The Reader

cover_reader.gifNico Muhly
The Reader - A voce alta (The Reader – 2009)
Lakeshore Records 78016340612
19 brani – Durata: 53'00"

Nico Muhly è un giovane compositore e musicista statunitense, già collaboratore di Philip Glass per le colonne sonore di The Hours e Notes on a Scandal; e proprio l’influenza delle palpitanti partiture di Glass è evidente in numerosi brani - in particolare “Spying”, “Tram At Dawn” - di questo The Reader, uno dei primi incarichi “importanti” del giovane Muhly.

L’autore mette insieme uno score piuttosto interessante e ricercato dal punto di vista musicale ma poco comunicativo sul piano cinematografico; è un lavoro compatto, che non disdegna le asprezze e non cerca mai di compiacere l’orecchio di chi ascolta con melodie troppo facili: si nota in particolare una forte volontà di cercare soluzioni compositive nuove e personali per ogni brano, unita ad un gusto tagliente ed elegante per la tessitura strumentale dei pezzi (spicca in particolare un pianoforte sempre aspro e malinconico). Tuttavia, le note di Muhly non penetrano in profondità la materia filmica, non scavano nelle immagini, non contribuiscono in misura rilevante a costruirne il senso: non riescono a diventare concretamente musica da film.
Indicativo delle caratteristiche globali dell’opera è il brano di chiusura “... Who Was She?”, di una dolcezza scarna e contemplativa che cresce gradualmente di intensità; interessante pure “The First Bath”, impastato di suoni cristallini che ricordano quelli di un carillon e rimandano così ad una dimensione domestica bella, piena e rassicurante.
Notevole anche la morbidezza languida e lenta di “Sophie/The Lady With The Little Dog” e la grandiosità passionale di “Cycling Holidays”, che accarezza le immagini di uno dei pochissimi momenti di serenità vissuta dai protagonisti.
Nel complesso tutta la partitura si presta ad un ascolto piacevole e stimolante e può sicuramente ambire ad avere un valore al di là del film a cui si lega: Muhly appare come un compositore di spessore e personalità ma sembra anche non essere ancora in grado di ragionare e produrre in termini di senso cinematografico e non solo musicale.

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