The Witches Of Eastwick

Cover The Witches Of EastwickJohn Williams
The Witches Of Eastwick (Le Streghe di Eastwick, 1987)
Collectors’ Choice Music CCM-685-2 – Ristampa
14 brani – Durata: 49’32’’

Oltre che decretare l’atteso ritorno alla commedia (decisamente black, in questo caso) di John Williams dopo circa un ventennio d’assenza, l’ancora influente e indimenticata colonna sonora de Le Streghe di Eastwick si pose, nel 1987, come lavoro-cerniera nella filmografia del compositore.

Relativamente alleggerita la densità sinfonica dei determinanti fasti epico-fantascientifici, allentata la disciplina del fittissimo dialogo leit-motivico e calibrata l’impronta elettronica nell’uso circostanziale (ma fondamentale) del sintetizzatore, Williams apriva già nel film di George Miller a quel lirismo e a quella riconsiderazione orchestrale che avrebbe conferito nuova linfa al successivo operato cinematografico. Senza per questo privare la partitura di quell’approccio tipicamente williamsiano e adoperandosi con il massimo rispetto per le esigenze filmiche di sorta nella restituzione di un gioiello di scoring: divertito, ficcante, ricco di classiccheggianti contaminazioni. La tarantellante giga stesa per le streghe del titolo (il trio Cher-Michelle Pfeiffer-Susan Sarandon), “Dance of The Witches”, divenne subito uno standard; ma anche al simbiotico tema per quel “diavolo” di un Van Horn/Jack Nicholson, al candido maestoso d’archi avvolgente l’idillio del quartetto mefistofelico e alle sinistre incursioni herrmanniane gravitanti intorno alla pudica Felicia (Veronica Cartwright) si deve il merito di un commento che il musicista seppe rendere, ancora una volta, necessario e insostituibile. [Per un’analisi dettagliata dello score si rimanda al numero 7 di Colonne Sonore] Anni dopo la rapida uscita di catalogo del CD Warner Bros. (subito salito in testa alla wish-list dei collezionisti) è la Collectors’Choice a rimetter mano alla partitura candidata all’Oscar. In termini di contenuto il remastering è l’unico aggiuntivo di questa necessaria ristampa - insieme alle brevi ma esaustive note di copertina di Jeff Bond - mentre minime modifiche hanno riguardato il packaging, fondamentalmente fedele alla prima pubblicazione ma tradente una grafica tipicamente americana (il back-cover privato del marmoreo sfondo grigio in favore di un’aerografa sfumatura violacea). Dettagli che però nulla tolgono al restituito ascolto di una colonna sonora senza dubbio storica. E irrinunciabile (in attesa di una versione integrale).

               
Nota tecnica: Voci riguardo un’imperfezione sonora nella terza traccia del cd, “Maleficio”, sono emerse con insistenza a ridosso della pubblicazione dell’album: un tipico effetto “ticchettante” dovuto con molta probabilità ad un difettoso riversamento dal master originale, riscontrato anche nella copia da noi recensita, affligge buona parte del brano. Recentemente, pare che una seconda ristampa sia stata varata da Collectors’Choice, stavolta mancante del fastidioso artefatto digitale e sonicamente perfetta. Tale correzione non è stata in alcun modo ufficializzata dall’etichetta e al momento non può quindi essere confermata. Il riscontro di molti ascoltatori sui forum esteri ha però effettivamente accertato l’attuale presenza delle due differenti edizioni, identiche per packaging e numero di catalogo ma unicamente diseguali nel codice impresso sul lato riproducibile del compact: a differenza del 45 CCM2 685-2 01 della prima emissione difettosa, il secondo CD riporterebbe il codice 45 CCM2 685-2 RE-1 01. Si consiglia dunque, prima dell’acquisito, di contattare l’etichetta per maggiori informazioni.

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