Godzilla

cover_godzilla_score.jpgDavid Arnold
Godzilla (id. – 1998)
La-La Land Records LLLCD1058
40 brani (25 disco 1 – 15 disco 2) – durata CD 1: 55’28’’ – durata CD 2: 53’47’’

Il regista tedesco Roland Emmerich, noto per pellicole quali Universal Soldiers, Independence Day o The Day After Tomorrow, ebbe la giusta intuizione nel commissionare la colonna sonora per Stargate, del 1994, ad un astro nascente del panorama musicale inglese: David Arnold. Il risultato più che convincente conseguito dall’artista britannico nella scrittura di pagine musicali di grande spessore per la pellicola interpretata da Kurt Russell e James Spader gli valse infatti l’inizio di un forte sodalizio, impegnandolo in altri due grandi lavori assieme al cineasta: Independence Day (1996) e Godzilla (1998).
Ormai collaudato, grazie non solo alla collaborazione col noto regista di blockbusters, ma anche alla partecipazione ormai stabile e duratura nel ciclo dei James Bond, iniziata nel 1997 con Tomorrow Never Dies, tutt’ora in corso e mai interrotta, Arnold regala alla pellicola narrante la “visione occidentale” del mitico mostro giapponese una tra le soundtracks per grande orchestra e coro più belle, ricche, tematicamente ricercate e curate nel dettaglio degli ultimi 10 anni.

Basata su una costruzione melodica di grande spessore, che impegna i 98 elementi dell’orchestra, diretta e orchestrata dall’immancabile Nicholas Dodd, Godzilla è la composizione sinfonica più imponente e tecnicamente curata tra quelle composte dall’artista inglese.
L’incastro sinfonico e corale è minuziosamente studiato nel dettaglio, e il risultato è una partitura molto variegata, che regala numerosi motivi, temi e movimenti di grande emozione, capaci di esprimere con ampia personalità fatti e personaggi narrati e presenti nel film.

Il tema che rappresenta il leggendario bestione consiste in una costruzione discendente dal carattere maestoso e apocalittico, che nelle varie esecuzioni presenti all’interno dell’album trova i suoi momenti di maggior splendore in “The Beginning”, introdotto da una lunga marcia crescente e arricchito da una esecuzione corale prorompente e muscolosa, e nell’esplosione di “Guess Who’s Coming To Dinner?”, che commenta l’arrivo di Godzilla nel centro della città, attirato dal pesce posizionato come esca. In questa seconda sequenza il passaggio viene introdotto da una esecuzione della sezione d’ottoni che interpreta una sorta d’imponente mickeymousing sui movimenti del bestione, sottolineandone la mole e l’arrivo.
Altro leitmotiv importante è quello atto a commentare il contingente militare, e per questo Arnold si affida ad una ritmica marziale sulla quale costruisce un incastro sinfonico per i vari componenti della sezione d’ottoni che ne sottolinea magistralmente il carattere; “Evacuation” rappresenta forse l’esecuzione più puntuale e penetrante della melodia, resa affascinante grazie ad una interpretazione della sezione d’archi che sembra viaggiare trasversalmente rispetto all’intonazione dei corni francesi, sviluppando un incastro sinfonico di enorme spessore. Il tema ritorna in sequenze come “Subway Damage / Command Enters City”, dove l’arrangiamento risulta essere arricchito da timbriche brillanti e un’esecuzione ricca e corposa per piatti e rullanti.

Apprezzabile è la capacità con cui Arnold si dedica alla scrittura dei temi che accompagnano i singoli personaggi; menzione particolare al motivo composto per Audrey (Maria Pitillo), la giornalista innamorata di Nick (Matthew Broderick), il ricercatore che sostiene la teoria della mutazione dovuta alle radiazioni nucleari, causa delle dimensioni di Godzilla. Il movimento consiste in un delicato tema per pianoforte ed archi, arricchito da sfumature timbriche e lievi presenze dell’intero corpo orchestrale, dal carattere romantico, raffinato ma anche carico di composta energia, elementi questi che s’incastrano perfettamente con la figura del personaggio. Il tema ritorna più volte all’interno della composizione, assumendo di volta in volta sfumature che ne variano il carattere senza alterarne il gusto, sia che si tratti della briosa versione di “Footprints / New York / Audrey”, della più romantica “We Fed Him / Audrey Sees Nick” o della più pacata, che si evolve poi in uno stile più drammatico “Nick And Audrey / He’s Pregnant / Audrey Takes The Tape / French Breakfast”.

Oltre alle numerose variazioni tematiche grande attenzione va prestata alla scrittura di puro commento; essa risulta essere carica di elementi timbrici, ritmici e notevoli incastri orchestrali, che in ogni sequenza regala elementi degni di nota.
Le sequenze action risultano le più interessanti, grazie a costruzioni ritmiche sulle quali Arnold dipinge situazioni musicali che impegnano tutte le sezioni del corpo orchestrale generando sessioni martellanti, penetranti e coinvolgenti. Che si tratti delle cadenzate “Joe Gets A Bite / Godzilla Arrives” e “Mayor’s Speech” o della frenetica “He’s Back! / Taxi Chase & Clue”, movimento tra i preferiti dell’autore inglese grazie ad una brillante coloritura timbrica della costruzione ritmica, il risultato risulta essere sempre tanto muscoloso quanto puntuale e preciso nell’esecuzione. Particolare cura viene data alle esecuzioni dei singoli strumenti, che talvolta interpretano dei temi d’azione d’alta tensione molto penetranti.
Molte poi le sfumature che introducono, arricchiscono o caratterizzano gran parte del materiale composto per la colonna sonora, a testimonianza di un lavoro ragionato e puntuale.

