Nim’s Island

cover_nim_island.jpgPatrick Doyle
Alla ricerca dell’isola di Nim (Nim’s Island, 2008)
Varèse Sarabande LC 06083
16 brani – Durata: 53’13”

 

Sottile e ricco di sfumature, il tessuto musicale che Patrick Doyle ha creato per Alla ricerca dell’isola di Nim di Jennifer Flackett e Mark Levin brilla per il mirabile utilizzo delle potenzialità orchestrali, restando validissimo supporto a una storia che mixa avventura e fantasy. Nim è figlia di uno scienziato. Nutrita dai romanzi della sua autrice preferita, Alex Rover, la sua immaginazione vede l’isola su cui abita come un regno d’avventure. La misteriosa scomparsa del padre la porta a chiedere aiuto proprio alla Rover. Ma la scrittrice non è la donna sicura di sé che Nim immaginava…
Doyle s’è imposto negli anni Novanta come capacissimo creatore di potenti ed eleganti partiture capaci di unire impatto spettacolare e raffinatezza (si pensi a Ragione e sentimento, 1995, e Hamlet, 1996, entrambe candidate all’Oscar). Ma la sua vena creativa è stata capace di superare le differenze fra generi cinematografici; ha creato lui, del resto, la migliore delle soundtrack che hanno accompagnato la saga di Harry Potter (Harry Potter e il calice di fuoco).
Alla ricerca dell’isola di Nim gli permette di misurarsi con atmosfere più movimentate. Resta profonda la sensibilità che rende percepibili le sensazioni emotive; “Become the Hero” ne è esempio, col suo delicato progredire ruotando attorno alle poche note del pianoforte, accompagnato dagli archi. Romantico è il canto del piano anche in “Nim’s Island”, che cresce poi su toni cari al genere fantastico.
I crescendo, però, sanno accordarsi anche alle regole di genere. Ecco quindi l’accalorarsi di “Baby Turtles” dopo il cristallino incipit, dalla struttura particolarmente articolata; o l’inquieto senso d’attesa davanti a un pericolo latente di “Buccaneer Ship”; o ancora l’entusiasmo di “The Great Outdoors”.
Doyle non si smentisce. Guizza divertito il complesso gioco di cesello musicale in “Airport, Whale”; incede trascinante come una marcia “Helicopter Storm”; “It’s Empty” è sentito e ispirato.
Una sapiente miscela di generi che affascina. Anche senza gli effetti speciali che l’accompagnano sullo schermo cinematografico.


 

Stampa