Questi giorni

cover questi giorniValerio C. Faggioni
Questi giorni (2016)
Cinevox Record
15 brani – Durata: 36’00”

 

In corsa per il Leone D’Oro all’ultima 73a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, Questi giorni di Giuseppe Piccioni, con la partecipazione di Margherita Buy, Sergio Rubini e Filippo Timi, narra la storia di quattro ragazze, interpretate dalle intense, carine e brave Maria Roveran, Marta Gastini, Caterina Le Caselle e Laura Adriani, che partono per un viaggio all’Estero che le cambierà parecchio. Un on the road al femminile musicato da Valerio C. Faggioni che aveva scritto per il regista Piccioni la colonna sonora de Il rosso e il blu, compositore di Cinema (Biutiful Cauntri, documentario rivelazione uscito nel 2008, La mezza stagione), istallazioni multimediali, videogiochi ed altro in ambito discografico.

“Questo mormorio” apre la OST con un vero e proprio vocalizzo femminile a bocca chiusa che delinea il tema portante tenero e garbato. “Lettera Mina” è un secondo leitmotiv di matrice etnica molto leggero quasi come una brezza marina che sfiora il viso. “Gioventù (che fu)” parte con un vocalizzo maschile che riprende quello femminile del brano “Questo mormorio”, che sia aggiunge subito dopo, su ritmica pop morbida e archi che tratteggiano il tema in un adagio sognante che accarezza l’ascoltatore. “Questo intermezzo” gioca ancora con vocalizzi di ambo i sessi in un raddoppio vocale che sembra uscire dalle viscere dell’anima. “Girls on the Run” è una traccia per vocalizzo femminile e ambiente synth angosciante in crescente tensione ritmico-elettronica. “Questi giorni” è il pezzo che meglio rappresenta la tematica del film con il leitmotiv per vocalizzo maschile e femminile insieme in un crescendo emozionale tensivo e rigoglioso di quel desiderio di svolta delle quattro protagoniste nel loro viaggio a Belgrado. “Queste marimbe” suona enfaticamente astratto con rimandi agli sperimentalismi elettronici di tanto Morricone anni ‘70 mentre “Mormorio scozzese”, con i suoi archi sottesi, profuma di luoghi ecclesiastici immersi in sonorità celtiche ancestrali. “Questa Sara” ritrova nel tema portante il vocalizzo femminile che da singolo si raddoppia coralmente divenendo canto spirituale sospirato. “Atomo Lili”, traccia oscura, sprofondata in meandri tetri dell’animo umano. “Adria rovista” nella sua essenza sonora pare uscire da un brano di scary music fantasmatica per effetti sintetici sofferenti. “Questa apertura” ripresenta il leitmotiv principale nella sua, oramai consolidata, espressione vocale maschile e femminile che si mischiano e sovrastano dolcemente. “Questo cello solo”, come dice il titolo stesso, da al suono solista del violoncello il compito di esporre il tema primario in una versione liturgicamente profonda e appassionata. “Questo stretto intermezzo” mescola le voci dei vocalist in un canto di gioia trattenuta, invece il brano “Lettera Mina chitarra solo” chiude la score con un assolo di chitarra acustica del secondo tema che perde le sue caratteristiche etniche della prima versione divenendo un pezzo cantabile di matrice popolare folk.

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