Notes from the Whistler

cover_notes_from_whistler.jpgAlessandro Alessandroni
Notes from the Whistler (2007)
Edel Italy 4029758849927
14 brani - durata: 39’49’’

 

Il maestro Alessandroni ha accompagnato una lunga stagione di arte e musica legata al mondo del cinema che va dagli anni cinquanta fino ai nostri giorni. La sua chitarra ed il suo fischio sono stati conosciuti dal grande pubblico grazie alle colonne sonore della Trilogia del dollaro di Sergio Leone e nel 1999 la sua "Roman Song" è stata inserita nella OST del film di Rob Reiner Storia di noi due con Michelle Pfeiffer e Bruce Willis.
Una lunga carriera che lo ha visto collaborare con importanti nomi del mondo musicale italiano, da Rota a Morricone, da Trovajoli a De Masi. L’ultimo suo disco può ben rappresentare una sorta di momento di sintesi della sua poetica, come se avesse voluto raccogliere in poche tracce il proprio personale immaginario musicale, la propria tavolozza in cui i colori hanno la materia del soffio, del suono e della voce. Un momento di sintesi, che già nel titolo palesa un forte legame con la storia artistica dell’autore. L’album dal titolo “Notes from the Whistler” (2007) è stato presentato lo scorso settembre all’interno di una sezione della Mostra del Cinema di Venezia, un evento che prevedeva un concerto del maestro. Alla realizzazione del disco ha collaborato anche il figlio, Alessandro Alessandroni jr., che è tastierista, produttore e arrangiatore, ed oltre ad aver composto alcuni brani dell’album ("Late in The Year"; "Yesterdays Sunset") ha suonato in alcune sessions di registrazione, (prestando anche la propria voce come in "Waking Angels"). Inoltre ha prodotto il disco insieme ad Amotz Plessner, musicista anch’egli ed autore di molte colonne sonore, parecchio attivo negli Stati Uniti. Un CD in cui due mondi si sono incontrati e confrontati, hanno lavorato insieme, riuscendo a coniugare passato e presente in modo convincente. Atmosfere e suggestioni che restano in bilico tra la lounge music e il mondo sonoro e musicale delle pellicole dei sessanta e settanta che raccontano di amori, seduzioni, tradimenti, che a volte sanno anche tingersi di nero (come in "Late in the Year", forse il brano più bello del disco,  e in tanti altri che mantengono come un sapore, un retrogusto, amaro, acre). In qualche modo l’intero disco potrebbe essere letto e ascoltato come una colonna sonora per un film che non c’è. Un film che potrebbe essere una commedia amara in cui il protagonista resta solo, nel suo camminare stanco, immerso nei ricordi, (come in "Distant Past" brano che apre l’album con l’inconfondibile fischio di Alessandroni), o che racconta di situazioni ambigue ed imbarazzanti, che si tingono di rosa come suggerisce "Waltz in 4".
Un film immaginario, crepuscolare, notturno, intimo, che racconta storie fatte di suoni, di suggestioni affidate alla voce di Alessandroni, (che in "Margaret" sembra suggerire una canto per un amore perduto), al suo fischio, a pochi strumenti semplici, (percussioni, tastiere, violino, chitarra, accordino, il mandolino) e alla voce femminile di Gianna Spagnulo.
Un CD che ci regala una storia venuta da lontano, una storia che sembra non appartenerci al primo ascolto, ma che sa farsi racconto capace di incuriosire per la cantabilità di temi semplici, per gli arrangiamenti, mai troppo invadenti, e per un gusto e uno stile marcati e personalissimi.

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