All’ombra di una colt
Nico Fidenco
All’ombra di una colt (1966)
GDM MUSIC 2086
21 brani - durata: 52’32’’
Molto interessante questo lavoro discografico che ripropone, con una edizione speciale, la colonna sonora originale di All’ombra di una colt, il primo lavoro per il cinema di Nico Fidenco, con l’aggiunta di ben 17 versioni inedite dei temi utilizzati per il commento alla pellicola.
Si tratta del primo western del regista siciliano Gianni Grimaldi, che aveva conosciuto il successo con il film comico James Tont operazione U.N.O., e che si era avvicinato al mondo del western qualche hanno prima scrivendo delle sceneggiature per alcune delle parodie italo-spagnole di Emo Bistolfi. Anche in questo caso la produzione era italo-spagnola ma di tutt’altro genere di pellicola si tratta. Il film ebbe un buon successo e fu apprezzato anche per lo score di Fidenco che seppe fare bene in questo suo debutto. La storia è complicata e racconta della vicenda di due vecchi amici pistoleri, interpretati da Stephen Forsyth e Corrado San Martìn, che entrano in conflitto per l’amore che legava il primo alla figlia del secondo. Un contrasto che sarà sanato per la necessità di far fronte comune contro la banda del cattivo Jackson che controllava la città di Providence, dove Forsyth e la sua amata si erano rifugiati per cambiare vita.
Buona prova di recitazione del cast, ben costruita la sceneggiatura, caratterizzata da un sapiente controllo della tensione drammatica che accompagna lo spettatore in un continuo crescendo fino all’ultimo atto, e ben costruito anche il commento musicale, come si diceva, che è stato pensato da Fidenco in modo pulito, efficace, privo di inutili fronzoli. Si tratta di tre idee/nuclei tematici molto ben riconoscibili che vengono declinati all’interno dello score in forme diverse agendo soprattutto su variabili come il timbro, il ritmo, lo “spessore” sonoro. Interessante la versione del tema "All’ombra di una colt", affidato alla pianola da saloon scordata, e la versione dello stesso tema, chiamata a sottolineare le sequenze in cui la tensione cresceva, costruita dall’autore attraverso un gioco di sottrazione che utilizzava come espediente, per far meglio percepire lo scorrere del tempo ed il montare dell’azione, una invenzione compositiva molto semplice: la successione di suoni di una scala incalzata da una sequenza di salti di quinta ascendenti per semitono affidati al contrabbasso.
La storia artistica del giovane Domenico Colarossi è sempre stata legata al cinema, da quando frequentava il Centro Sperimentale e iniziò quasi per gioco ad inventare motivi e canzoni alla chitarra. Come spesso avviene nelle belle storie fu il caso a decidere, così d’improvviso fu conosciuto dal grande pubblico per aver inciso il brano “What a Sky!” scritta da Giovanni Fusco per il film I delfini, era il dicembre del 1960 quando il pezzo, pubblicato su 45 giri, segnò il primo successo discografico del giovane cantautore che da allora sarebbe stato a tutti noto come Nico Fidenco. All’attività di cantautore la voce di uno dei primi “tormentoni” estivi della musica italiana (“Legata ad un granello di sabbia”, 1961), affiancò presto quella di autore di musica da film esordendo proprio con questo titolo, come si è detto, e realizzando da allora le colonne sonore per più di 70 film: The Texican, Per il gusto di uccidere, John il Bastardo, per citare alcuni titoli. Amore per il cinema, ma anche per il teatro e la televisione, accanto alla musica da film, infatti, non si può non ricordare anche il lavoro di composizione di commedie musicali teatrali (come Assoluta ingratitudine di Maurizio Costanzo) e di sigle tv, fra cui molte anche per ragazzi (Arnold, Sam ragazzo del West). Un bel disco che chi ama il genere dovrebbe conservare.