Uccellacci e Uccellini/ Cartoni animati

cover_uccellacci_uccellini.jpgEnnio Morricone
Uccellacci e Uccellini (1966) / Cartoni animati (1998)
GDM CD Club 7038
22 brani – Durata: 22’47’’

 

A volte capita che una metafora possa diventare musica alla stessa maniera del film. In questo lungometraggio la colonna sonora composta da Ennio Morricone non solo è parte inscindibile delle sequenze, ma anche dei titoli di testa e di coda, i quali oltre ad apparire sullo schermo sono addirittura cantati in stile canto popolare dallo straordinario Domenico Modugno.

L’opera cinematografica (Uccellacci e Uccellini) è la metafora perfetta di una società che sta cambiando andando verso l’egoismo, l’ignoranza, la disonestà, verso la perdita totale della cultura. La metafora religiosa ne rappresenta il perfetto paradosso in cui ci si vuol rifiutare di cambiare, di migliorare, si preferisce sottomettere, distruggere anziché costruire e dialogare con ciò che è diverso o uguale a noi. Le partiture tristi, ma allo stesso tempo tetre e meschine si espandono all’interno dei due protagonisti (Totò e Ninetto Davoli). Violini dissonanti, archi pizzicati, un piano che scandisce note gravi, questo è ciò che troviamo in “Aforismi” e “Teatrino all’aperto”. Tutto per dare un’atmosfera che oscilla tra melanconia e mistico. Questa è una caratteristica che ritroviamo anche nel brano “S. Francesco parla agli uccelli”. “Scuola di ballo al sole” è l’unico pezzo nel quale viene descritta la libertà di una gioventù che trascorre ingenua il proprio tempo. La OST di questo film è la descrizione esemplare di una società disonesta (Uccellacci) la quale sottomette spezzando tutti i sogni e la voglia di crescere culturalmente dell’altra società (Uccellini) che pur opponendosi in maniera decisa a tutto ciò finisce comunque schiacciata e pertanto contagiata da questo nero fango il quale porta falsi suoni, meschini, nauseanti (a volte), patetici, quasi circensi, ma mai veri. La voce narrante del film (un corvo) cerca di far capire ai protagonisti quale è la via giusta da seguire. Finisce ingannato e tradito in maniera vigliacca e crudele. Questa in un certo senso è una colonna sonora che non ha pietà, vuole dire tutto anche se non in maniera diretta, utilizza modi più raffinati, ma che allo stesso tempo risultano efficaci e forse più dolorosi. E’ la musica che si fa poesia insieme al film. All’interno del disco troviamo anche lo score di Cartoni Animati in cui le musiche mantengono un’atmosfera triste e cupa: “Valzer amaro”. Il lamento di una fisarmonica ci restituisce tutto in un silenzio non presente. In “Cartoni Animati” e in “Filastrocca” ascoltiamo armonie che vogliono giocare, ma in maniera furba e bugiarda. Ogni singolo brano si alterna tra melanconia e falsa gioia che non appena può precipita nuovamente nella tristezza più cupa (“Buffa Banda”). In realtà le musiche scritte per questo lungometraggio non ci promettono niente di buono per il futuro (purtroppo), ma nonostante tutto riescono a emozionarci ugualmente. Alla fine è questo che conta. E non è detto che non possa essere di  buon auspicio per poterci insegnare qualcosa, sempre…

 

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