Wall-E
Thomas Newman
Wall•E (id. - 2008)
Disney Records 05008711950
38 brani (34 di commento + 4 canzoni) – Durata: 1h 02’ 29’’
Thomas Newman, già autore dello score di Alla ricerca di Nemo, crea una partitura variegata che passa dalle sonorità siderali e angoscianti di “1815 A. D.” (inusuali ed inquietanti all’interno di un film “per bambini”) ai toni briosi e buffi di “Wall•E”, alla luminosità melodica e fiabesca di “Eve” e “Define Dancing”.
La musica è un elemento importante anche sul piano narrativo nella caratterizzazione del personaggio di Wall•E, dal momento che il tenero robottino è un amante dei musical e trascorre le sue solitarie serate sognando l’amore davanti a Hello, Dolly!. E due canzoni del musical di Jerry Herman sono infatti inserite nel film, “Put on Your Sunday Clothes” e “It Only Takes a Moment”, affiancate da una versione di “La Vie en Rose” interpretata da Louis Armstrong. L’effetto è straniante, ironico ma anche toccante: emozioni così umane come quelle che scaturiscono dalla musica e dal canto sono veicolate da piccole entità meccaniche. La capacità di amare e commuoversi è forse più forte nelle macchine piuttosto che negli uomini? Se in Toy Story l’umanizzazione degli oggetti era soprattutto giocosa (senza tuttavia censurare le emozioni negative e dolorose – si pensi all’abbandono della bambola Jessie cantato in "When She Loved Me"), in Wall•E si fa straziante e problematica.
Malgrado la tenerezza dei protagonisti, malgrado la morale positiva e le situazioni divertenti che pure non mancano, il film è permeato da un senso di profonda tristezza e angoscia a cui Thomas Newman dà voce con grande sensibilità: i suoi brani non sono quelli che ci si aspetterebbe di trovare in un film d’animazione ambientato in un futuro ipertecnologico, sono intimisti e delicati, di impatto non immediato, spesso cupi (“Directive A-113”) ma illuminati da sprazzi di romanticismo e passione struggente (“All That’s Love About”, “Fixing Wall•E”); non mancano poi tracce più specificamente di commento, che si appoggiano su toni avventurosi e vanno ad accompagnare i momenti d’azione (“The Spaceship”, “Wall•E’s Pod Adventure”).
Il film si chiude con “Down to Earth”, scritta, insieme a Newman, e interpretata da Peter Gabriel per accompagnare le suggestive (e citazioniste) immagini pittoriche della rinascita Terrestre lungo i titoli di coda, diventando così un inno all’arte, al lavoro e alla creatività degli uomini.