The Pink Panther

cover_the_pink_panther_beck.jpgChristophe Beck
The Pink Panther (La Pantera Rosa – 2006)
Varèse Sarabande VSD 6723
22 brani – Durata complessiva: 35’13”

 

E’ tempo di confronti importanti per le nuove leve hollywoodiane. John Murphy e Marco Beltrami, nell’approntare rispettivamente i commenti di Basic Instinct 2 e del nuovo Presagio, devono vedersela con due dei temi goldsmithiani più memorabili e John Ottman, per il Superman Returns di Bryan Singer, con un monumento williamsiano. A Christophe Beck è toccato l’inarrivabile Mancini de La Pantera Rosa. Il compositore, che per il commento di questo remake con Steve Martin è stato prima scritturato, poi soppiantato da David Newman e infine riconvocato e confermato, sembrerebbe aver giocato la carta della prudenza. La sua partitura si adopera infatti, seppur piacevolmente, in un eclettismo che denuncia spesso riferimenti precisi ad una temp-track a piena copertura. La riverenza nei confronti dell’immortale tema manciniano si esplicita in una presentazione filologica (al sax c’è Plas Johnson, storico interprete del brano), anche se qui e là proposta in gustose riletture (“Paris Bound”). Persino per il suo contributo più personale allo spartito, Beck si rifà al materiale originale, elaborando un’inversione della jazzante melodia principale (“The Area is Secure”). Risultato: uno score tipicamente servizievole, snocciolato in interventi brevi e briosi ma fatalmente anestetizzato dal palpabile timore nei confronti dell’inviolabile fonte. Beck resta comunque, insieme a Theodore Shapiro, tra le voci più congeniali alla nuova commedia americana.

 


 

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