The Departed

cover_departed_score.jpgHoward Shore
The Departed (id., 2006)
Silva Screen SILCD1225
14 brani – durata: 42’21”

 

Dopo l'imponente compito svolto per la saga tolkieniana de Il signore degli anelli, la musica da film di Howard Shore sembra fare ritorno tra i personaggi ambigui ed i terreni incerti che il compositore ha sempre privilegiato, come ha testimoniato anche la notevole partitura dell'anno scorso per il bel film di David Cronenberg, A History of Violence. Tuttavia, il torrente creativo di Shore è diretto con sempre maggiore forza verso un'espressività musicale assolutamente organica e ricca di inedite soluzioni, come dimostra il robusto, impressionistico e vibrante score per l'ultimo film di Martin Scorsese, The Departed. Regista e compositore hanno voluto evitare qualsiasi tipo di commento musicale invasivo, preferendo guardare alla lezione di scoring di pellicole come Il terzo uomo e Zorba il greco. Shore ha inoltre dovuto condividere gran parte della scena musicale del film con l'usuale selezione di source music operata da Scorsese e attinta, anche questa volta, dal grande repertorio rock. Insieme al regista e alla montatrice Thelma Schoonmaker, il compositore ha concepito e realizzato il suo score originale tenendo ben in mente l'avvicendarsi delle varie selezioni musicali, riuscendo ad integrarle nel proprio tessuto musicale ed affermando allo stesso tempo l'indipendenza delle proprie composizioni.
La partitura di The Departed è un ritratto corrusco, sanguigno ed immediato di questa vicenda fatta di ambiguità, tradimenti e doppiogiochismo, ottenuto con notevole economia di mezzi ma ricco dell'espressività a cui il musicista di Cronenberg ci ha da sempre abituato. Lo score è costruito attorno a un manipolo di eccezionali solisti - Larry Saltzman, G.E. Smith, Marc Ribot e Sharon Isbin - che si alternano alle chitarre elettriche, acustiche, dobro, nylon strings e steel strings, affiancati da una sezione di archi, percussioni e una tavolozza di suoni elettronici campionati.
La base tematica su cui Shore innalza la sua robusta architettura è costituita da due idee musicali. La prima è un tango affidato prevalentemente a un duetto di chitarre acustiche (presentato sin dall'inizio in “Cops or Criminals”): un'invenzione musicale che dipinge in maniera brillante la cosiddetta 'danza della morte' messa in scena da Scorsese. La propulsiva vivacità ritmica della composizione (“Colin”, “Command”, “Miss Thing”) si incastra alla perfezione nel montaggio serrato del film, diventando così il contrappunto ideale alle azioni degli ambigui protagonisti della storia. La seconda melodia è il “Billy's Theme”, un malinconico e struggente ritratto del protagonista (Leonardo Di Caprio) affidato alla chitarra classica di Sharon Isbin, tema che echeggia, per stile ed atmosfera, le toccanti melodie di Georges Delerue.
Shore dà voce anche al sordido mondo sotterraneo nel quale si svolge la vicenda, attraverso una tavolozza di suoni elettronici “industriali” spesso accompagnati da cupe letture del tema del tango per celli e contrabbassi (“Chinatown”) oppure da morriconiani “squarci” laceranti della chitarra elettrica (“344 Wash”). Trovano spazio anche brevi oasi di controllato lirismo (“Beacon Hill”, “Madolyn”), attraversate sempre da un senso struggente di perdita e sconfitta.
La colonna sonora di The Departed aggiunge un nuovo, emozionante ed inedito tassello all'entusiasmante percorso musicale di Howard Shore, che ha ormai trovato nel cinema di Martin Scorsese un’ulteriore fonte di ispirazione.

 

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