Harry Potter and the Order of the Phoenix

Harry Potter and the Order of the PhoenixNicholas Hooper
Harry Potter and the Order of the Phoenix (Harry Potter e l’ordine della fenice, 2007)
Warner Bros 9362-49973-1
18 brani – durata: 51’55”

Lo stregato mondo di Harry Potter ha avuto l’onore di essere commentato musicalmente per i primi tre film dal grande John Williams e per la quarta pellicola dall’ottimo Patrick Doyle.
Il compito di illustrare con le note le nuove gesta del mago di Hogwarts e del suo acerrimo nemico Lord Voldemort è stato affidato al semisconosciuto Nicholas Hooper. Il compositore è tornato a collaborare con il nuovo regista di Harry Potter e l’ordine della fenice, David Yates, dopo aver ottenuto un BAFTA TV per la migliore colonna sonora originale per il film per la televisione The Young Visitors del medesimo regista. Altri lavori con Yates gli hanno anche fatto conquistare 3 nomination ai BAFTA TV per la migliore colonna sonora originale per due telefilm e per la serie State of Play. Hooper ha composto le colonne sonore di molti film, telefilm e documentari.
Per la quinta pellicola della saga potteriana la musica di questo giovane autore si adatta alla perfezione alle scene fantasy e ai suoi personaggi fuori del comune, non perdendo affatto il suo smalto all’ascolto separato dalle immagini.
Della straordinaria quantità di temi composti da Williams per i primi tre capitoli delle avventure di Harry Potter in questo nuovo lavoro rimane soltanto il leitmotiv distintivo del magico universo nato dalla penna e dalla fantasia di J.K. Rowling, l’“Hedwig’s Theme”.
“Fireworks” apre in forma di giga e in maniera spumeggiante e fantasmagorica questa OST con un crescendo d’archi, percussioni imbizzarrite e una chitarra elettrica furibonda a simulare i magici fuochi d’artificio dei gemelli Weasley che inseguono la perfida professoressa Dolores Umbridge (una straordinaria Imelda Staunton). Il pezzo maggiormente efficace dello score che rimane più impresso nell’ascoltatore!
“Professor Umbridge” è un ottimo esempio di scrittura per archi e ottoni, dal classicismo compositivo tipicamente british. Uno scherzo per corni francesi, ance e grande orchestra (la sensazionale Chamber Orchestra of London diretta da Alastair King) che qua e là rimanda a passaggi tematici di Hook di John Williams.
“Another Story” per la prima volta espone il tema di Hedwig nella sua forma classica, ma subito dopo un piano sconsolato e alcuni effetti atmosferici elettronici preannunciano che qualcosa di misterioso sta per accadere.
“Dumbledore’s Army” presenta all’inizio un altro tema per flauti tenui e archi sospesi, molto vicino nella sua forma al leitmotiv “Window to the Past” dalla colonna sonora di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban composta da Williams.  Però il brano prende una piega diversa nella seconda parte quando viene formato l’esercito di Silente, infatti archi a tutto spiano e corni francesi creano un tema epico-guerresco di forte presa. “Hall of Prophecy” possiede voci oscure (il coro RSVP Voices), dissonanti effetti elettronici, archi tremebondi per cedere successivamente il passo ad un crescendo orchestrale impattante, una fuga per archi, corni e percussioni da patema d’animo.
Per commentare la possessione di Potter da parte di Voldemort (“Possession” per l’appunto!) Hooper costruisce un tappeto d’archi tremolante dall’incedere lento e un coro tenebroso fino al crescendo finale di rivalsa del mago dalla cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
Uno dei brani più deliziosi e lunghi del CD è “The Room of Requirement” che parte con un coro elegiaco e la celesta che accenna il tema di Hedwig, subito dopo ci mostra un nuovo leitmotiv di matrice prokofieviana che cresce fino ad esplodere sui corni e sui timpani, virando su di un’andatura degli archi alla Bernard Herrmann: Hooper ha azzeccato in pieno come commentare l’invisibile Stanza delle necessità dove l’esercito di Silente si addestra per combattere i Mangiamorte e Voldemort.
Il fatidico bacio tra Harry e la bella Cho Chang (“The Kiss”) è delineato da una tenue e romantica melodia per timpani sorretti da soffici archi.
“A Journey to Hogwarts” parte veloce con il tema di Hedwig per precipitare in un tremolio d’archi contrappuntato da un clarinetto che espone, coadiuvato dai fiati, un tema mesto molto bello. Il brano si apre sulla coda con un crescendo di archi, fiati e fisarmonica che sembrano accennare un motivetto irlandese. “Death of Sirius” possiede una partenza estremamente dark con quel coro demoniaco, ma procede in maniera adrenalinica abbracciando la corsa di archi furiosi e il coro esagitato: un brano da paura!
“Flight of the Order of the Phoenix” sfoggia un epico avvicendarsi di ottoni, fiati e archi in gran spolvero che velocemente inseguono il motivo dell’esercito di Silente: pezzo breve ma efficace!
Il conclusivo “Loved Ones and Leaving” è una pagina orchestrale carica di emozione, in cui gli archi, l’arpa e i fiati la fanno da padrone per chiudere maestosamente il quinto eccezionale capitolo di Harry, Ermione, Ron, Silente e tutto lo stuolo di amici e nemici che la Rowling ha creato.
Nicholas Hooper è già all’opera sul prossimo film di Potter (Harry Potter e il principe mezzosangue), sempre diretto da David Yates, e ci auguriamo che la sua giovane scrittura ci regali un’altra piacevole colonna sonora. E’ vero, non siamo all’altezza dei lavori williamsiani e tanto meno vicini a ciò che ha scritto Doyle, però Hooper ha mostrato di essere capace di affrontare a testa alta il fantastico mondo potteriano e per questo il giudizio non può che essere positivo.

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