Le Week-End

cover le week endJeremy Sams
Le Week-End (Id. – 2013)
Milan Records 399 532-2
19 brani (1 canzone + 18 di commento) – Durata: 36’60”

Le Week-End è una commedia del 2013 uscita in Italia nel 2014 e passata in prima tv su Premium nel 2016, un pò tardivamente ma sempre in tempo per poterne gustare la bravura attoriale dei due anziani protagonisti principali, Lindsay Duncan e Jim Broadbent, coppia inglese che torna a Parigi da Londra per festeggiare il loro anniversario di matrimonio nella capitale francese nella quale avevano trascorso la loro luna di miele. Si amano ancora, forse non come la prima volta, e questo weekend di ricordi e molte incertezze li farà scontrare, molto cinicamente, con battute al fulmicotone da grande teatro melodrammatico, con un pizzico di ironia dissacratoria, immersi nelle bellezze urbane parigine tra monumenti e bistrot.

Le musiche di questa commedia che ha fatto aggiudicare alla sua attrice protagonista, la bella e brava Lindsay Duncan, il premio British Independent Film Awards come migliore interprete femminile, diretta da Roger Michell, sono state composte dal compositore londinese Jeremy Sams (Classe 1957). Con Michell, Sams che nella sua carriera annovera una decina di colonne sonore tra serie tv e film, ha lavorato per ben cinque volte (la miniserie Downtown Lagos, i film The Mother, L’amore fatale, A Royal Weekend), compreso per l’appunto Le Week-End, nel quale regala al suo regista d’elezione una OST romanticamente jazzistica, omaggiante la grandissima figura compositiva di Michel Legrand che cita nelle note del libretto del CD, osannandolo come suo mito assoluto nella musica per film e non solo. Aggiungerei, oltre a Legrand, anche il compianto Gato Barbieri di Ultimo tango a Parigi che con il suo tema portante viene quasi parafrasato in questa score deliziosa. Sams, nei 18 pezzi che compongono la partitura, delinea due temi primari che si possono ascoltare fin dalle prime battute della soundtrack e che tornano variati più e più volte: il breve “Train Music” che commenta i titoli di testa espone il leitmotiv per sax tenore, contrabbasso e pianoforte con movenze delicatamente malinconiche, molto legrandiane; “Taxi Valse” rivede il tema di cui sopra, aggiungendo un inciso più movimentato, valzeristico, al mood jazzato, con una fisarmonica parisienne. Il secondo leitmotiv si ascolta in “Restaurant Wander” in cui fa capolino il motivo alla Barbieri che accennavamo prima, in un andamento lieve e canzonettistico molto francese. Una partitura dalle cadenze jazz altamente languida e melanconica, vedi tracce come “Graveyard”, “Bank Girl” in cui si pigia il tasto dolente dei ricordi che feriscono con un uso greve del sax. Il tema barbieriano torna velocissimamente in “Hotel Run” a contrasto con “Doing a Runner” contrappuntistico paesaggio jazz ritmato nel quale il primo tema viene dapprima scomposto e poi esposto nella sua integralità agitata. Il secondo tema si mostra in tutta la sua gradevole leggerezza parigina in “Petit Dejeuner”. Un viaggio interiore sonoro che distende tutte le asperità del jazz, ammorbidendolo qui e là, per narrare i sentimenti di questa coppia di vecchi che vorrebbero non esserlo diventati e che desidererebbero amarsi e fare l’amore come quando erano giovani. Una score che tra momenti intimi e amari si permette qualche ballabile alleggerente, come il manciniano “Madison” e il valzer morbido di “Hotel Escape”, per chiudere l’album con 4 tracce non presenti nel film, “Butterfly Waltz”, “Samba”, “Mother’s Entrance”, “Finale” che si distaccano molto dalle atmosfere musicali principali della partitura originale, sottolineando le delicate sintassi espressivo-intimiste e le armonie leggere ballabili ed accattivanti del suo compositore (un plauso ai musicisti esecutori che purtroppo non vengono menzionati nel CD, tutti bravi e virtuosi). Una colonna sonora da ascoltare mentre si gusta un buon bicchiere di vino, davanti ad un camino che riscalda non solo i corpi ma l’anima!

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