Chi l'ha vista morire?

Ennio Morriconecover chi l'ha vista morire?
Chi l’ha vista morire?
(1972)
Digitmovies CDDMO59
3 brani +1 canzone - durata: 30’ 11”



Morricone, non nuovo a ibridazioni sonore da brividi (si ricordi Mission) ci stupisce con una colonna sonora a metà strada fra un infantile borgo romano e le seriose sonate di Domenico Scarlatti. Il risultato è un disco eccellente. “Chi l’ha vista morire?” è una impattante traccia imperniata su un coro di voci bianche che ben contrastano con la violenza già insita nel titolo stesso: le linee vocali si sovrappongono, a tratti in modo contrappuntistico, su un tessuto sonoro di oboi, clavicembali, sibili. Il coro di voci bianche prosegue, lento e cerimoniale, nella traccia 2, accompagnato da un violoncello carico di pathos e ricamato dalle cesellature del clavicembalo. “La bela riposava”, un allegro dipanarsi di voci araldiche e festose, affonda le radici nella tradizione popolare. “Il girotondo delle note” colpisce per il turbinio circolare delle voci del coro, con basso reiterato e grande parte solista del violoncello (mentre il coro scandisce le sette note del pentagramma). Straordinaria “La mia mama”, un’ottima commistione di sacro e profano, di musica colta e popolare. Vale la pena citare anche “Il gioco delle vocali”, tutto innestato su una sintassi corale ad eco, fra incastri e rincorse. L’impeccabile sperimentazione, a cavallo fra ricerca corale e articolazione clavicembalistica, continua con i momenti contemplativi affidati alla flautata voce di Edda dell’Orso (“El primo baso”), stordimenti vocali (“Canto della campana stonata”), grida, percussioni sincopate e organi liturgici. Una colonna sonora imperdibile per l’originalità e la vivacità del linguaggio musicale.




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