Short Circuit

Cover Short CircuitDavid Shire
Corto Circuito (Short Circuit – 1986)
Varese Sarabande CD Club VCL 1108 1086.2 
13 brani – durata: 43’17’’

Uscito in Italia come Corto Circuito e diretto da John Badham (Wargames, Blue Thunder), il film interpretato da Steve Guttenberg (Scuola di Polizia, Cocoon) e Ally Sheedy (Wargames, The Breakfast Club) affronta il tema dell’intelligenza computerizzata, argomento già trattato nel 1983 nel film Wargames, sviluppando una trama meno drammatica rispetto alla precedente pellicola, bensì insistendo su un approccio più ironico, divertente, brioso ma sempre carico di elementi action e avventurosi.

La storia parla di Numero 5, un robot appartenente ad una serie di nuovi mezzi altamente tecnologici sviluppati per l’impiego bellico; il robot riceve una scarica elettrica dovuta ad un fulmine che colpisce l’apparecchiatura alla quale era collegato, e da quel momento comincia a disobbedire agli ordini e a non seguire più i programmi impostati nella sua memoria, sviluppando in modo autonomo una personalità ed un carattere, divenendo un essere vivente dotato di una propria anima e sentimenti. Il robot, aiutato dalla bella Stephanie Speck (Ally Sheedy), e in seguito dallo sviluppatore di questo progetto, il dottor Newton Crosby (Steve Guttenberg), riesce a sfuggire alla Nova, l’ente governativo a capo del progetto, dopo una serie d’inseguimenti da parte di un plotone di militari senza scrupoli e l’impiego dei restanti quattro robot ancora funzionanti, ma del tutto inefficaci contro lo scaltro Numero 5.

La colonna sonora, affidata a David Shire (The Conversation, Return To Oz, Zodiac), rappresenta musicalmente il film insistendo sui vari elementi che lo compongono, sottolineando il carattere tecnologico attraverso l’ausilio di musica elettronica emulante il mondo cibernetico dei robot, quello militare grazie ad una scrittura marziale penetrante e martellante, e l’aspetto più umano grazie allo sviluppo di temi e sonorità morbide esposte dal corpo orchestrale.
L’idea sviluppata da Shire e Badham consisteva in un commento minuzioso e progressivo, che rimarcasse l’evoluzione del protagonista da semplice robot meccanico senz’anima ad una creatura vivente e indipendente. Per questo motivo la partitura si presenta inizialmente carica di effetti sintetici e timbriche metalliche assai spigolose, che pagina dopo pagina lasciano sempre più spazio alle sonorità calde e acustiche del corpo orchestrale, sottolineando così le varie fasi che porteranno Numero 5 a diventare un individuo.

Fondamentalmente la OST si basa su due componenti importanti; l’interazione tra gli effetti elettronici con l’orchestra e la scrittura del tema principale.
L’intricato “Main Title” introduce un motivo ascendente e discendente dal sapore robotico, arricchito da suoni elettronici e timbriche fredde e taglienti; lo stesso movimento assume invece un gusto molto più ottimistico in “The Quickening / Off The Bridge”, brano nel quale viene rafforzato da una fanfara acustica che introduce il tema di Numero 5, volutamente affidato ad un elemento d’orchestra per meglio rappresentare il componente organico che prende vita dopo la scarica del fulmine. Questo leitmotiv si evolve in tre stadi, e raggiunge il suo completamento nella seconda parte del brano, “Off The Bridge”, dove diviene completamente libero dall’elettronica, per sfociare poi in una esecuzione per armonica molto più naturale in “Discovering Number 5 / Sunrise”, insistendo sull’aspetto organico grazie all’ausilio dello strumento.
Batteria campionata e sintetizzatori vengono ampiamente introdotti in “The Attack / Coming To”, dove una marcia per rullanti dalla ritmica serrata, arricchita da presenze sincopate sui tom-tom, rappresenta l’esercito che da la caccia al simpatico robot. Questo tema viene combinato spesso con quello di Numero 5, specie durante gli inseguimenti che vedono entrambi le parti sullo schermo.
Una volta raggiunto il momento action più importante, “Grasshopper / Joy(less) Ride”, in cui spicca una esecuzione delle trombe sopra ad una costruzione sintetica martellante, i temi della partitura vengono completamente svelati.
Sia il leitmotiv di Numero 5 che quello dei Robot vengono riproposti più volte in vari modi nel corso dello score, eseguiti da strumenti acustici in modo tale da sottolineare l’evoluzione vitale del robot protagonista, o da elementi sintetici per evidenziare ancora una volta la sua controparte non vivente, i robot, come si può ben captare in “Road Block / Bathtub / Robot Battle” e “Danger, Nova / Escape Attemp / Aftermath”.
Il motivo che rappresenta il simpatico protagonista robotico si dimostra particolarmente versatile, al punto da assumere con estrema naturalezza un gusto assai delicato nell’esecuzione pizzicata per archi di “Night Scene”, un aspetto brioso e ironico nella versione per fiati di “Jake Triumph”, per sfociare poi nella dolce e brillante variante di “Aftermath”.
“Finale”, dal carattere trionfante, si lascia alle spalle tutti i componenti elettronici sottolineando la fine del suo legame al mondo robotizzato e l’inizio di una vita libera, insieme a Stephanie e Newton, attraverso una esecuzione d’orchestra brillante, puntuale, con presenze che casualmente riportano alla mente il motivo conclusivo di Wargames, composto da Arthur B. Rubinstein.

