Odna

Cover OdnaDmitry Shostakovich
Sola (Odna, 1929 – 1931)
CD Naxos 8570316
48 brani – durata: 79’55’’

Realizzato negli anni fra il  1928 e il 1931 Odna vede di nuovo riuniti alcuni degli artisti che avevano costituito il nucleo portante de La Nuova Babilonia (Soyuzfilm, 1929), in particolare il tandem registico di provenienza teatrale formato da Grigori Kozincev e Leonid Trauberg, gli attori Yelena Kuzmina e Pjotr Sobolewskij e il compositore Dmitry Shostakovich.

Il film che doveva essere girato in sonoro, appartiene  in realtà al genere muto con l’inserimento di brevi dialoghi, suoni e rumori dal vivo.
La forte personalità dei due registi – che allora guidavano la Feks, il teatro della fabbrica dell’attore eccentrico a Leningrado – si riflette nell’ambito estetico del film con la sua incisiva carica drammatica ed espressionista anche se in misura molto più circoscritta rispetto al loro precedente lavoro.
La sceneggiatura si muove su un tema politico che in quel momento storico dell’ancora giovane stato sovietico era particolarmente sentito e parte integrante del primo piano quinquennale 1928 – 1932 che prevedeva l’attuazione di un intenso programma di istruzione nelle regioni  del paese considerate più arretrate.
Yelena è la figura “eroica” del film che con forte carica di idealismo e profondo dramma interiore rinuncia  a un futuro agiato e felice a Leningrado, insieme al suo fidanzato Pjotr, per assolvere la missione educativa cui è stata destinata in un villaggio nelle lontane distese montane kazake dell’Altai al confine fra Siberia e Mongolia.
Ad Altai Yelena  si trova ad affrontare in totale solitudine  un contesto ambientale e sociale in forte contrasto con quello cittadino in cui è cresciuta. L’ostilità di una comunità  rurale  legata agli enigmatici e ancestrali riti del locale stregone, l’ottusità burocratica e la totale insensibilità del delegato soviet rendono la sua vita e il suo inserimento un vero trauma.
Mentre i bambini amano Yelena e le sue lezioni, i genitori inizialmente non apprezzano che essi vengano sottratti al loro quotidiano lavoro di pascolo delle pecore.
Dopo un serrato confronto con il locale Kulak  (proprietario terriero con maggiore potere) che si appresta a vendere parte dei pascoli  a suoi amici commercianti e che vede nell’insegnante una figura di disturbo di radicati equilibri, Yelena viene sequestrata dai suoi uomini e abbandonata in piena tormenta di neve. Su pressione dei bambini, gli abitanti del villaggio si mettono prontamente alla sua ricerca, la ritrovano in forte stato di assideramento e decidono di salvarla evitando il procedere limitato e burocratico di Sergej, rappresentante soviet – che intanto sta pianificando il funerale della ragazza - e inviando direttamente un appello di soccorso alle autorità di Mosca.
Mentre Yelena riceve forti gesti di affetto e solidarietà dagli alunni e dai genitori, atterra ad Altai l’aereo che in un finale festoso la trasporta verso la salvezza.       
La prova dell’attrice Yelena Kuzmina nel ruolo dell’insegnante è semplicemente superlativa per l’intensità espressiva e la sensibilità drammatica che riesce a conferire al personaggio.
Un profondo dramma psicologico  avvolge  la  giovane carica di sogni e ideali  che l’avverso destino calpesta con impietosa brutalità: dopo la rinuncia a una facile e agiata vita borghese anche il nuovo lavoro che affronta con impegno e entusiasmo si presenta carico di ostacoli e incomprensioni.
La musica di Shostakovich sottolinea con particolare enfasi questo aspetto passando dai temi iniziali,  che associano pathos e euforia a una forte vena ironica, alla dissonante disgregazione melodica che delinea il linguaggio essenziale e introspettivo dai toni profondi e tormentati che accompagna le drammatiche sequenze della vita di Yelena ad Altai.
Il repentino cambio di atmosfera e paesaggio da Leningrado ad Altai viene rappresentato dal compositore con l’utilizzo di un  suono gutturale, senza peraltro le parole e i colori che di norma caratterizzano la voce umana e che ricorda piuttosto una melodia intonata dal flauto. Questo suono tipico della regione dell’Altai è denominato koemey. Come spiega nelle note di copertina lo specialista Mark van Tongeren, i cantanti gutturali producono contemporaneamente due suoni: il tono basso e monotono e il tono alto e armonico e si riproducono in melodie che impegnano l’impressionante potenziale timbrico della voce umana.
