La trappola scatta a Beirut/Il successo

cover_trappola_scatta_beirut.jpgEnnio Morricone
La trappola scatta a Beirut (Agent 505 todesfalle Beirut, 1966)
Il successo (1963)
Cinedelic/Escalation/Universal Music Publishing Ricordi/GDM 8018163040124
23 brani - durata: 56’48’’

 

Nell’autunno dello scorso anno per l’etichetta GDM, e distribuito dall'Associazione Culturale ESCALATION, piccola realtà indipendente specializzata nella realizzazione di progetti editoriali legati a musiche inedite o introvabili, è stato pubblicato questo disco, in edizione limitata, che raccoglie le colonne sonore originali, firmate dal Maestro Morricone,  di due film prodotti negli anni ’60.
I due score hanno in comune l’organico per cui erano state concepite, anche se lo stile compositivo cambia tra le due pellicole.

Si tratta delle musiche realizzate per La trappola scatta a Beirut di Manfred R. Kohler (una coproduzione Francia, Germania, Italia del 1966), e per  Il successo (1966), film che doveva essere una sorta di sequel della bella pellicola di Dino Risi Il sorpasso (1962, campione di incassi nell’anno della sua uscita), ma che non seppe mantenere quanto suggerito dal titolo. Entrambe erano state pensate e scritte per Jazz band, ma il regista de Il successo, che fu diretto per metà e, per una strana scelta della produzione, non da Risi ma da Mauro Morassi, non amò la versione originale delle musiche di Morricone e preferì invece una rilettura degli stessi temi con un organico diverso. Fu così che le musiche del film, eccezion fatta per i “Titoli di testa” e il “Finale” furono trascritte per essere suonate alla “fiora”, secondo il gergo dell’epoca, ovvero utilizzando batteria, chitarra elettrica, vibrafono, contrabbasso e pianoforte. Una soluzione che però non convinse l’autore fino in fondo. Il brano che apre il disco è invece quello pensato per i titoli di testa del film che racconta le avventure dell’Agente 505, interpretato da Frederick Stafford, uno dei tanti cloni dell’agente speciale James Bond che nacquero in Italia, come anche in Francia e in Germania, sull’onda del successo dei film di Terence Young con Sean Connery (Agente 007 licenza di uccidere,1962 e soprattutto A 007 dalla Russia con amore, 1963). Allora un ruolo importante nella costruzione del successo delle pellicole dedicate all’agente britannico era stato giocato dalle musiche affidate da “Cubby” Broccoli all'inglese Monty Norman, autore del "James Bond Theme" composto nel 1962, e a John Barry.
Morricone sceglie una strada diversa rispetto a quella dei suoi colleghi, che non passa dal sinfonismo tardoromantico che ha caratterizzato gli score “bondiani”, e si caratterizza per una scrittura fresca, attenta alla dimensione ritmica e affidata, come già detto, alla jazz band. Il talento del maestro nel trattare i fiati e nel gestire con equilibrio il materiale tematico rende questo lavoro davvero interessante. Come nella maggior parte dei suoi score l’autore procede ad una tematizzazione forte delle situazioni e dei caratteri. Sono ben riconoscibili infatti all’interno dell’opera il tema legato alle situazioni di pericolo/inseguimento, quello che si associa alle azioni del protagonista in un percorso sonoro fatto di continui rimandi. Nello stesso periodo in cui Morricone lavorò alle musiche di Todesfalle Beirut, tra l’altro, fu impegnato anche in un altro lavoro dello stesso genere, realizzando le musiche del film di Sergio Greco Agente 077: missione Bloody Mary (1965). Per quanto riguarda le musiche de Il successo chi scrive è d’accordo con l’autore quando afferma che sa riconoscersi soltanto nei “Titoli” e nel “Finale”, due brani ben costruiti che è bello poter ascoltare e conservare grazie a questo disco.  Il brano più divertente? “Il successo twist” basato sul tema della filastrocca “O che bel castello” capace ancora di far ballare… anche i bambini!


 

Stampa