Exodus
Ernest Gold
Exodus (Id., 1960)
Tadlow Music 007
2 CD: 24 brani di commento + 1 canzone + 2 bonus tracks
e 12 bonus tracks da altri film – Durata CD 1: 61’ 44”; CD 2: 70’ 46”
Correva l’anno 1960 quando, non ancora quarantenne, l’ebreo austriaco Ernest Gold, fuggito adolescente da Vienna dopo l’Anschluss hitleriana del ’38, consegnava alla storia della musica per film uno dei suoi capolavori assoluti, una di quelle partiture che poi si studiano per decenni e che rimangono come pilastri portanti di quella che si configura ormai senza esitazioni – e qui lo sappiamo bene – come l’”Ottava Arte”. Gold, più giovane rispetto alla generazione degli Steiner, Waxman, Ròzsa, Tiomkin, Korngold, Kaper (tanto per citare i più illustri “migranti” europei della musica per film a cavallo tra le due guerre), era un compositore meno appariscente e malleabile dei suoi colleghi: il lungo sodalizio con il regista “radical” Stanley Kramer (che ha prodotto capolavori come L’ultima spiaggia, Vincitori e vinti, La nave dei folli) ne aveva incoraggiato una vena creativa saldamente radicata in un sinfonismo moderno, aggressivo e “contaminato”, dove silenzi, incursioni jazz, lampi sperimentali e tensione delle avanguardie storiche viennesi si mescolavano in uno stile asciutto, severo e spesso spigoloso (si pensi a L’ultima spiaggia).