L'eternità e un giorno

L'eternità e un giornoEleni Karaindrou
Mia Eoniotita Kai Mia Mera (L'eternità e un giorno, 1998)
CD ECM New Series 465125-2
18 brani – durata: 46’ 37’’

L’eternità e un giorno, indimenticabile lavoro di Theo Angelopoulos, trionfatore nel 1998 al Festival di Cannes con l’assegnazione della Palma d’Oro, si avvale della prestazione superlativa di due grandi attori quali Bruno Ganz e Isabelle Renauld.
 Il film, nell’evocare la storia dell’ultimo giorno di Alexandro, uno scrittore di successo, si allaccia spiritualmente e idealmente nella sua sceneggiatura firmata da Tonino Guerra a un altro film, anche questo basato su una sceneggiatura (e ispirato al suo romanzo Cento uccelli) del grande artista romagnolo, Bely prazdnik (La festa bianca, 1995) di Vladimir Naoumov, anche se il taglio artistico delle due pellicole è inevitabilmente ben diverso.
 Da una parte abbiamo il bilancio di una vita nella trasfigurazione poetica del dramma, mentre dall’altra parte si assiste a una rappresentazione allucinata dell’ultimo giorno di un uomo – il professore – nella visione apocalittica di una Mosca popolata da fantasmi nel pieno sconvolgimento di un inesorabile cambiamento sociale e politico. Bely prazdnik è anche l’ultimo lavoro del grande attore Innocenti Smotkunovski (indimenticabile interprete del ruolo di Hamlet  nell’omonimo film di Kozintsev), spentosi nel 1995 poco dopo il termine delle riprese del film. L’eternità e un giorno è un profondo e intenso canto esistenziale lungo il cammino dell’uomo nell’ inesorabile scorrere del tempo e nel rimorso per i momenti perduti attraverso imponenti piano-sequenza e lunghi scorci cromatici con predominanza di toni grigio-azzurri. 
Il film conduce lo spettatore nella dialettica del coinvolgente confronto-incontro fra passato e presente, sogno e realtà, voce e silenzio dove il conflitto interiore dell’individuo si rapporta con l’incubo dell’attualità della storia, con l’angoscia metafisica dell’eterno e con la irripetibile bellezza e profonda emozione di un istante… 
La comunione artistica e spirituale fra Theo Angelopoulos e Eleni Karaindrou è tale che la musica della compositrice greca non assume una mera funzione descrittiva, interlocutoria o di sostegno, essendo essa stessa evocatrice delle immagini da cui scaturice e di cui è parte vitale. 
Il linguaggio della Karaindrou è profondo e poetico, intenso e sognante, con la sua irresistibile carica melodica è portatore di toccanti atmosfere. 
Per questo  lavoro Angelopoulos ha richiesto una musica dal prevalente carattere gioioso da contrapporre alla sua interiore atmosfera meditativa e dolorosa: dopo l’atmosferica e rarefatta introduzione ("Hearing the Time") arriva il Leit Motiv in gioviale ritmo di walzer, dapprima eseguito dalla stessa Karaindrou al piano, che accompagna la grande sequenza dell’istante della vita (la moglie scomparsa di Alexandro mentre danza sulla spiaggia ) e che viene poi ripreso dall’oboe, fagotto, corno inglese, clarinetto, fisarmonica, mandolino e archi ("Eternity Theme"). 
Il tema conduttore riappare nello sviluppo della colonna sonora con successive  variazioni eseguite da diversi strumenti e si associa in miracoloso equilibrio dialettico e ritmico con la forza metafisica delle immagini e con l’intensa profondità del dialogo.
La musica della Karaindrou possiede un grande potere magnetico e  avvince  nelle straordinarie atmosfere trasmesse dal   tema dell’addio intonato dal corno inglese su cui si riallaccia il tema conduttore dell’eternità eseguito dall’oboe, sostenuto dagli archi e cembalo ("Depart and Eternity Theme") nel lento fluire delle grandi immagini, così come nella straordinaria profondità della voce misteriosa del clarinetto che,  con un canto struggente  immerso nelle lunghe linee melodiche disegnate degli archi, evoca  il dramma della terra di confine ("Borders"). 
Nella sequenza del viaggio in bus prima della separazione fra lo scrittore e il piccolo Selim per la partenza verso i propri destini, due musicisti (Iraklis Vavatsikas, fisarmonica e Aris Dimitriadis, mandolino) eseguono un pezzo di taglio classico ispirato a Vivaldi ("Bus – Part I" e "Bus – part II"), mentre la sequenza del matrimonio sul lungomare è accompagnata da una festosa danza popolare ("Wedding Dance") eseguita dalla fisarmonica (Kostas Sahinidis).
I  singoli pezzi scritti per il film dalla Karaindrou sono stati rielaborati e ordinati dal Maestro Manfred Eicher, musicologo, compositore e direttore artistico della casa discografica ECM che pubblica il presente CD.
 Il maestro Eicher ha realizzato un lavoro che  valorizza notevolmente la raffinata dinamica timbrica e ritmica così come la  carica espressiva ed emotiva della musica, conferendole un disegno architettonico  proprio di una composizione classica.
Gli esecutori sono tutti di alto livello, dalla String Orchestra ai vari solisti, fra cui citiamo Vangelis Christopoulos (oboe), Vangelis Skouras (corno inglese) e Nikos Guinos (clarinetto).
 Il tema dell’eternità che risuona nell’ultima visione della festa in cui la moglie scomparsa dello scrittore danza sulla spiaggia di fronte alla suggestiva dimensione del mare è un inno alla vita sospeso fra la bellezza passeggera di un istante e l’inesorabile procedere del tempo e della storia.

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