12 Nov2007
La giusta distanza
Tin Hat
La giusta distanza (2007)
Radio Fandango – 0186242 Raf
14 brani – Durata: 41’52”
Fondato a San Francisco nel 1997, il gruppo dei Tin Hat propone musica da camera informale, in cui le linee di demarcazione tra composizione e improvvisazione appaiono spesso sfuocate. Non è la prima volta che questo complesso americano si cimenta con una colonna sonora e proprio a loro si è rivolto Carlo Mazzacurati per La giusta distanza, storia d’amore e di torbide passioni, con delitto annesso, ambientata in un piccolo paese della provincia veneta, storia di cronaca, storia di integrazione e immigrazione.
Dei quattordici brani che compongono l’OST, soltanto “The right distance” è stato composto appositamente per il film, gli altri appartengono tutti al repertorio più o meno recente dei Tin Hat, un’antologia valida, di classe e adatta all’intreccio. Generalizzando, possiamo affermare che i pezzi scelti rendano perfettamente l’idea della tensione crescente fino a culminare nel delitto, ma non si tratta semplicemente di banale musica di suspence, della classica musica da film giallo, bensì di melodie studiate ad arte e rese perfettamente dal gruppo americano.
Bello il brano introduttivo “Bill”, un country introdotto dalla chitarra per proseguire poi con una calda fisarmonica, e sempre country è “Pablo looks back”, un banjo magistrale e un fischio che ricorda non poco i pezzi più celebri di Ennio Morricone. Ma La giusta distanza non è un film western, sebbene le foci del Po possano a tratti ricordare il Selvaggio West, non vi sono, logicamente, soltanto ritmi country. “Old world” , per esempio, propone note struggenti e, al tempo stesso, estremamente orecchiabili, in “Thinuette” sembra quasi di percepire il razzismo strisciante, il pregiudizio, la calunnia (infatti, dopo il delitto, il primo sospettato è un giovane immigrato tunisino) e la stessa aria malinconica si respira nel brano che prende titolo dal film.
Una colonna sonora orecchiabile e ben costruita.
La giusta distanza (2007)
Radio Fandango – 0186242 Raf
14 brani – Durata: 41’52”
Fondato a San Francisco nel 1997, il gruppo dei Tin Hat propone musica da camera informale, in cui le linee di demarcazione tra composizione e improvvisazione appaiono spesso sfuocate. Non è la prima volta che questo complesso americano si cimenta con una colonna sonora e proprio a loro si è rivolto Carlo Mazzacurati per La giusta distanza, storia d’amore e di torbide passioni, con delitto annesso, ambientata in un piccolo paese della provincia veneta, storia di cronaca, storia di integrazione e immigrazione.
Dei quattordici brani che compongono l’OST, soltanto “The right distance” è stato composto appositamente per il film, gli altri appartengono tutti al repertorio più o meno recente dei Tin Hat, un’antologia valida, di classe e adatta all’intreccio. Generalizzando, possiamo affermare che i pezzi scelti rendano perfettamente l’idea della tensione crescente fino a culminare nel delitto, ma non si tratta semplicemente di banale musica di suspence, della classica musica da film giallo, bensì di melodie studiate ad arte e rese perfettamente dal gruppo americano.
Bello il brano introduttivo “Bill”, un country introdotto dalla chitarra per proseguire poi con una calda fisarmonica, e sempre country è “Pablo looks back”, un banjo magistrale e un fischio che ricorda non poco i pezzi più celebri di Ennio Morricone. Ma La giusta distanza non è un film western, sebbene le foci del Po possano a tratti ricordare il Selvaggio West, non vi sono, logicamente, soltanto ritmi country. “Old world” , per esempio, propone note struggenti e, al tempo stesso, estremamente orecchiabili, in “Thinuette” sembra quasi di percepire il razzismo strisciante, il pregiudizio, la calunnia (infatti, dopo il delitto, il primo sospettato è un giovane immigrato tunisino) e la stessa aria malinconica si respira nel brano che prende titolo dal film.
Una colonna sonora orecchiabile e ben costruita.