20 Giu2008
The Happening
James Newton Howard
E venne il giorno (The Happening, 2008)
Varese Sarabande 302 066 901 2
18 brani – durata: 50’07’’
Sesta collaborazione tra M. Night Shyamalan e James Newton Howard, The Happening è una colonna sonora raffinata, di impatto forse non immediato ma emotivamente ricca, complessa.
Howard prosegue sulla strada già tracciata con The Village nel dare rilevanza all’esecuzione: dopo il violino di Hilary Hahn, qui è la volta della violoncellista Maya Beiser. Se però in The Village lo strumento vibrava di poesia e romanticismo, andando così ad incarnare l’anima delicata della protagonista, in The Happening il violoncello è amaro, tragico, disperato. Il tema principale, introdotto già nei “Main Titles” nei quali l’assolo di Maya Beiser è preceduto dal pianoforte, è una melodia ossessiva e sofferente che non si rilassa mai né si sviluppa appieno, ma si avvita su se stessa, carica di tristezza e angoscia. Le sezioni eseguite dal violoncello sono la parte migliore dello score, le più vicine allo spirito profondo dell’ultimo film di Shyamalan, un’opera marcata da profondo pessimismo, dove la speranza che spesso chiudeva i suoi film precedenti (soprattutto Signs e Lady in the Water) si dissolve in un sentimento di paura generalizzato e in un’assoluta assenza di salvezza; particolarmente emozionante in questo senso è “Be with You”, triste ma anche palpitante di sentimento.
Per il resto, i brani sono prevalentemente di commento e accompagnano con efficacia ma senza eccessiva originalità le parti più propriamente di tensione che caratterizzano il film (l’agghiacciante “Gunshot” ma anche “Evacuating Philadelphia”, “Central Park”): è pur vero che la storia del film è strutturata dall’autore in maniera del tutto personale, secondo un aumento esponenziale dell’ansia e del pericolo ed era perciò necessario che anche il tessuto musicale fosse omogeneo, compatto, senza eccessive digressioni melodiche.
Howard riprende poi un’idea già presente nella partitura musicale di The Sixth Sense, ovvero la presenza di sovrapposizioni sonore (non solo note strumentali, ma anche stridii, rumori, ronzii) che se nel film precedente andavano a concretizzare la presenza pericolosa ed inquietante dei fantasmi, qui sono invece segnale dell’impalpabile e misteriosa tossina trasportata dal vento.
Significativo poi che un personaggio apparentemente secondario come Mrs. Jones abbia un tema musicale dedicato, ma del resto quello con la signora è l’incontro più importante che i protagonisti fanno, quello risolutore: l’anziana donna è la prova vivente che quell’isolamento, quella solitudine tanto ricercati nel corso della storia per provare a salvarsi o almeno per sopravvivere un po’ più a lungo, in realtà non servono a nulla.
Il compito affidato ad Howard non era facile: si trattava di scrivere una partitura che fosse coerente con i suoi precedenti lavori per Shyamalan ma che nello stesso tempo si distinguesse, alla luce degli inediti sviluppi tematici che il regista di origine indiana propone in quest’ultima opera. Il compositore ha sviluppato perciò un’amarezza emotiva del tutto inedita e, malgrado lievi somiglianze stilistiche, riesce a non ripetere le soluzione adottate in Signs, film per alcuni aspetti simile a questo The Happening (il nucleo familiare, la minaccia esterna non identificabile) e a regalare alla pellicola un’anima musicale solida, importante, toccante.