Lust, Caution

cover_lust_caution.jpgAlexandre Desplat
Lussuria - Seduzione e tradimento (Lust, Caution, 2007)
Decca Records B0009910-02
24 brani – durata: 1h 05’

 

Il punto di forza dello stile di Ang Lee, soprattutto quando si trova a confrontarsi con storie difficili e drammatiche come Lust, Caution, è il lancinante realismo umano ed emotivo della messa in scena.
Una tale intensità della sceneggiatura, della regia e soprattutto delle interpretazioni degli attori deve però essere supportata da una colonna sonora adeguata; nel caso del precedente Brokeback Mountain, l’essenzialità contemplativa di Gustavo Santaolalla si era rivelata un’ottima scelta per non caricare eccessivamente il film ma anzi, proprio grazie alla particolare sobrietà malinconica del compositore argentino, per accompagnarne con delicatezza la carica emozionale. Per Lust, Caution Ang Lee si affida al francese Alexandre Desplat che compone una partitura elegante, passionale ma anche troppo languida nelle sue melodie eseguite dagli archi, troppo lirica per una storia così psichicamente crudele e violenta come quella narrata nel film.
Il cuore delle score può considerarsi il “Wong Chia Chi’s Theme”, il tema della protagonista femminile, che si ascolta più volte nel corso della storia e che va pertanto ad accompagnare il difficile e pericoloso percorso di formazione della ragazza. È una melodia triste, ossessiva ma forse troppo morbida per incarnare davvero l’anima di Wong: così come tutta la OST, il brano dà l’impressione di limitarsi a commentare malinconicamente i destini dei personaggi senza però tentare di entrare davvero dentro di essi.
Così la composizione, per quanto ricca, attenta alle sfumature e dotata di un fascino non indifferente, risulta un po’ anonima, non riuscendo a caratterizzare pienamente lo spirito emozionale del film.
Nella tracklist non mancano comunque brani notevoli: in particolare “The End of Innocence”, dalla melodia diradata, impietosa e lugubre che va a costruire un’atmosfera di disperazione rarefatta in cui torna ad inserirsi il tema di Wong; “Sacrifice”, un brano cupo e ansioso, fatto da più voci musicali sovrapposte, che crea un forte senso di attesa e smarrimento; o ancora “Remember Everything”, amaro e desolato, nel quale si riascolta il tema principale, qui più discreto, quasi sotterraneo.
Nonostante tutto però il lavoro di Desplat non si impone, si adatta alle immagini di Ang Lee così come avrebbe potuto adattarsi ad un qualunque dramma d’amore. Il punto è che Lust, caution non è solo un dramma d’amore, ma è soprattutto la storia di un incontro tra due menti fortemente disturbate e traumatizzate, sia pure per ragioni differenti; un film angoscioso che mette in scena un rapporto assolutamente spaventoso, difficile, misterioso e molto poco romantico, o almeno non nel significato più ovvio del termine. La colonna sonora di Desplat, purtroppo, è invece abbastanza ovvia: il compositore esprime solo l’aspetto più scopertamente melodrammatico della vicenda realizzando così una partitura tutt’altro che scarsa o poco ispirata ma che sarebbe potuta essere migliore attraverso una riflessione più profonda sul cuore emotivo del film.

 

 

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