Silent Hill

1 Silent Hill (Playstation 1) – la colonna sonora

 

1.1 Introduzione

Quando nel 1999 fu presentato Silent Hill per Playstation 1, critica e videogiocatori lo considerarono immediatamente come la risposta KONAMI a Resident Evil di CapCom in un genere, il “Survival Horror”, nato pochi anni prima (ricordate Uninvited per Amiga e il primo Alone in the dark per PC?). In effetti i due prodotti hanno avuto un’evoluzione molto simile: entrambi sono diventati cult, entrambi hanno generato sequel a ripetizione (stiamo aspettando, per entrambi, il capitolo 5 su macchine next-gen) ed entrambi sono arrivati al cinema riscuotendo un certo successo di pubblico.
In realta’ i due giochi non sono uguali cosi’ come non sono dello stesso livello i film. Basti sapere che Silent Hill è uno di quei giochi, sempre meno rari oggi, fortunatamente, che pone alle basi del gameplay una storia ed una “sceneggiatura” di qualità. Produttori e regista (tale Keiichiro Toyama, autore qualche anno dopo del primo, difficilissimo, Forbidden Siren per PS2) hanno creato una storia avvincente, sebbene criptica, attingendo a piene mani dall’opera Lovecraftiana e ricreandone con maestria atmosfere ed incubi. Benchè Silent Hill non sia stato in assoluto il primo videogame a citare, anche implicitamente, lo scrittore di Providence (il gia’ citato Alone in the Dark, ad esempio), in questa realizzazione si raggiunge davvero uno spessore degno di un romanzo o di una sala cinematografica… e non a caso, qualcuno poi ci ha pensato.

All’epoca della sua uscita, Silent Hill divenne presto famoso come “gioco che faceva davvero paura”. La novità era che per la prima volta la paura non si basava su effetti splatter o sul “mostro che compariva all’improvviso”. Silent Hill suscitava, e tutt’oggi suscita, piuttosto terrore “psicologico”, una sorta di tensione e di disagio costante garantito da trama, ambientazione e, certamente, dalla musica.

 

1.2 La musica

Silent Hill  - 42 tracce - Durata: 72'06"

La musica è stata composta da Akira Yamaoka, tutt’ora stella nel firmamento dei musicisti per l’industria videoludica (sebbene recentemente abbia tentato con un CD di “emanciparsi” dai videogiochi). In Silent Hill, ed in genere in tutta la serie omonima sulla quale è tutt’ora impegnato, la sua musica è prevalentemente elettronica, raramente melodica, confinata, se così si può dire, nel genere ambient (o, meglio, dark ambient) e soprattutto industrial. Questo implica che, per il 90%, le composizioni di Yamaoka per Silent Hill, estrapolate dal gioco, sono praticamente inascoltabili dai più sebbene siano assolutamente ispirate ed a tratti geniali.
Nella pratica, un giocatore non particolarmente attento o appassionato del genere, potrebbe non accorgersi nemmeno della presenza nel gioco di “musica” propriamente detta sebbene questa sia componente essenziale nella creazione dell’atmosfera come in ogni “film d’orrore” che si rispetti. Questi suoni intrisi di malvagità, questi echi inquietanti, lontani e presaghi di mostruosità in attesa sono efficacissimi così come lo è il silenzio assoluto che talvolta accompagna il giocatore.

La colonna sonora di Silent Hill è stata raccolta e pubblicata in CD (42 tracce), introvabile nei negozi italiani ma ancora reperibile in rete. Prima traccia del CD è “Silent Hill”, piccolo capolavoro, tema d’apertura del gioco che accompagna il filmato introduttivo. Rara escursione nella melodia che richiama il miglior Badalamenti per David Lynch, è pop rock melodico puramente strumentale che si regge su un’inquietante e disperata melodia di mandolino, chitarra elettrica riverberata e tastiere in contrappunto.
Successivamente, dalla seconda traccia, “All”, inizia il vero e proprio incubo sonoro magistralmente costruito da Yamaoka. L’incubo cambia forma di traccia in traccia assumendo sembianze violente e rabbiose (“Until Death”, “Don’t Cry”, “Ain’t Gonna Rain”), perverse e disturbanti (“Devil’s Lyric”, “My Heaven”) o intrise di profonda e desolata disperazione (“The Wait”, “Claw Finger”, “Nothing Else”). Il CD non da tregua snocciolando i brani senza soluzione di continuità regalando un’esperienza straniante all’incauto o coraggioso ascoltatore che decidesse di ascoltarlo d’un fiato.

Solo dalla traccia 38, “Tears of…” si ritorna finalmente alla melodia con le “sigle” utilizzate per i titoli di coda del gioco di impronta decisamente piu’ pop. I brani sono diversi perchè diversi sono i possibili finali dell’avventura in funzione di alcune scelte compiute dal giocatore, ma si tratta comunque di composizioni che poco hanno a che vedere con le atmosfere del gioco. Si passa da cenni di psichedelia anni ’70, al trip hop (“Tears of…”, “Killing Time”) su cui aleggia l’ispirazione del già citato Angelo Badalamenti ma anche di artisti quali Portishead o Tricky. “She’” è invece blues mentre il tango argentino “Esperandote”, unico brano non composto da Yamaoka ma da Rika Muranaka e cantato da Vanesa Quiroz, è tanto “fuori posto” da risultare geniale nel contesto (e tra l’altro corrisponde al finale più triste e realistico!).

E’ ammirevole il fatto che Konami abbia deciso di pubblicare ufficialmente una soundtrack di questo tipo a beneficio di collezionisti e fan del brand nonostante, in sintesi, questa musica sia certamente di nicchia. Resta il talento indiscutibile di Akira Yamaoka compositore, programmatore ma anche valido performer e chitarrista dei brani acustici. Certamente Silent Hill permette di apprezzare solo una piccola parte delle qualità dell’eclettico musicista giapponese che è comunque diventato uno dei produttori di Silent Hill – The Movie e coautore insieme a Jeff Danna dello score del film di cui purtroppo per ora non esiste pubblicazione ufficiale.

Ultima nota, il CD ufficiale contiene circa la metà della musica ascoltabile nel gioco. Come in altri casi, anche per Silent Hill esiste però la possibilità di “estrarre” dal CD originale del gioco la soundtrack completa in via assolutamente legale.

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