Hercules

cover_hercules.jpgPino Donaggio
Hercules (Id. , 1983)
Intrada Signature Edition ISE 1013
31 tracce – durata: 72’23”

 

Hercules è un chiassoso giocattolone diretto “fuori tempo massimo” dall'italiano Luigi Cozzi nel 1983 come chiaro omaggio al fantasy “a passo uno” di Ray Harryhausen misto alla passione per il classico Peplum all'italiana, che comunque godeva, oltre alla presenza dell'allora prestante Lou “Hulk” Ferrigno, di una sana dose di autoironia.

La potente (ma al tempo stesso sfaccettata e divertentissima) colonna musicale di Pino Donaggio è una sorta di distillato di ciò che Korngold, Rósza, Herrmann ed il nostro Nascimbene posero come 'marchio sonoro' decine di anni prima, filtrato però dallo straordinario gusto lirico di un autore che, lontano dalle “morbosità” dei celebri thriller di Brian De Palma, “scioglie i cavalli” slanciandosi in sonorità imperiose, frizzanti e baldanzose. La regale fanfara degli “Opening Titles” introduce a piena orchestra la forza ed il coraggio del personaggio, tema che si ripresenterà - ben variato - lungo tutta la score. La fumettistica successione delle classiche dodici fatiche (con i mostri mitologici rivisti in chiave tecnologico-fantascientifica) permette a Donaggio l'utilizzo di una notevole varietà di colori, grazie anche a sapienti inserti elettronici. L'autore, infatti, non rinuncia a diverse unghiate di oscura tensione ed audace orchestrazione nella definizione di magiche atmosfere in brani come “Creation” o “Thief in Thebes”, dà spazio all'organo in “Hand of God”, si diverte con timpani e archi in “Bird Monster Attack” e così via, mentre il morbido ed insieme bucolico cuscino d'archi del “Love Theme” è prova dell'innato talento melodico del compositore veneziano. In un variegato percorso tra energiche battaglie mostruose, misteriose divinità olimpiche, amore appassionato ed eroi senza macchia, Hercules si rivela un'esperienza d'ascolto altamente soddisfacente (più che la visione del film stesso) e fa persino riflettere sul fatto che anche nel nostro paese (spesso schizzinoso verso l'Ottava Arte) si potessero produrre score con un sound così corposo (se non hollywoodiano): registrata al Forum Studio di Roma sotto la bacchetta del fidato Natale Massara, questa soundtrack non sfigura accanto a lavori più blasonati come Conan o Clash of Titans. Con 30 minuti in più rispetto alla vecchia release della Varèse Sarabande, questa definitiva Intrada Signature Edition, eccellentemente ripulita e ricompilata dal solito Douglas Fake, si fregia anche di un ringraziamento alla nostra testata per aver favorito i contatti tra etichetta ed autore. Una curiosità: per il sequel (!) vennero semplicemente riutilizzate le sessioni del capostipite, compresi brani non utilizzati e versioni alternative, interamente rappresentate in questo CD, stampato in tiratura limitata di 1000 pezzi (subito esauriti) e destinato a diventare un Cult nelle comunità colonnesonorofile.


 

Stampa