Il dolce corpo di Deborah

cover il dolce corpo di deborahNora Orlandi
Il dolce corpo di Deborah (1968)
Quartet Records QR217
30 brani – Durata: 58’59”

Nora Orlandi è stata la prima compositrice di musica per film in Italia (leggi la nostra recente intervista) e questa pellicola di Romolo Guerrieri del 1968, il sexy-thriller Il dolce corpo di Deborah con il quartetto mefistofelico di protagonisti Jean Sorel (Marcel), Carrol Baker (Deborah), Luigi Pistilli (Philip) ed Evelyn Stewart (Susan), rappresenta una delle sue partiture migliori per il Grande Schermo, insieme a quella premiata dalla critica dell’epoca per il western Johnny Yuma di due anni prima, film diretto sempre da Romolo Guerrieri.

La vicenda della bellissima e sexy Deborah-Carrol Baker che coloro che le ruotano attorno cercano di eliminare attraverso vari sotterfugi sempre più macchinosi, viene descritta musicalmente dalla Orlandi nel tema portante che si può ascoltare nel brano iniziale “Marcel-Deborah”: un leitmotiv, reiterato più e più volte nel CD, dolcemente inquieto e sensuale al contempo, su vocalizzo della Orlandi stessa e di un non accreditato vocalist maschile, accompagnati da un organo riverberato. Il successivo “Night Story” dalle atmosfere blues romantiche alla Henry Mancini precede il lounge di “Intimità” che a sua volta cede il passo al frenetico jazz di “Ossessione” (un plauso alla direzione d’orchestra di Robby Poitevin, fedele collaboratore della Orlandi e in alcuni casi co-compositore). “Il valico” è pura bossa nova, invece la sorella di Nora, Paola Orlandi scrive le liriche e canta in inglese il beat londinese “Molto tempo fa” che viene scalciato dal jazz cadenzato di “Musica bionda”. Un rock cattivo su parole di Paola Orlandi e voce rauca di un certo Tony è “I Robot” che lascia spazio al lounge caraibico de “L’imprevisto”. Il vocalizzo sensuale della Orlandi ritorna nel soft jazz di “Ginevra” il quale si infrange nella marcetta beffarda dalle reminiscenze morriconiane di “La bandita”. L’album originale si chiude con il jazz ritmato di “Croisette”. I restanti diciotto brani che l’etichetta spagnola Quartet Records pubblica per la prima volta in questa edizione integrale come bonus tracks in stereo, sono variazioni molto piacevoli e articolate del tema principale e delle canzoni in cui il virtuosismo dei musicisti e della compositrice di variare il materiale sonoro a sua disposizione, sono un fiore all’occhiello del CD in esame e un motivo in più per acquistarlo.

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