10 Ago2015
Una nuova Mission: Impossible - Intervista esclusiva a Joe Kraemer
Una nuova Mission: Impossible - Intervista esclusiva a Joe Kraemer
Colonne Sonore ha visto in anteprima il nuovo stupefacente quinto capitolo della saga dell’agente segreto Ethan Hunt, alias Tom Cruise, in Mission: Impossible Rogue Nation diretto e scritto da Christopher McQuarrie (regista de Le vie della violenza, 2000, Jack Reacher – La prova decisiva, 2012 e sceneggiatore de I soliti sospetti, 1995). Il film, un action sorprendente, al cardiopalma (uscirà in Italia il 19 Agosto), ci ha tenuti incollati alla poltrona dall’inizio alla fine, anche grazie alle ottime musiche del compositore Joe Kraemer che abbiamo avuto il piacere di intervistare e farci così svelare alcuni retroscena del suo score, in cui logicamente torna l’imprescindibile celebre tema di Lalo Schifrin per la serie originale.Colonne Sonore: Cosa ha significato per lei ritrovarsi nella stessa squadra di Jack Reacher (2012) con il regista Christopher McQuarrie e il produttore e attore principale Tom Cruise per questa nuova Missione Impossibile?
Joe Kraemer: E’ stato meraviglioso riunirsi con Christopher e Tom per lavorare su Mission: Impossible Rogue Nation. Scrivere una grande partitura come questa è stato un sogno che si avvera, e sono incredibilmente orgoglioso del lavoro che ho fatto, e di essere parte di un grande film del genere.
CS: Il suo utilizzo del famoso ed iconico tema di Lalo Schifrin per la serie originale di Mission: Impossible è stato rispettoso dell’arrangiamento originario ed interpolato alla perfezione all’interno del suo nuovo score. Cosa ha comportato per un compositore di musica applicata come lei confrontarsi con un “Tema” del genere e saperlo far proprio nella sua architettura sonora tutta moderna e adrenalinica?
JK: Ho sempre amato il tema di Lalo per Mission: Impossible, ed è stata una particolare emozione essere in grado di lavorare con lui su questo film. Ho cercato di trovare alcuni momenti in cui poter aggiungere qualcosa di mio al tema iconico, come ad esempio il tremolo nelle figure delle viole, gli abbellimenti dei fiati e degli ottoni, e i passaggi cromatici dei tromboni. Come pure, ho decostruito il tema in tre parti costituenti e ricostruito in base alle esigenze di vari punti dello score, così da utilizzarlo in diverse iterazioni per ottenere effetti differenti.
CS: Il tema del cattivo, “Solomon Lane”, è un pezzo straordinario per intensità emotiva, quasi pucciniano nell’andamento, dal crescente lirismo in forma di bolero raveliano che non sfigura con tutti i temi per i villain della saga antagonista di James Bond. Pura essenza sonora mefistofelica! Come è nato?
JK: Ho cercato di creare un tema per Lane che catturi le sue qualità di fascino ed eleganza classica, ma anche con un pizzico di inganno e potere. Lane è un po’ un incantatore di serpenti, e la melodia tortuosa che gira nel fagotto evoca quella caratteristica. Infine, la qualità frizzante degli archi e dei fiati che fanno i loro tremoli conferiscono al pezzo un senso di movimento e di attività che lo tiene in vita.
CS: Una delle sequenze più coinvolgenti e stupefacenti di Mission: Impossible – Rogue Nation, da manuale di regia e montaggio, è quella lunga che si svolge durante la rappresentazione della Turandot all’Opera di Vienna. Qual è stato il suo contributo nella stesura ed eccelso rimaneggiamento dell’opera musicale di Giacomo Puccini per questa sequenza al fulmicotone con ben tre killer contro Ethan Hunt (Cruise) e Benji Dunn (Simon Pegg)?
JK: La sequenza è stata ideata da Christopher McQuarrie molto prima del mio coinvolgimento nel film, e mi è stato chiesto di andare a Londra durante le riprese come supervisore e fare in modo che il girato fosse utilizzabile in montaggio senza causare problemi al regista. Una volta che la sequenza della sparatoria era completa, sono stati Chris e il montatore Eddie Hamilton che hanno messo insieme la scena per raccontare la storia. La musica di Puccini è stata poi modificata per adattarsi al montaggio, e anche se non è fedele alla cronologia dell’Opera, è assolutamente fedele all’orchestrazione e all’esecuzione. Il mio score appare all’inizio quando si entra nel Teatro dell’Opera, e suona fino a quando non viene interrotto dal tentativo di assassinio. Come il nostro protagonista fugge dal Teatro, il mio score riappare. Tutto il resto è di Giacomo Puccini.
