Il magnifico Tony Carrera

cover il magnifico tony carreraGianni Marchetti
Il magnifico Tony Carrera (1969)
Quartet Records QR 220
35 brani - durata: 74'27"

La casa discografica spagnola Quartet Records, da qualche tempo molto attiva nella riscoperta del vintage cinemusicale italiano, propone alla comunità degli appassionati le musiche di Gianni Marchetti per questo spy movie di seconda fascia diretto dal catalano Josè Antonio de la Loma. L’abbondante materiale presentato nel CD riprende la vecchia tracklist di un introvabile 33 giri della CAM, con l’aggiunta di versioni cinematografiche ed alternative originariamente scartate per la limitata capienza del vinile.

Il film si annunciò come un’operazione di qualche ambizione avendo inizialmente previsto nel cast Roger Moore ed Ira von Fürstenberg; entrambi però, in seguito ad un incidente automobilistico, dovettero dare forfait. La parte che compete a Marchetti è dunque il contributo più brillante all’intero progetto, che segue, sebbene in tono minore, la scia della saga filmografica di James Bond, tra false piste, complotti internazionali, fugaci innamoramenti con le belle di turno, tradimenti e rovesciamenti di alleanze. Tony Carrera è un ex ladro e pilota di auto da corsa che viene convinto dalla propria fidanzata, la figlia di un boss, a compiere un ultimo colpo prima di ritirarsi: deve rubare dei documenti relativi ad un prototipo nucleare custoditi presso la sede NATO di Amsterdam. Quando si accorgerà di essere stato usato per i loschi fini dei mandanti, Carrera cercherà di rimediare recuperando lui stesso il materiale trafugato.
Il compositore romano, con la consueta eleganza e ricercatezza, assolve il compito ruotando attorno a quattro composizioni, continuamente sottoposte a rivisitazioni timbriche e strutturali.
“Amore in controluce”, riconducibile agli aspetti passionali della vicenda, inizia con eterei vocalizzi femminili su basi ritmiche in stile bossa nova per chitarra classica, basso e batteria spazzolata. In seguito subentrano il coro 4 + 4 di Nora Orlandi, un violoncello e un sitar, che danno all’insieme un aspetto ancora più languido ed avviluppante.
“Psico classico” è un tema dinamico fortemente influenzato dal pop e dalla psichedelia in voga all’epoca; spesso però scivola verso inattesi mutamenti di tempo e di umore: tra le sfrenate e rumorose performance del coro e della chitarra elettrica distorta si interpongono situazioni più pacate dalle sonorità acustiche (chitarra e sitar) o classicheggianti (clavicembalo), ma anche passaggi gotici per voci inquietanti, sitar, percussioni, archi, pianoforte, organo elettronico.
“Psico in controluce” determina la suspense in chiave jazzistica (con assoli di flauto, chitarra elettrica e sitar) o sperimentale (per effetti elettronici, percussioni e sitar).
Normalmente sovrapposta a scene di inseguimento, la ludica “Organone”, che nelle variazioni spazia dal ragtime più sfrenato (banjo e chitarra in primo piano ma anche con fischi e vocalizzi) alla musica circense o carnevalesca (per organetto), ci fa capire come tutto sommato la pellicola rinunci a prendersi troppo sul serio.

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