Fifty Shades Freed

cover fifity shades freedDanny Elfman/AA.VV.
Cinquanta sfumature di rosso (Fifty Shades Freed, 2018)
Universal/Republic Records 00602567349006
22 brani (20 canzoni + 2 di commento) – Durata: 74’00”



Diciamocela tutta: finalmente siamo giunti alla fine di questa trilogia fintamente pruriginosa, tratta da una serie di libri simil Harmony celati dietro una parvenza di romanzi erotici di classe, ma pur sempre Harmony Style! Sulla qualità narrativa che per magia – una magia straordinaria dato i numerosi lettori (in verità più lettrici) che ha soggiogato alle proprie brame (trame) lascive sotto l’ombrellone estivo o sotto il piumone invernale, dipendente dal periodo di lettura dei tre romanzi – ha decretato il successo mondiale della sua autrice, E. L. James, e quella filmica è meglio sorvolare, visto che avrete capito, miei cari lettori, che entrambi i prodotti, per chi scrive, sono più che deludenti.

L’unica ‘nota’, dato che parliamo di musica, veramente positiva sono state le colonne sonore, sia i song album che gli original score, dei tre film, di alto spessore qualitativo che hanno avuto un buon riscontro nel mercato discografico con i singoli nati apposta per le pellicole e le musiche originali scritte dal sodale di Tim Burton, Danny Elfman. Avrete ben colto che le uniche ‘sfumature’ di rilievo e sensuali sono le canzoni e le partiture, tutto il resto è noia (come cantava il compianto Franco Califano). Difatti questo ultimo capitolo, Cinquanta sfumature di rosso, dopo gli incolori grigio e nero, di provocante e seducente ha una sequela di pop songs galvanizzanti e ammalianti, con solo due tracce dello scoring elfmaniano (idem nei due song album precedenti), riversato integralmente su altri CD della medesima etichetta o correlate, quasi in contemporanea all’uscita nei negozi delle compilazioni canore. La OST di Fifty Shades Freed annovera cantanti e cantautori importanti e sempre ai vertici delle classifiche musicali internazionali, quali Liam Payne e Rita Ora, Hailee Steinfeld x BloodPop, Black Atlass feat. Jessie Reyez, Whethan & Dua Lipa, Julia Michaels, Kiana Ledé feat. Prince Charlez, Bishop Briggs, The Spencer Lee Band, Sabrina Claudio, Miike Snow, Shungudzo, Jessie J, Samantha Gongol (of Marian Hill) feat. Juliette Armanet, Sia, Jacob Banks & Louis the Child, Ellie Goulding. Le canzoni di maggiore appeal sessuale e sensuale, tralasciando le ballabili sfrenate e gli scontati ritmi latini, perfettamente aderenti alla narrazione filmica, sono quelle gettonatissime in rete di Liam Payne & Rita Ora (“For You (Fifty Shades Freed)”), Black Atlass feat. Jessie Reyez (“Sacrifice”), Whethan & Dua Lipa (“High”), Ellie Goulding (“Love Me Like You Do”), brano che faceva parte della colonna sonora del primo capitolo della trilogia inserito in questo album in una brillante nuova versione, Bishop Briggs (“Never Tear Us Apart”) che sembra uscita da un film di James Bond, Miike Snow (“Change Your Mind”), la cover di James Brown ad opera di Jessie J (“I Got You (I Feel Good)”) e Sia (“Deer in Headlights”). Venendo al nostro Elfman, “Freed” risuona di echi della sua partitura per Sommersby del 1993 con protagonisti Richard Gere e Jodie Foster, con gli archi aerei in sottofondo, il violino, il flauto, l’arpa e il piano primeggianti, esponendo il leitmotiv pastorale e melodicamente intimo, invece “Seeing Red” suona sintetico e cupo, con un pianoforte e gli archi tensivi alla Bernard Herrmann che cercano di rendere misterioso l’intreccio di questa Love Story invero poco scombussolata e scombussolante.     
            

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