Il nuovo CD della Naxos presenta la prima registrazione mondiale della partitura integrale scritta da Shostakovich nella ricostruzione operata dal maestro Mark Fitz-Gerald con l’approvazione della moglie del compositore Irina Shostakovich.
In realtà la pellicola originale del film insieme alla partitura della colonna sonora sono andate distrutte dai bombardamenti subiti dalla Lenfilm nel corso del lungo assedio cui Leningrado fu sottoposta dalle truppe naziste dal 1941 al 1943. Nel 1960 il film è stato ricostruito con l’utilizzo di materiale proveniente da varie fonti,  in modo incompleto. Nella versione cinematografica disponibile attualmente manca infatti il recupero della sequenza dell’abbandono di Yelena nella tempesta e del suo successivo ritrovamento.
Considerata come una delle migliori colonne sonore scritta da Shostakovich, a nostro avviso Odna non raggiunge la compiutezza estetica e architettonica di lavori quali La Nuova Babilonia (1928), Ovod (Il Tafano 1955), Gamlet (Hamlet 1964) e Korol Lir (King Lear 1971).
Come nella Nuova Babilonia anche per Odna la musica si pone in funzione contrappuntistica e dialettica con le immagini ma si muove con una certa frammentarietà del discorso musicale evitando di perseguire un preciso disegno architettonico-sinfonico.
Il compositore in realtà era rimasto alquanto turbato dalla precedente esperienza della Nuova Babilonia in cui le autorità di supervisione del Sovkino avevano imposto tagli e  revisioni alla pellicola con continui difficili adattamenti di una musica dal forte carattere sinfonico e impostata su rigidi schemi.
In questo lavoro egli opta quindi per una soluzione di accostamento di brani brevi che offrono una migliore possibilità di aggiustamento a eventuali  modifiche delle sequenze del film realizzando una partitura che non manca di proporre momenti suggestivi come il brano 5 ("March The Street - Allegro") il cui tema di marcia viene ripreso dal successivo brano 8 ("March - Allegretto") o la canzone "How Good Life Will Be" del  brano 7 ("Allegro") o i temi che nelle sequenze dell’Altai sono volti a riproporre o a sostituire la voce umana come nel pezzo 17 ("Overtone Singer") o nel brano 20 ("She Meets the Village Chairman and Some of the Locals – Adagio") caratterizzato da un lungo introverso dialogo fra oboe e fagotto.
Di grande interesse il Largo del brano 40 che accompagna la sequenza Kuzmina "Almost Freezes to Death"  con l’intervento solista del theremin (strumento  elettronico realizzato negli anni venti dall’omonimo fisico russo che produce il suono tramite movimenti della mano nel campo elettrico di due antenne alimentate da un generatore di alte frequenze)  eseguito con maestria da Barbara Buchholz.
Il conclusivo brano 48 ("Finale – Allegro") accompagna con toni festosi e celebrativi l’arrivo dell’aereo da Mosca e la felice conclusione del film che, dopo forti pressioni politiche, sostituisce la morte di Yelena, originariamente prevista dai registi.
La registrazione propone anche i brani inediti "The Beginning (Ouverture)", preludio in realtà messo da parte dal compositore e "Music from Laudspeakers During Telephone Box Scene" (brano 12), un andantino ispirato a Kreisler.
Il Symphonie-Orchester des Hessischen Rundfunks insieme ai solisti Irina Mataeva (soprano), Anna Kiknadze (mezzo-sopran), Dmitry Voropaev (tenore), Mark van Tongoren (voce) guidati dal maestro Mark Fitz-Gerald  propongono una pregevole esecuzione della partitura  che si associa alla sua indubbia importanza storica  .
Appare comunque inferiore per chiarezza e profondità espressiva, precisione e rifinitura d’insieme alla versione CD realizzata dalla Capriccio Klassik nel 1996 con il Rundfunkchor e Rundfunk Sinfonieorchester Berlin diretti da Mikhail Jurowski, grande interprete del compositore russo e in particolare delle sue colonne sonore. L’esecuzione diretta dal Maestro Jurowski sottolinea  a nostro avviso in modo più incisivo la tensione drammatica e la carica ironica  dell’articolato discorso musicale ideato da Shostakovich mentre la registrazione Naxos ha il  vantaggio di presentare i due brani finora inediti sopra riportati.
Per i lettori interessati alla visione del film segnaliamo la sua pubblicazione in formato DVD da parte della Absolut Medien di Berlino (www.absolutmedien.de) sincronizzato con la partitura originale della colonna sonora composta da Shostakovich.

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