Star Wars: The Clone Wars
Kevin Kiner
Star Wars: The Clone Wars (id., 2008)
Sony Classical 88697359952
32 brani - Durata: 67'39"
La saga stellare creata da George Lucas continua a vivere sotto nuove forme, mutando e trasformandosi continuamente entro nuovi confini. The Clone Wars nasce come serie televisiva in animazione computerizzata, prodotta dai neonati Lucasfilm Animation Studios per il canale per ragazzi Cartoon Network.
L'entusiasmo suscitato dai primi risultati ha convinto George Lucas e la Warner Bros a lanciare il “pilot” della serie sugli schermi cinematografici anziché in televisione, tentando di generare forse un entusiasmo ulteriore nelle schiere dei numerosi fans della saga e a sfruttarlo come gigantesco “promo” della serie televisiva che avrebbe debuttato qualche mese più tardi. Purtroppo la versione cinematografica di queste Clone Wars è solamente l'ombra sbiadita del pantheon galattico creato da George Lucas e, per quanto mi riguarda, non ha fatto che confermare l'idea che oramai Star Wars è solamente un marchio, un franchise da sfruttare in qualunque forma possibile e che ha ben poco di ricollegabile al cinema nella sua forma più pura. Il prodotto, che mostra in modo evidente tutta la sua natura televisiva, contiene pochi spunti di interesse o di curiosità. E' stato preso il concept e una parte dello stile dell'ottima serie animata realizzata da Genndy Tartakovsky del 2005 e ne è stata aggiunta una dose massiccia di estetica da videogame.. L'animazione è legnosa e inespressiva, i personaggi si muovono come avatar all'interno di uno spazio che ricorda più SecondLife che non gli ambienti dei film di Lucas. La storia e la vicenda sembrano un mero pretesto per mettere in scena inseguimenti, battaglie e duelli, ma da questo punto di vista forse non c'è molto di cui discutere: Clone Wars è un prodotto che si rivolge a un pubblico di bambini (come dimostra l'introduzione della bimba Jedi, Ahsoka, che è in effetti la vera protagonista della storia) e quindi è stato eliminato qualsiasi genere di riferimento e di sfumatura in favore di una narrazione di pura azione.
Dal punto di vista musicale si è deciso di mantenere almeno superficialmente una certa continuità con l'irrinuncabile corpus musicale creato da John Williams. Il compositore Kevin Kiner – autore attivo prevalentemente in ambito televisivo – riprende la struttura sinfonica williamsiana e tenta di darne una lettura più moderna e à là page contaminandola con le estetiche dominanti del film scoring contemporaneo. Il risultato è purtroppo senza smalto e poco incisivo, caratterizzato da un pur commendevole tentativo di seguire orme assai difficili da ricalcare. Il tema principale di Williams viene ripreso e liquidato piuttosto rapidamente in apertura con un nuovo arrangiamento che aggiunge percussioni tambureggianti e una diversa struttura ritmica (“Star Wars Main Title & A Galaxy Divided”). Kiner prosegue la partitura con un collage piuttosto maldestro di generi e stili che vanno dal sinfonico cinematografico più tradizionale (“Battle of Christophsis”, “The Shield”) alle ormai abusate atmosfere etniche con vocalizzi femminili (“Jabba's Palace”, “Landing on Teth”) fino addirittura a parentesi pseudo-rockettare davvero fuori luogo (“Obi-Wan to the Rescue”, “Battle of Teth”) e ad atmosfere ambient prevalentemente elettroniche (“B'omarr Monastery”). Qua e là si scorge qualche guizzo più interessante capace di rimandare agli stilemi williamsiani con una punta di freschezza (“Admiral Yularen”), ma sono solamente parentesi sporadiche all'interno di una partitura che sembra non avere personalità. Stupisce poi il mancato utilizzo dell'enorme mappa tematica williamsiana, a parte il già citato “Main Title”, nonostante un credit piuttosto ingombrante (sul CD si legge infatti “Temi e Partitura Originale di Star Wars composti da John Williams”, ma di tutto questo pare non esserci traccia). Insomma, un risultato senza lode né infamia, ma piuttosto un generico patchwork in grado di rimandare solo di riflesso alla grande opera “stellare” di Williams.