The Golden Compass

cover_bussola_doro.jpgAlexandre Desplat
La bussola d’oro (The Golden Compass, 2007)
DECCA 4780207 DH
26 brani - durata: 73’50’’

 

Sognare”, come lui stesso ha detto, è ciò che più ama fare Alexandre Desplat.
Ed è nel sogno che il compositore francese ha ritrovato i temi, le sonorità, i timbri, il mondo sonoro che accompagnano le avventure di Lyra: protagonista di questa piacevole pellicola di Chris Weitz (La famiglia del professore matto, 2001; About a Boy, 2002).
A questo tipo di scrittura, onirica, capace di raccontare e far viaggiare per mondi lontani Desplat aveva già fatto ricorso in altri suoi lavori: Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie di Zach Helm (2007); La ragazza con l'orecchino di perla di Peter Webber (2003); anche se con i dovuti distinguo. È infatti la prima volta che Desplat si confronta con il genere fantastico tout court. Il film, tratto dal primo libro della trilogia “Queste oscure materie” (“His Dark Materials”) di Philip Pullman, racconta di un mondo magico in cui una piccola orfana, Lyra, che vive con il suo daimon (ovvero una rappresentazione fisica in forma animale di un individuo), riesce a confrontarsi con il mondo degli adulti svelandone le bassezze e i miseri intrighi e a difendere e usare nel migliore dei modi la bussola d’oro, speciale strumento capace di grandi cose. Tra streghe e specialissimi orsi, come  il buon Lorek Byrnison, (che tanto ricorda il cane Falkor de La storia infinita di Petersen), e donne belle e cattive come Mrs. Coulter (una gelida Nicole Kidman) la piccola Lyra vivrà la sua straordinaria avventura  in una dimensione lontana dalla nostra quotidianità ma che ad essa sa riportarci come il sogno al risveglio sa riconciliarci col nuovo giorno, anche grazie alle belle musiche di Desplat.
Per la composizione della colonna sonora  l’autore ha scelto di aderire alla sceneggiatura e di lavorare ad una ricerca sonora, melodica e ritmica capace di individuare per ognuno dei personaggi principali una cellula tematica caratterizzante. Nascono così brani come “The Golden Compass” in cui sono presenti molti elementi che torneranno ancora all’interno dell’opera come leitmotiv e che si legano ad un oggetto che, insieme con l’idea di daimon, è il perno ed il motore della storia, tanto da poter essere inteso come personaggio anch’esso, o “Lyra, Roger and Billy” una danza dal sapore di terra e sale del nord, che precede un altro ritratto sonoro, quello dedicato a “Mrs.Coulter”  caratterizzato da una scrittura piana, semplice, con un tema dolce sul quale però si innestano elementi di dubbio e di inquietudine,  affidati ai fiati.
Altri brani sono invece legati ai nodi centrali dell’azione, come “Lyra Escapes” che riprende il movimento di danza del brano precedente o “Battle with the Tartars” in cui la forza marziale dei violini ben si amalgama con un impasto orchestrale ben calibrato. Si ritrova in questo score l’eco della musica di Ravel e di Sibelius che ci accompagna in questo sogno, in questo viaggio fantastico che ognuno può fare per scoprire, « […] Queste oscure materie a farsi mondi» e per vedere come «Nell'abisso selvaggio, cauto, Satana//Sostava, all'orlo dell'inferno, e vide,//E ponderò il viaggio... », come recitano i versi di John Milton che hanno dato il titolo all’opera di Pullman.

 

 

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