The Edge Of Heaven

cover_edge_of_heaven.jpgShantel
Ai confini del Paradiso (Auf der Anderen Seite/The Edge Of Heaven, 2007)
Essay Recordings/AY16CD/Audioglobe
22 brani – durata: 64’43”



Stefan Hantel alias DJ Shantel, a buon diritto tra i profeti della musica balcanica nel mondo accanto a Goran Bregovic, esibisce uno stile in cui differenti influenze musicali non confluiscono fondendosi ma restano chiaramente distinguibili. Ancor più in un progetto come Ai confini del Paradiso, ellittico dramma di Fatih Akin in cui le vite di sei personaggi si intersecano vagando tra la Germania e la Turchia, legate da esperienze di lotta, amore, morte e perdono.
Ogni evento confluisce nell’altro con un gioco di rimandi visivi ed auditivi sorretti da un contributo musicale di notevole varietà tematica e sonora. Del suggestivo tema principale in 5/4, "Ben Seni Sevdugumi", è autore il musicista turco Kazim Koyonchu, recentemente scomparso, il quale interpreta una delle versioni utilizzate nel film. Attorno a questa proposta tematica (che conosce interpretazioni altrettanto coinvolgenti tra cui la prima, eseguita con Sevval Sam) ruota una selezione di repertorio interessante, per lo più legata alla tradizione musicale balcanica e del Mar Nero.
Le musiche originali di Shantel abbracciano le sue più recenti esperienze centrandosi principalmente su quella del Bucovina Club, con cui il musicista ha portato nei club d’Europa le sonorità della sua terra d‘origine mescolandole al suono elettronico. Una simile commistione ha, nella sua applicazione a questo film, il merito di riuscire a sostenerlo nei frequenti cambi di ambientazione e nelle sue parti deboli, senza però riscattarle del tutto. I personaggi delineati da Akin non traggono dalla situazione di instabilità in cui vivono ragioni sufficienti per una trasformazione; dal suo canto la musica fornisce un contributo superficiale alla loro definizione che resta in effetti incompleta.
Per ambientazione e plot, il film di Akin mostra sulla carta i requisiti giusti per accogliere una proposta musicale così variata: per la sequenza del locale notturno è puntualmente utilizzato un acid-dub come "Koupes – I’ll Smash Glasses"; si rintracciano un po’ ovunque nel film esempi del balkan clubbing di Shantel ("Pietons", "Inel Inel de Aur"), con il quale si profetizza il superamento di ogni barriera generazionale e nazionale – che è poi il messaggio di fondo del film di Akin; composizioni evocative come "Blacksea Trip" o "Lotte & Ayten" esibiscono un’architettura interessante ed eclettica in cui le sonorità acustiche tradizionali sono attualizzate e distese su un tessuto elettronico stratificato e mai invadente.
“Crossover” è forse la definizione che meglio si adatta alle musiche ed al film stesso: un termine con cui si giustificano prelievi da generi diversi, si comprendono e al tempo stesso si negano demarcazioni di stile e convenzioni.


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