Mario Nascimbene – Compositore per il cinema

cover_mario_nascimbene_libro.jpgLuca Bandirali
Mario Nascimbene – Compositore per il cinema (2005)
235 pagine
Argo Editrice



Se, con grande difficoltà, si dovesse rintracciare un difetto nell’ultima pubblicazione di Luca Bandirali, bisognerebbe penalizzare, nostro malgrado, l’inadeguatezza del titolo, che con quel suo semplice ed onesto Mario Nascimbene – Compositore per il Cinema rischia di fuorviare il lettore riguardo i contenuti di un testo che si pone ben al di là di una biografia resocontista della geniale opera cinemusicale del musicista milanese scomparso nel 2002, celando un prezioso strumento interdisciplinare per lo studio del medium audiovisivo, ancora frainteso e scientificamente trascurato.

Restituendo un ritratto dell’artista a tutto tondo, in mirabile equilibrio tra privato e professionale, Bandirali opera una contestualizzazione del compositore nel panorama cinematografico del suo tempo: ricca, problematica, di grande compiutezza. Impossibile infatti comprendere la portata dell’opera nascimbeniana senza dare conto dell’industria italiana di settore in cui essa originò la sua esclusiva parabola, o senza ragionare parallelamente dell’excursus carrieristico americano in balia delle idiosincrasie estetiche del mainstream post-Golden Age, che temprarono il compositore fino alle radicali, rosselliniane scelte autoriali. Inevitabile, poi, il lucido studio delle scelte compositive e dell’inarrivabile compenetrazione dei livelli sonori sviluppata fino alla maturazione di uno sperimentalismo formale senza precedenti.
Dunque, oltre ad un profilo vivido del Nascimbene uomo e artista, uno scorcio di storia del cinema mirato e dettagliato, un documento analitico meticoloso, sorvegliato da uno sguardo teorico puntualmente chiarificatore. Una proposta di critica della musica da film di tale idoneità da imporsi come paradigma di riferimento per la saggistica specializzata a venire. E come lettura assolutamente immancabile. Con buona pace del titolo.

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