Solo per il weekend

cover solo per il weekendStefano Milella
Solo per il weekend (2016)
Sugar Music/CAM
22 brani – Durata: 51’00”

Divertente, sballato ed euforico, tra Tutto in una notte di landisiana memoria e intrattenimento anni ‘80 e la recente trilogia di Una notte da leoni con inclusa valigetta misteriosa, tipico MacGuffin, direttamente da Pulp Fiction: tutto questo mix è Solo per il weekend, una commedia action firmata da Director Kobayashi (al secolo Gianfranco Gaioni), noto regista pubblicitario e mago degli effetti speciali cinematografici e interpretata sorprendentemente da Stefano Fresi, Alessandro Roja, Francesca Inaudi, Malik Barnhardt, Marina Rocco e Matilde Gioli.

Le musiche originali sono state affidate al giovane e talentuoso Stefano Milella (Il Sud è niente e il corto premiato per la migliore colonna sonora Clara), presente anche in tre brani con il duo canoro dal nome Big Charlie, formato con il cantante Matteo De Ruggieri, in performance vocali simil David Bowie e Peter Gabriel prima maniera (“Uh uh”, “They Want Let You Down” e “Oh My Shoulders”). Milella ha cosparso la pellicola di sonorità rock, pop, folk e ambient che sostengono il ritmo forsennato e videoclipparo del film con un procedimento molto attento a sottolineare un montaggio hollywoodiano in maniera eccellente.
Milano in un solo weekend come Las Vegas che la OST descrive destreggiandosi tra ritmi e suoni differenti ma efficaci sul filmico: vedi il sound western sporco alla Ry Cooder di “Vegas”, le percussioni disco anni ’70 con cantato impudico finale in “Money”, idem la melodia disco settantina tra Jackson Five e Stevie Wonder di “Solo per il weekend” con robuste intromissioni chitarristiche elettriche anni ’90 sul finire (anche in variante reggae nella “Monkey Version”). Tutta la score è una citazione continua di stili e generi musicali del passato e del presente che si mescolano alla perfezione e che rendono brillante e caustico il girato, come i beatlesiani “All You People” e “I Don’t Feel Well”, il beat canoro caldo e suadente di “Loooking for Some Fun” alla Bee Gees (i musicisti di questa colonna sonora sono uno spettacolo virtuoso davvero divertente e divertito!), i ritmi accattivanti da poliziotteschi anni ’70 nostrani e le atmosfere acustiche dei film di Guy Ritchie che pervadono “Drink Brother”, la coralità celestiale e sintetica di “Jobless”. Il cooderiano folk acido iniziale de “La bisca” che si muta in hawaiane sonorità rockabilly, le modulazioni jazzistiche frastagliate da ritmi settantini di “Stay with me” e le gobliniane risonanze prog di “You Want It” rendono ancora di più l’idea di quanto si sia rallegrato Milella a comporre questa OST. Per non parlare di quando si cimenta con il mickeymousing scrivendo pezzi di puro commento tra il grottesco, lo sberleffo e l’enfatico quali “Fantasmi”, “Sensei”, “Run Run”, “Nannah” e “The End”, mischiando sempre generi e provenienze con arguzia. Concedendosi anche un tema d’amore, “Love”, tra timbri ’70 e ’80, melodioso e seducente. Una soundtrack spassosa e citazionista sempre godibile dopo ogni ascolto!

 

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