Fracture

cover_fracture.jpgMychael e Jeff Danna
Il caso Thomas Crawford (Fracture, 2007)
Silva Screen Records LC 07371
15 brani – Durata: 44’30”

 

Un’ansia minacciosa serpeggia nella colonna sonora creata a quattro mani per Fracture (in Italia Il caso Thomas Crawford) da Mychael e Jeff Danna. Tinte fosche tipiche della tradizione del thriller che gioca con i nervi e con l’intelletto dello spettatore. Il film, diretto da Gregory Hoblit, è basato sulla storia di Willy Beachum, giovane assistente alla Procura distrettuale in procinto di accettare un nuovo lavoro più redditizio in uno studio legale privato. Il suo ultimo incarico è apparentemente molto semplice: un delitto a sfondo passionale che vede coinvolto tale Thomas Crawford. L’uomo ha sparato alla giovane moglie dopo averne scoperta la relazione adulterina. Crawford si è dichiarato subito colpevole. Ma il suo piano si rivelerà molto più sottile e complesso.
L’OST del film opta per un uso attento e studiato del pianoforte, il cui motivo scorre imperturbabile ed eloquente sull’accompagnamento degli archi, cui sono affidate le variazioni di umore e gli aumenti di tensione.
Rapide scale si inseguono in “Mrs. Smith” grondando irrequietezza, criptiche sugli archi inquieti. Preoccupante ansietà trasuda il piano anche in “I Got the Bullet” mentre agli archi sono affidati nervosi crescendo.
Il mistero serpeggia palese in “The Rube” con subdoli inseguirsi di melodie. Latente agitazione e ritmi incalzanti caratterizzano anche “A Certain Kind of Strenght”, insinuante summa degli stili della soundtrack.
Se “You’re Home Early” propone uno straniante intreccio di sonorità, una sospensione dei toni cupi è proposta da “Call Me Later” e “Bedside Vigil”, più meditati e nostalgici pur in presenza di sporadiche venature di giallo.
Emergono con inattesa potenza in più punti le percussioni, in stile lap disco con “Beachum” e “I Haven’t Decided Yet”, simili invece ad un battito cardiaco ascoltato con uno stetoscopio in “I Decide When It Gets Pulled”.


 

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