CS: E’ stata una sua idea attribuire al personaggio della doppiogiochista Ilsa Faust (Rebecca Ferguson) il noto tema dalla Turandot “Nessun Dorma” di Puccini in varie scene del film e perchè?
JK: Ho scelto di riusare il tema “Nessun Dorma”, perché si sente in modo molto romantico quando Ethan spia Ilsa nel backstage del Teatro dell’Opera. Si percepisce questa musica nel momento in cui si cementa un’attrazione tra loro e così l’ho usata più avanti nel film, quando ho voluto evocare di nuovo quella sensazione. Dopo averla presentata due volte nella partitura nel suo pieno sviluppo, sono poi tornato indietro e l’ho cosparsa nel resto del film per dare al tutto una qualità coerente.
CS: Per caso ha dovuto lottare, visto che parliamo di un film action per eccellenza, con la famigerata Temp Track appoggiata nel premontato dal regista e montatore? O ha avuto la fortuna di scoprire che Christopher McQuarrie aveva usato sue musiche nel montaggio non definitivo?
JK: McQuarrie preferisce non usare una Temp Track quando monta il film. Alla fine, egli mostra il film ad un pubblico di prova e, a quel punto, si crea una Temp Track, ma solo in quella occasione. Chris e io abbiamo cominciato a lavorare sullo score seguendo solo i nostri istinti e non limitati da una partitura temporanea. Di tanto in tanto, dopo la proiezione di prova, lui mi chiedeva di cambiare qualcosa dato che la Temp Track gli aveva dato una nuova idea, ma non mi ha mai chiesto di rifarmi alla Temp Track.
CS: La sua partitura richiama lontanamente nell’approccio, soprattutto nel caso dei passaggi d’azione, le due colonne sonore precedenti di Michael Giacchino per Mission: Impossible III e Mission: Impossible – Protocollo fantasma al quale M:I 5 è legato a stretto filo, essendo il suo prosieguo? E’ stata una sorta di richiesta dei produttori J.J. Abrams e Tom Cruise o un suo sentito omaggio, quasi un trait d’union sonoro, al lavoro del collega Giacchino?
JK: Non ho guardato i primi quattro film, una volta che ho ottenuto il lavoro. Li avevo visto tutti quando sono usciti al cinema, ma ho deciso di non rivederli mentre lavoravo su questo nuovo score. Invece, sono tornato a guardare molti episodi della serie televisiva originale. McQuarrie e Cruise volevano entrambi qualcosa che portasse il franchise di nuovo alle sue radici, qualcosa di “retrò”, se si vuole. Ogni somiglianza con gli altri score della serie di film sono il risultato di una parentela comune con lo stile di Lalo Schifrin.
CS: A proposito di temi d’azione, il suo “Moroccan Pursuit” e “A Foggy Night in London” sono davvero strepitosi e aggiungono adrenalina a due scene già di per sé ritmate e dinamiche. Come si crea un brano action che per un compositore non è propriamente la cosa più semplice da scrivere?
JK: Beh, scene come quelle sono parte integrante dell’essere un compositore cinematografico. Quindi si deve sviluppare la capacità di commentare scene come quelle in modo efficace ed eccitante. Ci sono voluti anni di studio, prove ed errori, e l’esperienza per raggiungere un punto in cui le scene del genere sembrano facili da commentare quando in realtà non lo sono. Si tratta di un attento equilibrio di ritmo, composizione e orchestrazione, e anche saper lasciare spazio agli effetti sonori.
CS: Il film è una bomba da ogni punto di vista, forse il migliore della serie! Anche grazie alle sue musiche che aderiscono alla perfezione al girato e ad un’ottima sceneggiatura ad orologeria del regista McQuarrie. Qual è la sua opinione sulla pellicola adesso che è al Cinema e sta riscuotendo un enorme successo?
JK: Sono molto contento del film, molto orgoglioso di farne parte! E’ stato un viaggio incredibile lavorare sul film, e vederlo ottenere un grande successo è incredibilmente gratificante!
CS: Quale sarà la sua prossima Missione Impossibile sulle note finali del brano “Meet the IMF”?
JK: Non ne ho idea – i registi e i produttori non dicono ai compositori molti segreti!
Un doveroso grazie ad Ashley Moore per la sua gentile collaborazione che ha reso fattibile questa intervista.