007 Quantum Of Solace

cover_007_quantum_of_solace.jpgDavid Arnold
007 Quantum Of Solace (id. - 2008)
J Records 88697 40517 2
24 Brani - Durata: 61’06’’

 

Quantum Of Solace, nuova pellicola dedicata all'agente James Bond diretta da Marc Forster (Finding Neverland, Monster's Ball, Il cacciatore di aquiloni) conferma Daniel Craig quale nuova figura a vestire i panni dell'agente 007. Anche questa volta David Arnold (Independence Day, Stargate, Godzilla) viene ingaggiato per musicare la pellicola, proponendoci quindi la sua quinta partitura dedicata alla serie. La colonna sonora scritta da Arnold si presenta in una veste molto moderna e ricca di sfumature stilistiche tipiche del suo metodo d'approccio, passa da interessanti soluzioni sinfoniche estremamente potenti e ricche di vigorosi ottoni, “The Palio”, ad originali incastri elettronici misti ad orchestra d'indubbia bellezza, ascoltabili in “Inside Man”.
Interessante e originale l'utilizzo di strumenti dal gusto etnico e tropicale, misti a chitarra e versi di gabbiani, “Bond In Haiti”, “Somebody Wants To Kill You”, capaci di proiettare l'ascoltatore nell'ambientazione di questo nuovo film attraverso pizzicati di chitarra molto caratteristici, senza però tralasciare quell'aspetto action robusto e ostinato che gli ottoni e la generosa sezione d'archi portano avanti con grande espressività.
Encomiabili momenti musicali d'alta tensione, come “Pursuit At Port Au Prince”, caratterizzato tra l'altro da una ritmica ben scandita da una possente batteria, indubbiamente presenza recante la mano di Nicholas Dodd, suo fedele orchestratore; ritroviamo lo strumento anche, con una interessante esecuzione in levare, nel brano “DC3”. Altrettanto seducente e potente “Target Eliminated”, decisamente più in linea con Casino Royale e The World Is Not Enough, grazie ad una performance puntuale e dinamica, ricca d'interessanti ritmiche e rafforzata nelle retrovie da una presenza elettronica sicuramente ben equilibrata.
Piuttosto deludenti invece sono i momenti in cui Arnold si dedica a pagine di commento più tranquille e d'atmosfera: “Talamone”, “Field Trip” sono tanto piacevoli quanto anonime e ben poca cosa, in cui solo un lieve accenno del tema principale della serie fa per pochi istanti drizzare le orecchie all'ascoltatore.
Interessante ma non eccelsa poi la canzone "Another Way to Die", scritta da Jack White (dei White Stripes) e cantata dal medesimo in duetto con Alicia Keys, decisamente inferiore a lavori di tutt'altra levatura come The World Is Not Enough, scritta da David Arnold e interpretata magnificamente dai Garbage.
Arnold si distingue ancora una volta grazie al suo stile potente e vigoroso, capace di regalare alle sue partiture un gusto molto grosso e massiccio. Nonostante questo lodevole e onnipresente aspetto, la colonna sonora composta per Quantum Of Solace risulta essere davvero inferiore alle sue precedenti, fatta eccezione per Die Another Day, in cui il compositore inglese ha davvero toccato il fondo.
Arnold si è distinto nel corso degli anni con lavori di pregevole fattura, dalle pellicole fantascientifiche di Roland Emmerich, Independence Day, Stargate o Godzilla (tutte composizioni di grande interesse) a lavori più di nicchia come Baby Boy o Stepford Wives.
Gran parte dei suoi meriti andrebbero spartiti con Nicholas Dodd, suo fedele orchestratore e direttore d'orchestra, il quale, con assoluta professionalità, ha regalato e regala tutt'ora alle partiture di Arnold un aspetto maestoso e sinfonicamente impeccabile. La sua mano si riconosce grazie a tratti stilistici che accomunano le partiture dell'artista inglese ad altri del settore che collaborano con Dodd, vale a dire Joel Goldsmith o Kevin Kiner. La presenza della batteria, infatti, nel brano “Pursuit At Port Au Prince” riporta alla mente gli interessanti passaggi della OST di Kull The Conqueror di Joel Goldsmith.
In definitiva reputo la composizione di David Arnold per Quantum Of Solace piuttosto buona, raggiunge la sufficienza senza problemi. Nonostante ciò le pecche riscontrate, principalmente nei momenti di commento poco ispirati o l'assenza di qualche tema più incisivo rispetto al resto del lavoro, lasciano una leggera insoddisfazione nell'ascolto, e considerate le potenzialità dell'autore delle magnifiche Tomorrow Never Dies, The World Is Not Enough o Casino Royale, ci si aspettava qualcosa di più.


 

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