Lo sguardo di Ulisse

Cover Lo sguardo di UlisseEleni Karaindrou
To Vlemma tou Odyssea (Lo sguardo di Ulisse, 1995)
CD ECM  New Series 1570
17 brani – durata: 59’ 43’’

Theo Angelopoulos – uno dei massimi registi dei nostri giorni – trova in Eleni Karaindrou l’artista ideale, chiamata a evocare in musica la straordinaria visione poetica del dramma della fragilità dello spirito dell’uomo nel suo soccombere nel perenne confronto con la fugacità e la transitorietà della vita e della storia. 
Eleni Karaindrou, che ha lavorato con grandi registi quali Margarethe von Trotta, Chris Marker e Jules Dassin, inizia il suo rapporto artistico con Angelopoulos nel 1982 con il film Viaggio a Citera.
 Afferma al riguardo la musicista greca: “…il mio rapporto con Angelopoulos è tale che è diventato ormai sufficiente che egli semplicemente mi racconti il film a parole. La composizione sorge in tutta spontaneità,  anche senza la preventiva visione delle immagini…”. 
La musicista greca raggiunge con l’intensità della sua musica un'impressionante compenetrazione con la forza poetica e visionaria delle immagini, in totale comunione spirituale con il regista, trasportando lo spettatore attraverso le drammatiche fasi della lunga parabola nello sbalordimento di  un risultato artistico che tocca la perfezione. 
Il linguaggio musicale di Eleni Karaindrou si muove tra il classico, il jazz, il folk balcanico e i salmi bizantini per costruire un  universo sonoro variegato e affascinante che si muove lentamente con impressionante raffinatezza strumentale attraverso lunghe linee melodiche cariche di intensità poetica e profonda carica emotiva. 
In tale universo anche la nutura occupa uno spazio importante con i suoni misteriosi del vento, della neve, dell’acqua e del silenzio.
 Lo Sguardo di Ulisse – premiato con il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes del 1995 – riunisce grandi attori come Erland Josephson, Harvey Keitel e Maia Morgenstern e si avvale della splendida sceneggiatura realizzata da Tonino Guerra. 
Il cinema di Angelopoulos con le sue lunghe inquadrature e la sua concezione protagonista del tempo è quello che forse più di ogni altro evoca la profondità spirituale e l’anima poetica del compianto Andreij Tarkovsky, discostandosi peraltro profondamente dal regista russo proprio nel suo rapporto con l’immagine musicale.
Il film narra la storia del regista greco A. che, trasferitosi negli USA dove il suo lavoro riscuote molto successo, decide di tornare in patria per andare in un lungo pellegrinaggio alla ricerca dei negativi di uno storico film dei fratelli Maniakas nel 1905 e custodito in una cineteca a Serajewo, nel cuore del Balcani.
 L’odissea del regista lungo il lento scorrere del Danubio attraverso Albania, Macedonia, Bulgaria, Romania e ex Jugoslavia, suscita grandi emozioni con il suo evocare il dramma della storia, del destino e dell’esistenza umana.
Eleni Karaindrou risponde alla intrinseca drammaticità del film con una musica dal carattere cameristico, dai forti accenti poetici e nostalgici ma anche misteriosi e profetici e capace di evocare grandi suggestioni e allo stesso tempo di sostenere perfettamente lo scorrere delle immagini del film, senza mai invaderle ma  raggiungendo con queste una miracolosa simbiosi. 
Il leit-motiv denominato "Ulysses‘ Theme" è affidato allo struggente canto della viola, eseguito con profonda espressività lirica e poetica da Kim Kashkashian. Straordinari  anche gli altri solisti accompagnati dalla String Orchestra: si ascolti ad esempio il dialogo che appare  come sospeso nel vuoto fra il canto profondo del violoncello (Christos Sfetas) e gli accordi sognanti della fisarmonica (Andreas Tsekouras) nel "Litany – Variation 1", il motivo incantato intonato dall’oboe (Vangelis Christopoulos)  nell’"Ulysses’ Theme – Variation 2" e nel suo dialogo dai toni struggenti e misteriosi con il violoncello e il corno inglese (Vangelis Skouras) nel "Ulysses’ Gaze – Largo - Lento", l’attonita atmosfera di Endzeitstimmung evocata dal lamento del violoncello nell’ "Ulysses Theme – Litany"… 
La colonna sonora tocca uno dei momenti più sublimi ed emozionanti nel brano "The River" dove dalla straordinaria forza evocativa della melodia intonata dagli archi si eleva la voce misteriosa e trasfigurata della tromba (Sochratis Antis) in un’ascendente costruzione corale e nel suo successivo dialogo incantato ed enigmatico con il corno inglese e l’oboe.
Il valore intrinseco, estetico e strutturale della musica rende la partitura della Karaindrou una composizione da ascoltare, meditare  e amare anche disgiunta dalla proiezione del film.
 Il presente CD della ECM – che si fa apprezzare anche per la splendida riproduzione sonora curata da Yannis Smirneos – è un invito a tutti gli amanti della grande musica a lasciarsi condurre lungo una parabola musicale che non mancherà di colpire e commuovere. Capolavoro assoluto.

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