Missione speciale Lady Chaplin

cover_missione_speciale_lady_chaplin.jpgBruno Nicolai
Missione speciale Lady Chaplin (1966)
Digitmovies – CDDM082
27 brani - durata: 70'00"

 

Alberto De Martino, nel 1966, diresse questo spy movie che ebbe un discreto successo, potendo contare su attori conosciuti dal pubblico, che seguiva questo tipo di film allora molto di moda.

Si tratta di Ken Clark (interprete di Agente 077 missione Blody Mary, Tiffany Memorandum, La Trappola scatta a Beirut; e altri titoli che richiamavano ambientazioni e avventure in stile James Bond) e Daniela Bianchi che era stata protagonista proprio della pellicola che aveva decretato il successo internazionale delle avventure dell’agente britannico (A 007 dalla Russia con amore, 1963). Un buon cast, una sceneggiatura capace di avvicinare questa pellicola, per la spettacolarità di alcune scene, alle rocambolesche, ma sempre composte, avventure bondiane, più degli altri lavori realizzati nello stesso periodo, avendo a modello i film prodotti da “Cubby” Broccoli.
Ed una buona colonna sonora, quella realizzata dal M° Nicolai, capace di valorizzare l’intero film. Bruno Nicolai aveva già avuto modo di lavorare con De Martino in più di una occasione realizzando la OST di alcuni suoi film (Centomila dollari per Ringo, 1965; Django spara per primo, 1966), ed in questa occasione ha saputo comporre uno score in cui un certo sinfonismo ben si sposa con un sapore jazzistico, che in molte occasioni sa trasformarsi in un vero e proprio swing, come nelle tracce che segnano l’inizio della missione, in cui è protagonista la jazz band, o quella che sottolinea e accompagna la spia bionda, in cui un languido sax intona un bel tema cantabile. Il leitmotiv principale, invece, “Lady Chaplin”, brano caratterizzato da una spiccata componente ritmica, era una canzone affidata alla voce di Bobby Solo. Purtroppo questa non è presente all’interno del disco per due ragioni: una di carattere legale, ovvero per restrizioni contrattuali, e l’altra di ordine banalmente pratico: il master originale è infatti andato perduto. Per fortuna però il tema in questione è presente due volte all’interno dello score nella sua versione strumentale, ed è ripreso con il medesimo arrangiamento anche se con delle variazioni: la prima viene utilizzata da Nicolai per rafforzare la scena d’azione che coinvolge Lady Chaplin, la seconda, invece, una versione più lenta, dolce e romantica, viene utilizzata per segnare la fine della missione affidando il tema agli archi su cui va poi a sovrapporsi la voce del sax che, sostenuto dalla sezione ritmica, introduce il finale esplosivo affidato alla sezione dei fiati. Ben costruito e giustamente famoso il tema contenuto nello score dal titolo “Lady Shake” che può essere considerato una sorta di modello compositivo del genere a cui molti altri autori si inspirarono in quegli anni, per la orchestrazione, la scelta degli strumenti e per la forma utilizzata. Un tipo di forma bipartita ABABA preceduta da una sezione introduttiva contenente anch’essa un materiale tematico riconoscibile, pensata in modo tale da poter ben servire ad una sorta di montaggio parallelo. Insomma un bel lavoro ricco di caratteri e mondi sonori diversi che accompagnano la storia in modo efficace, capace di rafforzare ambientazioni e personaggi passando dall’antico monastero, da cui prende il via la vicenda, ai temi d’azione (come quelli legati all’inseguimento, alla scena d’amore o all’aggressione), all’intrigante tema “da night club” tutto giocato tra il gusto del maestro romano per lo swing e quello per il mistero, caratteristico di tanti suoi lavori.


 

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