Ivan The Terrible

Cover Ivan the TerribleSergej Prokovjev
Ivan il Terribile (Ivan The Terrible, 1944)
Musica per il film di Sergej Eisenstein
Lubov Sokolova, mezzo-soprano
Nikolai Putilin, baritono
Rotterdam Philharmonic Orchestra
Chorus of the Kirov Opera
Dir. Valery Gergiev
CD Philips 4757778
23 brani – durata: 64’ 50’’


Dopo il grande successo artistico e politico conseguito nel 1938 con l’Alexander Nevskij il regista Eisenstein si cimenta con  un grande e ambizioso progetto artistico: la realizzazione di un film sulla vita dello Zar Ivan IV, di cui egli scrive anche il soggetto e la sceneggiatura.

Nel 1941 l’esercito nazista attacca l’URSS , gli studi della Mosfilm vengono trasferiti da Mosca ad Alma Ata mentre  il partito sostiene il progetto in un clima di crescente patriottismo popolare.
Nel corso delle riprese il regista decide di ripartire il film in una trilogia, nella cui  terza parte interamente a colori è prevista una scenografia grandiosa carica di epos.
Sull’onda della felice esperienza vissuta con l’Alexander Nevskij Eisenstein convoca Sergej Prokovjev  nella città kazaka  per affidargli la composizione della colonna sonora del film.
Fra i due artisti regna grande ammirazione e stima reciproca: il compositore riesce magnificamente a intuire e realizzare le idee musicali di Eisenstein. Dal canto suo il regista lettone è dotato di grande intuito musicale e mostra grande disponibilità nel cercare di conferire alla musica il suo giusto risalto in una ideale compenetrazione nelle immagini, disponendo a tal fine anche i necessari aggiustamenti nel montaggio delle scene.
Alcune parti della colonna sonora vengono composte addirittura prima delle riprese che quindi sono  realizzate in perfetta armonia con il testo musicale, mentre altre vengono scritte da Prokovjev  dopo la visione delle clips.
Eisenstein nella sua sorprendente e meno conosciuta – ma non meno affascinante – veste di pittore costruisce insieme a Prokovjev un copione grafico del film disegnando con grande attenzione e accuratezza di dettaglio gli ambienti e i costumi di ogni scena, associando quindi musica e immagine in una singolare partitura visiva.
Ivan il Terribile è un film sul potere e sulla sua fatale degenerazione nelle mani degli uomini: lo zar aveva potere illimitato e totale sostegno da parte del popolo mentre i suoi atti crudeli trovavano giustificazione negli eventi storici. Al di là delle sue gesta di guerriero e dei suoi efferati delitti l’obiettivo del regista lettone è rivolto ad analizzare i molteplici aspetti contradditori della sua personalità accecata da una insaziabile sete di potere, ma allo stesso tempo carica di dubbi e interrogativi  finendo per  trasformarlo  in un personaggio amletico.
Nel ruolo ritroviamo Nikolai Tscherkassov, già indimenticato interprete dell’Alexander Nevskij.
Il film è strettamente legato agli eventi russo-sovietici degli anni ‘ 40 presenta  un carattere complesso, ambiguo ed enigmatico, tinte espressioniste e una struttura del movimento  fortemente geometrica.
La prima parte dal carattere storico-celebrativo con forte componente epico-patriottica, iniziata nel 1943 e terminata nel 1945,  riscuote un grande successo e riceve il Premio Stalin nel 1946.
La seconda parte – conosciuta in Italia con il titolo La congiura dei Boiardi –  terminata nel corso del 1945 viene censurata e sequestrata dal Comitato Centrale del Partito Comunista il 4 settembre 1946, decisione che costringe il regista ad accantonare il progetto di realizzazione della terza parte.
Il film viene definito “di scarso valore e pericoloso contenuto ideologico…”.
Le immagini del film trasmettono in modo quantomai evidente un’associazione fra lo Zar Ivan e Stalin, fra gli Oprichniks e la polizia segreta stalinista: il regista aveva  scelto un personaggio della storia che perfettamente si adattava a simboleggiare il presente momento storico determinando quindi l’implacabile reazione della censura stalinista.
La riesumazione della seconda parte viene autorizzata da Krushov nel 1958.
La partitura di Prokovjev pur non raggiungendo la compiutezza strutturale e architettonica dell’Alexander Nevskij presenta non pochi momenti avvincenti, ricchi di pathos e carica emotiva in un liguaggio moderno ma improntato a linee melodiche essenziali e travolgente forza ritmica ed espressiva.
La registrazione della Philips presenta la versione orchestrale redatta nel  1962 dal maestro Abram Stassevich che originariamente aveva previsto anche l’inserimento di alcuni dialoghi del film, ora (opportunamente) omessi.
Valere Gergiev – uno dei massimi interpreti del repertorio russo e tardo-romantico tedesco – assecondato magnificamente dall’Orchestra Filarmonica di Rotterdam e dallo straordinario coro del Teatro Kirov di S. Pietroburgo offre una sontuosa interpretazione della partitura che coglie in profondità la maestria ritmica, la raffinatezza strumentale, la carica ironica ed espressiva del grande compositore russo e che non mancherà di sorprendere l’ascoltatore soprattutto in alcuni brani quali "The Tartars" (n.11), "The Cannon-Founders" (n. 11), "Forward to Kazan" (n. 13), "Oath of the Oprichniks" (n. 20), "Song of Fyodor Basmanov and the Oprichniks" (n. 21), "Dance of the Oprichniks" (n.22) e "Finale" (n.23).

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