Spasmo

Ennio Morricone cover spasmo
Spasmo (1974)
Digitmovies CDDMO68
13 brani -  Durata: 40’59’’



Morricone confeziona  con Spasmo un gioiello a metà strada fra tradizione e sperimentazione.
Se il virtuosismo melodico non manca, non si può non osservare la complessità della ricerca timbrica che caratterizza questa colonna sonora scritta per il film drammatico di Lenzi del 1974. "Bambole" è lenta e dolorosa nell’incedere senza via di scampo, a tratti intervallata da ariose melodie mistiche, fra arpeggi e cenni di coro. Spasmo" si cala subito in un contesto drammatico dall’andamento largo, con archi barocchi e intensi in graduale crescendo fino al climax finale.
"Stress infinito" concentra la tensione su una nevrotica nota tenuta, ricamata dagli isterismi dei fiati, scandita da uno scosso metronomo, scordatissima e dissonante nel generare una tensione inaudita, curiosa all’inverosimile nella sperimentazione sonora altamente contemporanea. Acuto e stridente fra i vagiti degli archi e il pianoforte tenebroso, il brano sballa spesso su corde martoriate e percosse, sfiora abissi insondabili ed accarezza il rumore in un urlo intenso e continuo.
La single version di "Bambole" è affidata ad un oboe melodico e nostalgico.
Mesta e cerimoniale anche la ripresa di "Spasmo", un brano di liturgica e sacra grandezza.
La ripresa di "Stress infinito" precipita di nuovo nel caos di ligetiana memoria: si apre sui fraseggi dei clarinetti incastonati sulle complesse e tese armonie degli archi. Prosegue su un nervoso pizzicato e celebra un dialogo sonoro delirante fra fiati, percussioni e archi. La scarnificazione armonica è progressiva ed inesorabile.
La terza ripresa di "Bambole" è più contemplativa, purificata, assolta nella bellissima e intensa melodia.
La terza ripresa di "Spasmo" prevede una variazione timbrica dinamica e futurista in contrappunto al tema principale.
La terza ripresa di "Stress infinito" si apre su una ragnatela sonora che si disintegra subito sugli archi zoppi e dissonanti, mentre la melodia tenta disperatamente di sopravvivere e sfocia in un grintoso rock marziale. E spazio totale alla melodia, alla voce e al sogno con la quarta ripresa di "Spasmo".
Solenne la quinta e ultima ripresa di "Spasmo".
Puro delirio timbrico la quarta ripresa di "Stress infinito".
Chiude la quinta ripresa di "Bambole", fra le bellissime voci dei Cantori Moderni di Alessandroni e un tema  indimenticabile.





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