The Bucket List

cover_bucket_list.jpgMarc Shaiman
Non è mai troppo tardi (The Bucket List, 2007)
Varèse Sarabande VSD 6877
23 brani – durata: 50’08”

 

Marc Shaiman (Hairspray, La famiglia Addams, Forget Paris) crea uno score intimista per Non è mai troppo tardi, storia di due malati terminali (per la prima volta insieme gli strepitosi Jack Nicholson e Morgan Freeman) che si accingono a compiere un ultimo viaggio in cui togliersi tutti gli sfizi che non hanno mai potuto levarsi prima. Un viaggio che sarà, prima di tutto, all’insegna della scoperta di se stessi. Un percorso drammatico e delicato accompagnato da una meravigliosa colonna sonora in cui la tromba di Chris Botti, il sax di Dan Higgins, il basso di Michael Valerio, l’arpa di Gayle Levant e il piano di Bryan Pezzone e Marc Shaiman, supportati dall’orchestra Hollywood Studio Symphony,  la fanno da padrone. Una OST divisa in due parti, la prima contenente 12 pezzi da Non è mai troppo tardi, la seconda composta da una raccolta di 11 brani tratti da colonne sonore di Marc Shaiman, e non solo, riarrangiate dall’autore stesso per l’occasione. Soffermandoci sulla partitura di The Bucket List, il compositore del New Jersey, assai avvezzo alle commedie sentimentali (Insonnia d’amore, Il presidente – Una storia d’amore) e ai film comici (Scappo dalla città, Sister Act), tira fuori dal suo pentagramma una partitura ricca di romanticherie melodiche che colpiscono subito il cuore di chi ascolta: l’arpa e il piano velati di malinconia di “Hospital Hallway”, l’accorato tema portante che appare, annunciato dalla tromba, in “Like Smoke Through a Keyhole”, il jazz soffuso di “Hotel Source”, l’amara delicatezza della tromba, del piano e degli archi in “Did You Hear It?” e il morbido gioco di contrappunto jazzistico tra tromba e sax in “Homecomings”. Un lavoro mai melenso bensì struggente grazie alla sua energica emozionalità! La parte del CD dedicata alle altre soundtracks di Shaiman, intitolata “Memory Lane (Junk in My Trunk)”, vede il compositore statunitense impegnato al pianoforte nell’egregia esecuzione di suoi leitmotiv estratti da, giusto per citarne alcuni, Simon Birch, South Park: Il film, Mr. Sabato sera, Genitori cercasi, tranne nel caso della performance pianistico-corale (The Clurman Singers) del celebre tema (parecchie volte usato nei trailer americani) di Il presidente – Una storia d’amore.       

 

 

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