World Soundtracks Awards: cerimonia di premiazione

Marianelli riceve il premio per la colonna sonora di EspiazioneIl gala di premiazione è stata una degna chiusura per questo festival che gli organizzatori (e anche noi, aggiungiamo) sperano si trasformi presto in un appuntamento imprescindibile per tutti i compositori e gli appassionati di musica per il cinema. La serata si è divisa in due parti, la prima, durante la quale sono stati consegnati i premi, e la seconda dedicata alle opere del premiato alla carriera  Angelo Badalamenti.
La location è stata la suggestiva sala concertistica Bijloke, luogo assai bello ma che speriamo venga sostituito nelle prossime edizioni da palchi più grandi. La necessità di risistemare i microfoni e i leggii tra i diversi brani ha costretto a continue interruzioni piuttosto "anticlimax". Sul podio del direttore abbiamo ritrovato il bravo Dirk Brossé, alla guida della Brussels Philharmonic. 

Il giovane Tuur Florizone alla fisarmonica è stato accompagnato dall'orchestra in un adattemento sinfonico della sua musica per Aanrijding in Moscou (Moscou, Belgium nel suo titolo internazionale), commedia romantica ambientata proprio a Ghent. Questa stessa  partitura si è anche aggiudicata il primo premio della serata: il Public Choice Award, riconoscimento assegnato da una giuria popolare tramite il sito stesso della World Soundtrack Academy. L’Academy si distingue anche per l’encomiabile sforzo di scoprire giovani talenti, ed il secondo premio della serata, assegnato dalla SABAM, è volto proprio a questo. La SABAM, acronimo di Société Belge des Auteurs, Compositeurs et Editeurs, l’equivalente belga della nostra SIAE, ha messo in palio un premio di 5500 euro per la migliore partitura scritta per il cortometraggio Atraksion di Raoul Servais.
A ricevere il premio, proprio dalle mani dell'anziano regista, è stato il giovane Cèderic Murrath, che ha poi avuto il piacere, assieme al resto del pubblico, di ascoltare la sua musica (molto efficace e con echi herrmanniani) eseguita live dall'orchestra. Si è poi entrati nel vivo della serata con l'assegnazione dei quattro "grossi premi": miglior canzone, scoperta dell'anno e miglior colonna sonora, e compositore dell'anno. Il primo premio lo hanno meritatamente vinto Peter Gabriel e Thomas Newman con la loro “Down To Earth” dal film di animazione della Pixar Wall-E. Nessuno dei due è potuto essere presente al gala, ma l'ex frontman dei Genesis ha potuto ringraziare "via satellite" in collegamento video. Ricordando la sua esperienza assieme a Newman si è detto onorato di aver potuto lavorare con l'autore del leitmotiv di Six Feet Under "il miglior tema mai scritto per uno show televisivo". Si è poi proseguito con l'esecuzione delle musiche di Tarrab e Goldstein. Un nutrito gruppo di solisti, assistiti dalla Brussels Philharmonic, hanno ricreato le malinconiche melodie per La Puta y la Balena, XXY e Live with the Truth.Dirk Brossè dirige la Brussels Philarmonic Orchestra
La scoperta dell’anno, coronata con il Discovery of the Year Award, è stata Marc Streitenfeld, che si è visto consegnare il premio da Trevor Jones per il suo American Gangster, mentre Dario Marianelli si è guadagnato un ulteriore riconoscimento per il suo Atonement, vincitrice del premio per la migliore colonna sonora dell'anno. Il titolo di Compositore dell'Anno se lo è aggiudicato James Newton Howard, unico nome in lizza per la categoria con più partiture al suo attivo (Charlie Wilson's War, Michael Clayton e I Am Legend), che ha rivuto la statuetta dalle mani del collega David Arnold che ha brevemente intrattenuto il pubblico col suo sobrio british humor: "Dopo la macchina da scrivere di Marianelli in Espiazione ho deciso di utilizzare una fotocopiatrice e un fax nel mio ultimo James Bond e di chiamarlo "omaggio". Alla fine delle premiazioni Marianelli é salito sul palco per una bellissima suite di 20 minuti da Espiazione. Come gli altri compositori ospiti, Marianelli ha eseguito la parte solista (qui per pianoforte). Angelo Badalamenti riceve il premio alla carriera (foto di Luk Monsaert)Unico premio annunciato della serata, ovviamente, quello alla carriera, quest'anno consegnato ad Angelo Badalamenti. Il premio è arrivato nientemeno che dalle mani di Marianne Faithful, amica e collaboratrice di lungo corso del musicista newyorkese. Il compositore ha ringraziato commosso il pubblico e l'accademia e ha poi preso in mano la seconda parte dalla serata. Il tema da Twin Peaks è stato seguito dalle musiche per Cortesie per gli Ospiti, film del 1990 diretto da Paul Schrader, e dalla canzone "In Dreams" (da Blue Velvet, su parole dello stesso Lynch) cantata da Beth Rowley. Sempre la Rowley, assieme a Siouxsie Sioux ha poi interpretato "Careless Love", canzone per il fim di prossima uscita The Edge of Love, con Keira Knightley. Tra un brano e l’altro, secondo la buona prassi americana, Badalamenti ha condiviso con il pubblico alcuni piccoli aneddoti sulla nascita dei diversi lavori. In chiusura Siouxie Sioux è tornata sul palco con una grintosa performance, degna di un cabaret berlinese, di "Careless Talk", sempre da The Edge of Love. Lasciandoci alle spalle questa edizione del Festival ci rallegriamo nel constatare che si è trattato infatti di una bella celebrazione della musica e di chi la fa, e non un vacuo inno alla celebrità. «Famoso io?» Ha risposto Badalamenti quando gli è stato chiesto se la celebrità ha avuto conseguenze nel suo lavoro. «Io non sono famoso. Sono una persona normale, che a casa prepara il sugo. Vi racconterò una storia al riguardo. Nel 1992 mi fu chiesto di scrivere e condurre la musica per le olimpiadi estive di Barcellona. Fu grandioso! Dirigere un'intera orchestra sinfonica, di fronte a migliaia di persone in uno stadio e a milioni di telespettatori, mentre un arciere con una freccia infuocata accende la torcia olimpica. Mi sentivo come Mosè che separa le acque! Tornato a casa da mia moglie a New York, non vedo l’ora di raccontarle quanto è stato esaltante e cosi via e lei mi fa “Certo, certo, ma intanto caro, ti dispiace mettere fuori la spazzatura?”»

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ColonneSonore.net ringrazia lo staff e l'organizzazione del festival di Ghent, in particolare Thomas Dierckens, per l'aiuto e la collaborazione.

Fotografie (C) Luk Monsaert; Gianmaria Caschetto

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