The Legend of Mythica – Tokyo Disney Sea

cover_legend_of_mythica.jpgAlan Silvestri
The Legend of Mythica – Tokyo Disney Sea (2006)
Avex – AVCW 12504
6 brani – durata: 28’28”

 

C’è un’anima di genuina festosità nella musica di Alan Silvestri che somministrata in dosi più o meno significative nell’arco di una carriera ormai trentennale ha trovato massima espressione soltanto nel 2004 in Polar Express di Robert Zemeckis. I traditional natalizi e l’atmosfera incantata di fine anno proposti dalla sceneggiatura hanno fornito libero sfogo ad una vena cantabile senza precedenti. Non gli inveterati risvolti positivistici del melodismo o le dirompenti sonorità sinfoniche su cui l’artista non ha mai lesinato, ma un vero e proprio giubilo di entusiasmo celebrativo. Quest’anno il parco acquatico Tokyo Disney Sea si è offerto come nuovo terreno per una simile esplosione artistica, assegnando al compositore la fondamentale cura musicale dello show The Legend of Mythica. Esperienza forse non del tutto nuova per Silvestri (autore con due parchi divertimento tematici già nel curriculum) se non fosse per la singolarità della rappresentazione live e l’ancor più raro varco dei confini lavorativi hollywoodiani.
Questo CD pubblicato dalla Avex Group in collaborazione con la Walt Disney Records testimonia di uno sforzo ancora una volta impressionante, presentando la cangiante partitura silvestriana per lo spettacolo divisa in sei parti. Un’eterogeneità stilistica spigliata, da vera manifestazione carnevalesca, inevitabilmente calata nel vortice transculturale e nella congerie di stimoli del divertimento giapponese. A questi si devono le serrate pagine di percussioni stile kumi-daiko - con cui il compositore di Predator e Van Helsing (che qui divide il lavoro d’orchestrazione con Bill Ross) declina l’indomita verve ritmica su nuovi scenari tribali (“Land Celebration”) toccando contestualmente vette corali di brillante costruzione - gli effervescenti arrangiamenti ballabili di “To The Land” o le sospensioni new-age di “Prologue”. E’ comunque la scrittura orchestrale che, oltre a fare da collante, si fa carico dell’atmosfera mitica e fiabesca dello spettacolo, su cui prendono le mosse i due tempi portanti: “Mythica Opening”, associato con la sua eterea scrittura alle divinità protagoniste della leggenda del titolo, e “The Legend Part 1”, che su liriche di Glen Ballard diventa “Feel The Love”, canzone di traino dell’evento. Atmosfere che tra mitologia orientale e fantasy echeggiano le suggestioni di Mulan e Legend, a dimostrazione di quanto ancora oggi il tratto di Silvestri echeggi la lezione goldsmithiana.
Con una qualità fonica eccellente e un afflato lirico che non deluderà gli estimatori del commento per Polar Express (sebbene un organico presumibilmente più ristretto e una densità armonica inferiore rispetto al film in performance-capture risultino in un esito di minor impatto) la pubblicazione di The Legend of Mythica deve sostanzialmente il suo maggior difetto ai continui interventi della voce-off giapponese, che guida i passaggi da un quadro all’altro della rappresentazione costringendo sporadicamente la musica a legnosi siparietti e improvvisi cambi di registro narrativo decisamente stancanti all’ascolto ripetuto.

 

 

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