Archipiélago: A Film Music Retrospective

cover archipielagoAlberto Iglesias
Archipiélago: A Film Music Retrospective (2016)
Quartet Records QR250
5 CD - 100 brani – durata totale: 5h 24’



Cari lettori, lo sapete che ogni tanto mi piace dare i numeri, non nel senso che sto impazzendo definitivamente (forse?!), ma che adoro fare elenchi numerici per descrivere le qualità compositive di un autore importante di musica per film, come in questo caso lo spagnolo Alberto Iglesias!

Sodale dal 1995 del grande regista irriverente ed intimista Pedro Almodóvar, suo connazionale, per il quale ha composto 10 score fino ad oggi, Iglesias (classe 1955) ha scritto per il Cinema spagnolo ed internazionale circa 60 titoli, inclusi corti e documentari; si è guadagnato 34 vittorie e 43 nomination ai premi più prestigiosi, tra cui 3 nomination agli Oscar per le colonne sonore di The Constant Gardener - La cospirazione (2005), Il cacciatore di aquiloni (2007) e La talpa (2011); nel 2016 l’autorevole etichetta spagnola di colonne sonore, la Quartet Records gli ha dedicato un cofanetto di ben 5 CD con 100 tracce per un totale di 5 ore e 24 minuti di ascolto di sue partiture famose e meno note ma altrettanto apprezzabili compositivamente. Questi CD contengono le soundtracks di 32 film, compresi alcuni cortometraggi, dal 1980, anno dell’inizio di carriera come compositore di film music, al 2016: pellicole celebri quali tutte quelle di Pedro Almodóvar (Il fiore del mio segreto, Carne trémula, Tutto su mia madre, Parla con lei, La mala educaciòn, Volver, Gli abbracci spezzati, La pelle che abito, Gli amanti passeggeri e Julieta), i succitati The Constant Gardener - La cospirazione, Il cacciatore di aquiloni e La talpa, inoltre Che, Il monaco, I due volti di Gennaio, Danza di sangue - Dancer upstairs, Lucía y el sexo, Gli amanti del circolo polare, L'immagine del desiderio, etc, etc. Una carrellata cine-musicale di gran classe compositiva con uno stile ben riconoscibile e innovativo (cosa ben difficile oggigiorno con una marea di compositori tutti uguali tra loro e senza una voce originale che li distingua!), che alterna pagine mistery, angosciose e melodrammatiche a paesaggi sonori più eterei, solari, delicati e romanticamente gradevoli, abbinando nel suo stilema autoriale rimandi a Bernard Herrmann (sua grande ossessione!), soprattutto per le partiture thriller o pseudo tali di Almodóvar, al jazz elegante e raffinato, con movimenti fusion e cool ben marcati, minimalismo, valzer suadenti e crescendo orchestrali di forte presa emotiva, con un uso pregevole delle varie compagini o solisti, sempre di spessore, a disposizione. Come accade ogni tanto nelle mie recensioni, proprio in casi come questi, di una quantità enorme di brani qualitativamente elevati e di notevole grazia compositiva, citarvi un pezzo piuttosto che un altro sarebbe alquanto inutile, perché svilirebbe sia il lavoro di compilazione da parte dell’etichetta produttrice che del compositore stesso nei riguardi della sua opera filmica, quindi posso soltanto dirvi di non farvi sfuggire questa raccolta straordinaria e ricca da ogni punto di vista e metterla in play, lasciandovi trasportare non tanto dal film al quale è legato ogni singolo brano ma dal fiume di emozioni che l’ascoltarlo vi scatena nell’animo. Buon ascolto di un grandissimo compositore di musica per immagini che sa benissimo come far vivere la propria musica al di fuori del film!   

 

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