27 Dresses

cover_27_dresses.jpgRandy Edelman
27 volte in bianco (27 Dresses, 2008)
Varese Sarabande 302 066 881 2 
25 brani –  Durata: 40’40’’

 

27 volte in bianco è una commedia romantica diretta da Anne Fletcher, la brava coreografa che ha firmato Hairspray e 40 anni vergine e che ha salutato il suo debutto alla regia  con il film musicale Step Up.
La sceneggiatura è di Aline Brosh McKenna creatrice della cinica e crudele direttrice di una rivista di moda de Il diavolo veste Prada. La protagonista è l'attrice Katherine Heigl: mix irresistibile di sensualità ed ironia che negli ultimi anni, dopo aver lavorato come modella, sta conquistando il mondo del cinema (ha debuttato sul grande schermo con un ruolo da protagonista in Molto incinta, 2007) e della televisione (ha vinto un Emmy per il serial Grey’s Anatomy). La pellicola non passerà alla storia come un capolavoro nel genere, la scrittura della sceneggiatura sa strappare qualche risata ma nel complesso si tratta di un lavoro che utilizza citazioni cinematografiche e luoghi comuni legati al rapporto tra le donne, il matrimonio e il sogno del “giorno più bello”. Le musiche scritte da Edelman per il film si inseriscono perfettamente all’interno di questa cornice. Si tratta di una scrittura diretta, semplice, che fa ricorso, nell’orchestrazione, ad ampie sezioni di archi, (come spesso ha fatto l’autore anche in altri lavori), e che accompagna l’azione in modo discreto svolgendo soprattutto una funzione di parafrasi, ovvero  facendosi carico di un lavoro di rafforzamento delle immagini, cui il carattere della musica aderisce perfettamente. Edelman (Benvenuti in Paradiso, L’ultimo dei Mohicani, The Mask 2) ha in più di un’occasione firmato le musiche di film che non hanno avuto un grande successo  di critica e di pubblico, ma le sue colonne sonore hanno spesso conosciuto una seconda vita venendo utilizzate in seguito all’interno di trailer di altri film (molto utilizzate in questo modo, ad esempio, le colonne sonore di Benvenuti in Paradiso e di Dragon: la storia di Bruce Lee).
La OST è composta rispettando una certa unità interna, formale e strutturale. Lo stesso tema apre e chiude il disco, sottolineando così l’intreccio “circolare” della storia che dopo una serie di momenti di carattere comico, alternati ad altri che potremmo definire intimi e commoventi,  incontra il tanto atteso happy end, di fatto già annunciato fin dalle prime battute del film. Il tema iniziale “A Perfect Wedding Day”, un 4/4 travestito da valzer, risulta essere indovinato per il suo carattere di danza, dai colori settecenteschi, giocosa, perfetta per suggerire la promessa di una felicità che non potrà mancare, naturale seguito del giorno più bello. Il tema viene poi ripreso in altri frammenti dello score.
Il "Theme From 27 Dresses", invece, sembra scritto per dar voce all’aspetto più intimo, segreto della protagonista che dovrà guardarsi dentro e decidere se cambiare o meno il proprio approccio alla vita. Dopo aver indossato per 27 volte l’abito da damigella d’onore,  sognando il proprio matrimonio, e l’amore del proprio capo, Jane dovrà scegliere tra la propria felicità e il veder svanire i propri sogni in un sì che legherebbe la propria sorella all’uomo a cui non ha mai confessato il proprio amore.


 

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