David Arnold entrò a far parte del progetto in fase di pre-produzione; ciò gli impedì di focalizzare l’immagine di Godzilla, il quale era ancora in via di sviluppo attraverso disegni, modellini e primi abbozzi in computer grafica. L’impossibilità di non poter vedere il personaggio principale in azione, né tantomeno poterne leggere le battute, per ovvi motivi, al fine di carpirne il carattere, fu una delle più grandi difficoltà nella stesura delle prime idee per il suo tema. Per questo motivo si dedicò in principio alla scrittura delle pagine più generiche, lavorando sulle ritmiche portanti delle sequenze di commento, e al materiale tematico per personaggi quali Nick e Audrey. In questa fase Arnold compose la marcia che rappresenta il plotone militare che arriva a Manhattan, uno dei leitmotiv preferiti dal compositore, il quale dice di esser dispiaciuto per le poche volte in cui venne utilizzato all’interno del film, visto il risultato che lo lasciò più che soddisfatto.
Aspetto determinante nella creazione del tema di Godzilla fu il fatto che il mostro fosse visivamente poco presente all’interno del film; ciò ispirò Arnold nella composizione di un movimento dall’introduzione molto lunga, capace di far presagire la presenza della minaccia e introdurre poi l’esplosione dal carattere terrificante e catastrofico durante le sue apparizioni. Gran parte dell’idea deriva dalla sequenza iniziale del film, nella quale non si vede Godzilla ma si accusano gli effetti collaterali del suo passaggio nell’oceano, così come l’arrivo a Manhattan, che vede il molo ridotto in frantumi un pezzo dopo l’altro.
Il tema quindi, nella sua versione definitiva (che nell’esecuzione di “Godzilla O’Park / Godzilla Takes A Dive / Godzilla Versus The Submarine / Egg Discovery” riporta alla mente l’inflessione esecutiva del tema di Cape Fear di Bernard Herrmann), consiste in una vera e propria esplosione, che di volta in volta l’artista arricchisce con variazioni, presenza o meno del coro ed un massiccio impiego di tutti gli elementi dell’orchestra, atti a rafforzare questo trionfo musicale che introduce il movimento discendente dal carattere terrificante.

Purtroppo la pellicola non ottenne il successo sperato, a causa dell’uscita nelle sale in concomitanza con film come The Truman Show o Delitto Perfetto, i quali superarono il prodotto di Roland Emmerich. Questo fu in un certo senso uno dei motivi che interruppe i rapporti tra il regista e David Arnold, come infatti la scelta ricaduta su John Williams per Il Patriota conferma. Ma per stessa ammissione dell’artista inglese, ciò non ha compromesso l’eventualità di un potenziale nuovo lavoro insieme in futuro.
Il flop fu anche una delle principali cause dell’assenza su mercato di una edizione discografica contenente lo score composto per Godzilla, primo film di Emmerich a restarne senza, dopo le soddisfacenti edizioni per Universal Soldiers di Christopher Franke e Stargate e Independence Day dello stesso Arnold.
L’album commercializzato conteneva in effetti solo i brani “Opening Titles” e “Looking For Clues”, in fondo ad una tracklist che offriva canzoni ispirate al film interpretate da artisti quali Puff Daddy o il gruppo Jamiroquai.
Una selezione di 49 minuti circa era disponibile solo in edizione promozionale per la nomination all’Oscar, quindi di scarsa reperibilità ed oggetto di collezionismo sfrenato da parte degli appassionati e non del genere.
Fortunatamente l’etichetta La-La Land nel 2007 annuncia l’uscita di un’edizione completa, edita su due dischi, dello score composto da David Arnold, con tiratura limitata a 3000 copie, esaurite in brevissimo tempo.
L’album offre una qualità sonora di gran lunga superiore rispetto al disco promozionale della Tristar Pictures, ed una quantità di materiale pari a più del doppio della durata, quasi due ore di musica. Il disco è accompagnato da un generoso libretto ricco d’informazioni riguardo la produzione del film, la composizione delle musiche ed altri aneddoti legati a Godzilla.

La OST composta per questo blockbuster resta una delle migliori tra quelle scritte dal musicista inglese, il quale si cimenta nella stesura di temi, incastri e soluzioni ritmiche di grande interesse, che guardano tanto a lavori passati come Stargate e Independence Day (di cui si possono percepire alcune sfumature nella costruzione delle melodie in “Military Command Center / New Jersey”, il quale ricorda molto il tema dell’AWAC nel film dell’imponente invasione aliena), quanto a quelli che l’hanno seguito, come Stepford Wives, nella cura timbrica, o Casinò Royale, specialmente nelle performance action più muscolose.

 

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