La canzone “Come And Follow Me”, con i testi di Shire, Will Jennings e Max Carl, interpretata da Carla e Marcy Levy, venne incisa ma non inclusa in questa versione del montaggio finale della pellicola.
A conclusione dell’album sono presenti alcuni estratti di source music scritta da Shire per le varie scene in cui il protagonista guarda la TV o imita alcune sequenze memorizzate durante la visione del piccolo schermo, come “Three Stooges”, brano comico esilarante con charleston in levare ed una brillante esecuzione di trombe, che riproduce programmando i robot nemici in modo da comportarsi come gli attori comici del programma televisivo a cui aveva assistito.

Nello sviluppo delle componenti sintetiche David Shire si rivolge a Craig Huxley, musicista new age famoso per il suo spirito innovatore; l’artista è conosciuto soprattutto per la creazione del Blaster Beam, strumento noto soprattutto grazie a Star Trek: The Motion Picture di Jerry Goldsmith e altre pellicole fantascientifiche dello stesso filone, tra cui 2010 dello stesso Shire.
Il materiale al quale Shire e Huxley lavorano è caratterizzato da una vena robotica e cibernetica innegabile, e il “Main Title”, carico di elettronica e suoni che rappresentano gli avvisi acustici di un computer, raffigura accuratamente questo aspetto.
La partitura sinfonica venne registrata presso gli studi M della Paramount Studios nel marzo del 1986; due orchestratori lavorarono allo score: Jack Hayes, nome più che noto nel settore, e il novello Joel McNeely, che per la prima volta si cimentava in un progetto ad Hollywood.

Al tempo dell’uscita del film nelle sale, pochi mesi prima di Spacecamp, Aliens, The Manhattan Project e Flight Of The Navigator, tutti film con elementi comuni che riscossero parecchio successo nell’estate di quello stesso anno, non venne prodotto alcun album contenente la musica composta per il film, tranne un singolo comprendente la canzone “Who’s Johnny (Short Circuit Theme), interpretata da El DeBarge.
Il compositore David Shire, dalla versatilità leggendaria in ogni genere, conferì a Corto Circuito una energia e uno stile musicale unico, che gli valse il premio BMI Film Music.
Il regista Badham e l’egregio compositore lavorarono assieme nel 1971 per il film TV The Impatient Heart; l’anno successivo il musicista si cimentò nel commento musicale di The Conversation, di Francis Ford Coppola. Shire dimostrò una incredibile polivalenza, dedicandosi a progetti di volta in volta assai differenti come The Taking Of Pelham One-Two-Three, All The President’s Men, Farewell, My Lovely e The Hinderburg.
Ricevette una nomination agli Oscar per la canzone “It Goes As It Goes”, da The Promise e per Norma Rae, vincendo l’ambita statuetta.
Durante gli anni 80 Shire compose musica per film di fantascienza e fantastici come 2010 e Return To Oz; nel mentre Badham ebbe a che fare con John Williams per il suo Dracula, e si affidò ad Arthur B. Rubinstein per i suoi successivi tre film, tra cui Blue Thunder e Wargames.
Shire spiega che lo schema musicale per Short Circuit doveva essere piuttosto immediato, carico di suoni meccanici ed elettronici campionati, che progressivamente dovevano diventare sempre più reali ed umani, man mano che il personaggio a sua volta si evolveva.
Dopo più di vent’anni la musica viene finalmente incisa dalla Varese Sarabande, in edizione limitata a 2000 copie appartenente alla serie CD Club, proveniente dalle incisioni originali multi traccia che tenevano separati sintetizzatori e registrazioni orchestrali, arricchita da un generoso libretto contenente molte informazioni sul film e le esaustive note di Mike Matessino.

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