Dinosaur

Cover DinosaurJames Newton Howard
Dinosauri (Dinosaur – 2000)
Walt Disney/Edel 0122122DNY
17 brani – durata: 55’59’’

Prodotto dalla Walt Disney e diretto con soluzioni assai inusuali per il colosso cinematografico da Eric Leighton e Ralph Zondag attraverso una soluzione ibrida costituita da riprese reali per i fondali e computer grafica per la realizzazione dei personaggi, Dinosaur (in Italia Dinosauri) vanta le bellissime musiche composte da James Newton Howard (Waterworld, Atlantis L'Impero Perduto, The Village, Signs, Defiance - I Giorni del Coraggio), forse tra le migliori pagine mai scritte dal prolifico musicista di Hollywood.


La partitura è caratterizzata da un mix di sonorità etniche, con largo utilizzo di percussioni e ritmiche tribali, passaggi per grande orchestra e coro ed una cura nell'orchestrazione e nella gestione delle voci tali da dipingere con incredibile accuratezza l'atmosfera attraverso costruzioni brillanti, avventurose e di ampia tensione.
Dopo l'introduzione pacata per archi e coro di “Inner Sanctum / The Nesting Grounds” il carattere più splendente e vigoroso della colonna sonora viene svelato attraverso i meravigliosi movimenti di “The Egg Travels”, brano ricco di emozione, in cui il tema principale viene esposto da generose sezioni d'ottoni ed archi, accompagnate da una ritmica dal gusto etnico ed una presenza corale molto eterogenea, che passa dal gusto tribale ad una interpretazione più drammatica.
Howard dona enorme importanza alle sezioni ritmiche, le quali enfatizzano il carattere selvaggio della pellicola e dei suoi protagonisti, riuscendo a lavorare con grande perizia grazie ad una scelta tematica molto forte. Infatti, che si tratti dei motivi interpretati dagli archi in “Aldar & Neera” o dei temi eseguiti dai fiati ed accompagnati da seducenti sezioni di percussioni di “The Courtship”, il risultato resta invariato: un carattere forte, ben definito, dalle linee morbide e affascinanti, e con quel sound caldo e coinvolgente che riesce ad avvolgere l'ascoltatore, quasi a trascinarlo tirandolo per la mano in un ballo tribale, di cui quasi si riescono a vedere i volti dei coristi e dei musicisti, con espressioni sorridenti ed un movimento che accompagna la ritmica dei brani.
Di grande spessore la cura timbrica e la ricerca del perfetto equilibrio tra le varie sezioni, capace di far spiccare i singoli strumenti sia nell'esecuzione d'insieme più muscolosa che negli assoli.
“The End Of Our Island” introduce il carattere più drammatico e teso della partitura; la scrittura si fa molto più fitta, più intrecciata, e l'impegno dell'orchestra è finalizzato alla creazione di un'atmosfera epica, avventurosa, con sfumature molto incisive. Che si tratti di strappi della sezione d'ottoni, di vigorose esecuzioni per percussioni e timpani o di presenze corali molto gravi, il risultato risulta essere sempre molto pulito e cesellato, riuscendo a conferire grande splendore a movimenti d'incredibile bellezza, come “Raptors / Stand Together”, forse uno dei momenti più belli dell'intera OST. James Newton Howard ci regala istanti molto emozionanti, lunghi momenti di calma apparente, improvvisi strappi per tromboni e sessioni ritmiche cadenzate sulle sporadiche entrate delle trombe, sfociando nell'esecuzione più epica e splendente del tema portante. Un massiccio impiego dell'orchestra e del corpo corale tale da rendere giustizia al migliore dei momenti di questa splendida partitura, in cui spiccano le singole sezioni nonostante l'esecuzione d'insieme sia estremamente intrecciata e corposa.
Saltano all'orecchio alcune ricercatezze timbriche tipiche della produzione di Howard, che talvolta strizzano l'occhiolino tanto al suo Waterworld quanto a film più action come Il Fuggitivo.
Elemento fondamentale al quale il compositore presta particolare attenzione è la cura delle ritmiche, che in alcune sfumature, ascoltabili in brani quali “Across The Desert” o “It Comes With A Pool”, presentano un retrogusto che fa ben intuire la sua passata esperienza come tastierista di Elton John ; non si tratta di similitudini, ma di un vero e proprio sapore nella costruzione ritmica, seppur perfettamente in linea col carattere classico e sinfonico dell'intera colonna sonora.
L'album si conclude con “Epilogue”, suite carica di alcuni dei passaggi più coinvolgenti dell'intero score, tra i quali spicca il tema principale, conosciuto in “The Egg Travels”.
James Newton Howard compone pagine d'indubbia bellezza, nelle quali s'impegna nella scrittura più precisa, attenta e complessa della sua intera produzione. Sebbene il suo talento sia tale da permettergli di spaziare tra moltissimi generi filmici, che si tratti delle pellicole inquietanti o particolari di M. Night Shyamalan , come la recente E Venne Il Giorno (The Happening), per la quale il compositore ha confermato per l'ennesima volta la sua grande competenza, o di thriller ed action quali Il Fuggitivo o Trappola D'Amore, per non parlare poi delle commedie, come French Kiss, Junior o Pretty Woman, l'artista eccelle nelle scritture avventurose e per grande orchestra, riuscendo a gestire con assoluta competenza le singole sezioni donando al tutto uno splendore molto personale.
In Dinosaur molti i brani che meritano un ascolto attento, atto a captare le singole ricercatezze timbriche, merito delle puntuali orchestrazioni, curate da  Brad Dechter, Jeff Atmajian e James Newton Howard , che donano i loro momenti migliori in brani come “The Carnotaur Attack”, muscoloso e prorompente, o la delicata e romantica “They're All Gone”.
E' bene conferire anche una nota di merito a Lebo M., compositore ed arrangiatore sudafricano particolarmente brillante, la cui presenza ha contribuito al risultato finale di molti lavori, tra i quali spiccano titoli come Congo (Jerry Goldsmith), Il Colore Viola (Quincy Jones) o Il Re Leone (Hans Zimmer), vincitore del premio Oscar nel 1994 come miglior colonna sonora originale.
Nonostante lo scarso successo della pellicola, passata inosservata rispetto ad altre produzioni Disney a cui l'artista ha partecipato (Atlantis L'Impero Perduto, Il Pianeta del Tesoro), James Newton Howard scrive una partitura spettacolare, manifesto delle sue migliori creazioni sinfoniche per grande orchestra e coro.

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