Detenuto in attesa di giudizio

cover_detenuto_attesa_giudizio.jpgCarlo Rustichelli
Detenuto in attesa di giudizio (1971)
GDM CD CLUB 7030
16 brani - durata: 39'44"

 

Questa nuova uscita nella collana CD Club è una buona occasione per ricordare Carlo Rustichelli (Carpi 1916 – Roma 2004) che negli anni che vanno dal 1950 al 1975 ha concentrato la sua maggiore attività di compositore per il cinema realizzando più di 200 colonne sonore, spaziando dagli spaghetti western, alla commedia all’italiana, lavorando con registi del calibro di Germi, Monicelli, Bertolucci, Pasolini, Risi.

Tra i ruoli drammatici interpretati da Alberto Sordi nella sua carriera ce ne sono stati alcuni in cui ha saputo dare una prova d’attore davvero eccezionale, come nel bel film firmato da Dino Risi Una vita difficile (1961), o in Tutti a casa di Luigi Comencini (1960). Anche in questo caso Nanni Loi per Detenuto in attesa di giudizio (1971) ha ritrovato in Sordi l’attore capace di attraversare con semplicità registri linguistici ed espressivi distanti tra loro: la felicità spensierata che si fa sgomento, paura, disperazione, e ancora speranza e conforto. Con semplicità, in modo diretto, forte.
La musica di Rustichelli sembra in qualche modo essere l’eco di questa prova d’attore. All’utilizzo di un tema popolare – tecnica spesso utilizzata dal maestro – che accompagna il viaggio felice in Italia, il ritorno dopo sette anni, della famiglia del geometra Di Noi, viene ad essere accostato un materiale tematico che intende contrapporsi al primo per colore e per capacità evocativa. Così è possibile riconoscere con una certa facilità dei temi sospesi, misteriosi, a volte caratterizzati da una struttura circolare quasi ossessiva. Ma la sensazione è che tutto si fermi ad un livello superficiale, che si tratti appunto di un riflesso della storia e che lo score non riesca ad aggiungere davvero nulla alla forza drammatica, tragicomica, dentro la quale il film intende guidarci. Un caso in cui la musica assolve ad un compito importante di base, di commento musicale, legato al commento delle immagini e delle azioni, appunto, ma che non riesce, o non intende costruire una proposta di valore narrativo, linguistico, capace di rafforzare  il messaggio veicolato dal film.
Non uno dei lavori migliori del maestro due volte Nastro D’Argento, nel 1959  con L’uomo di paglia di Germi e nel 1967 con L’Armata Brancaleone di Monicelli, ma comunque una uscita interessante, questa edizione speciale della GDM, perché è la prima volta in assoluto che la colonna sonora originale del film viene ad essere ristampata su CD. Tra l’altro per questo lavoro è stato utilizzato il master stereofonico dell’album a cui sono stati aggiunti cinque brani inediti tratti dal master della session originale per il  film (il cui mix era stato realizzato in mono). Tutti i brani sono stati diretti dal Maestro Bruno Nicolai.

 

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