I miei primi 50 anni da cantante e compositore

cover raccolta nico fidenco 50 anniNico Fidenco
I miei primi 50 anni da cantante e compositore (2010)
GDM 6006-6
Disco 1: Musiche per il cinema (17 brani)
Disco 2: Musiche per il cinema (23 brani)
Disco 3: Musiche per il cinema (19 brani)
Disco 4: Canzoni da Film & Cartoons (24 brani)
Disco 5: Cantautore (22 brani)
Disco 6: Cantautore (22 brani)
Durata totale: 7h 15’07”

Considerate le innumerevoli riscoperte del nostro cinema di genere di questi anni, si è soliti dividere gli autori con la “A” maiuscola dagli “artigiani”, senza che questi ultimi si trovino in posizione disagiata rispetto ai primi, anzi… Se è vero che tra i registi questa linea di demarcazione è servita più che altro a certi soloni della critica per accentuare il divario snobistico dell’Italia che analizza, scrive e (in ritardo) partecipa a rivalutazioni, anche tra i compositori cinematografici esistono figure di alto artigianato, il più delle volte legati a filoni e generi di consumo. Tralasciando i divi multi-tema alla Morricone, Bacalov o Ortolani, negli anni stiamo riscoprendo i compositori di genere, quali ad esempio quelli interconnessi al polizi(ott)esco (Stelvio Cipriani, i fratelli De Angelis, Franco Micalizzi…). In alcuni casi si tratta di una categoria ben precisa: il cantautore divenuto compositore filmico in pianta stabile. Ed eccoci arrivati appunto alla figura di Domenico Colarossi, divenuto Nico Fidenco in slancio artistico (leggi nostra intervista alla carriera).

Un cofanetto con ben 6 dischi, confezionato dalla GDM nel 2010, ne celebra 50 anni di eclettica carriera, dagli inizi come cantante di hits inserite in opere filmiche, alle composizioni originali, fino alle frizzanti sigle dei cartoni animati giapponesi, una vera genialata tutta italiana. Proveniente dalla grande fucina della RCA, Nico Fidenco non è un “urlatore”, ma ha dalla sua una particolare voce melliflua e raffinata. Nel 1960 il giovane cantante ha la possibilità di incontrare il cinema, incidendo la versione vocale del brano “What a sky”, composto dal maestro Giovanni Fusco per il film I delfini di Francesco Maselli. Il successo (non del film, ma proprio della colonna sonora) è clamoroso e Fidenco decide di continuare su questa strada, anche se pochissimi anni dopo si troverà egli stesso a comporre l’intero score del film Due samurai per cento geishe (Giorgio Simonelli, 1962), uno dei primi successi della comica coppia d’oro Franco Franchi-Ciccio Ingrassia e una delle prime sperimentazioni “etniche” dell’autore che esotizza, parodiandola con gusto, una vicenda ambientata in Giappone con le trame sonore tipiche del Sol Levante. Pur continuando a incidere brani slegati dal contesto filmico (celeberrima e di successo strepitoso è “Legata a un granello di sabbia”), Nico si specializza negli score dei generi più in voga, avvalendosi spesso della collaborazione del maestro Giacomo Dell’Orso alle orchestrazioni e a tutto un dream team di esecutori, voci, fischi e cori: Edda Dell’Orso, Alessandro Alessandroni, Ernesto Brancucci, Nora Orlandi. Tanti film comici, spionistici, erotici, horror, passano attraverso le sue note per tutti gli anni Sessanta e Settanta, andando a collassare proprio in contemporanea con la morte dei nostri filoni popolari.
Grande operazione filologica quella dell’etichetta discografica GDM, che suddivide il lavoro in un’abbondante metà dedicata al Fidenco del cinema, grazie alla competenza inimitabile di un’eminenza grigia dei recuperi soundtrack: Claudio Fuiano. I primi tre dischi ripercorrono tutta la filmografia da compositore in ordine cronologico, con gustose suite da score perduti o magari stampati in epoca preistorica e mai più riproposti. Così, accanto a misconosciute commedie come Vino, whisky e acqua salata e spionistici che non ha visto nessuno (Appuntamento a Dallas; Agente Logan Missione Ypotron), l’autore si scatena nei western che riecheggiano Ennio Morricone (All’ombra di una colt, ma anche Campa carogna… la taglia cresce, in attesa che la scopra Tarantino...), in fantascientifici distopici irripetibili (da ascoltare la colossale 2+5 Missione Hydra) e celebri sexy-comici anni Settanta come La pretora di Lucio Fulci con la bombastica Edwige Fenech. Il terzo disco è una celebrazione del filone che ha consegnato Fidenco alla storia dell’”exploitation” nazionale, ovvero la serie di Emanuelle nera diretta (dal secondo episodio in poi, per la verità) dal vate del nostro cine-bis, quell’Aristide Massaccesi meglio conosciuto come Joe D’Amato. Fidenco si scatena nella varietà di soluzioni da mondo-movie alla Jacopetti, approfittando delle continue peregrinazioni della sexy-eroina Laura Gemser e propone ammiccanti soluzioni esotiche, sonorità orientali, disco-music, percussioni tribali e voci armoniose di gruppi chiamati ad eseguire i temi. Tali stilemi saranno mantenuti dall’autore anche in certi horror e addirittura nei primi film hard espliciti, sempre realizzati dalla folle e onnivora mdp del cineasta romano.
Nel quarto disco sono poi riprese le canzoni interpretate dallo stesso Fidenco che si era soliti inserire nelle versioni italiane di alcune opere o che servivano esclusivamente da traino commerciale del film stesso. Nico interpreta Cleopatra, “Moon River”, Exodus e altre canzoni rimaste saldamente nell’immaginario collettivo. Curioso l’inserimento delle sigle dei cartoni animati giapponesi, una pratica ormai di culto, pronta a scatenare orde di collezionisti golosi di vinili d’epoca. Vere e proprie colonne sonore per gusto e stile, tali sigle rappresentano un felice inserimento nel caleidoscopio artistico dell’autore (menzione speciale per Sam, ragazzo del West, un capolavoro).
Interessante chiusura infine con gli ultimi due dischi che ripercorrono tutti i maggiori successi del Fidenco cantautore, introdotti dalla succitata “Legata a un granello di sabbia” e occasione per ascoltare una voce particolarissima nel panorama dei grandi interpreti di quel magma sonoro che ha attraversato 50 anni di passione. Noi ringraziamo la GDM, in attesa che realizzi altre operazioni-kolossal come questa, con i nostri compositori meritevoli del trattamento. E Nico se lo meritava.

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