Una nuova uscita Cometa Edizioni Musicali

cover_futuribili.jpgEGISTO MACCHI: I futuribili  CMT10034
TRACKS: 15
LENGTH: 45’20’’
YEAR: 1972
FORMAT CD
PRICE: EUR 17,95

Futuribile, nell'accezione stessa della parola, è ciò che potrebbe  ipoteticamente realizzarsi in determinate circostanze, ma che rimane  nell'ambito di future possibilità. Queste possibilità nell'ambito della cultura  musicale occidentale si sono realizzate mediante le nuove tecnologie messe a  disposizione sia da nuove idee musicali, sia da apparecchiature a nastro e  strumenti elettronici che hanno permesso una nuova concezione del suono e  della composizione musicale stessa. Così dichiarava  Stockhausen: "a partire  dal 1950, si cominciò a mettere in discussione tutto ciò che costituisce la  musica europea: non solo il linguaggio musicale, la sua grammatica i suoi  vocaboli, ma anche il materiale sonoro finora usato, i suoni stessi”. Partendo  da questo presupposto non possiamo fare ameno di annoverare, tra i massimi  autori della musica concreta ed elettronica, il nome di Egisto Macchi che,  come sperimentatore di queste nuove tecniche, ha composto, secondo le  varie tematiche dei brani, impensabili ed emozionanti atmosfere futuribili. La  grande conoscenza della composizione, dei suoni e una enorme sensibilità ed  estrosità musicale gli ha consentito di poter usufruire appieno delle grandi  possibilità e libertà che tali apparecchiature, per quell'epoca inusuali ed  estremamente innovative, gli hanno consentito. Nei brani di questo CD,  sempre tra loro diversi, il M° Egisto Macchi sperimenta felicemente tutte le  possibilità sonore che l'epoca, i primi anni settanta, potevano essere  immaginati ricreando, attraverso minimali suoni strumentali e vocali, giochi di  nastro magnetico con suoni  analogici letto al contrario, suoni elettronici e  concreti, tutte quelle atmosfere così ben musicalmente descritte nei vari titoli.  La partitura non esiste più, esiste esclusivamente il suono e le atmosfere di un  ipotetico e immateriale mondo futuribile.  In “Camere Anecoiche”, ad esempio, su una fascia pulsante di suono  elettronico intervengono, di volta in volta, tutte le sperimentazioni sonore  sopracitate: chitarra elettrica, suoni di strumenti analogici registrati letti sia  diritti che rovesciati, suoni di percussioni leggere con bongos e altri strumenti  idiofoni, senza un ordine preciso. Questo studiato e rarefatto disordine musicale spiazza continuamente l'ascoltatore e non gli  permette di avere riferimenti uditivi ai quali rapportarsi lasciandolo in un voluto stato mentale quasi ipnotico.   In “Nuovi Pianeti” la parte principale e sostenuta da una registrazione di accordi di contrabbassi e violoncelli, nel registro  basso, letta al contrario. A questo suggestionante ascolto sono sovrapposti via via altri suoni, sia sintetizzati che elettronici, con  interventi di pizzicati d'archi e fasce orchestrali anche esse rovesciate. Questa sinfonia di vibrazioni sintetizza in maniera molto  efficace il mistero che circonda nuove e importanti scoperte nell'universo. Per la cronaca non dobbiamo dimenticarci  il grande  richiamo mediatico e lo scalpore mondiale dello sbarco umano avvenuto sulla Luna proprio in quegli anni.   Con la stessa ottica musicale, ma con concezioni compositive sempre diversificate e originali, sono concepiti anche gli altri  titoli che riguardano lo Spazio Futuribile noto e ignoto.  Discorso a parte è quello di “Extraterrestre” nel quale si affronta una diversa tematica musicale nella quale non si ha più a che  fare con sensazioni puramente estetiche, ma si affronta un discorso su una eventuale forma vivente fuori dal nostra umana  concezione. Pur nella sua brevità il discorso musicale, rispetto agli altri brani, si fa più incalzante, più stringente, quasi a voler  risvegliare, nel nostro subconscio, una inquietudine profonda per una civiltà sconosciuta, o dei orripilanti mostri, venuti dallo  spazio intergalattico.  Un riscontro della validità internazionale, dell'attualità musicale e compositiva del M° Egisto Macchi, in questi brani originali,  prodotti nel 1972, si ha anche perché un suo brano, Modulo Lunare, è stato inserito, a pieno titolo, nella colonna sonora del  film “Ocean's Twelve” prodotto nel 2004 dalla Warner Bros, che tanto successo ha avuto negli U.S.A. e in tutto il mondo  soprattutto per la singolare scelta dei brani musicali.  Per questo, ed altro, non si può non poter affermare che il M° Egisto Macchi, nel 1972, era davvero uno de”I FUTURIBILI”.  Note biografiche:  Nato a Grosseto il 4 agosto 1928 è morto a Montpellier l'8 agosto 1992.  Ha studiato pianoforte, in età giovanile con il M° G. Sinistri Mazzoli, ha compiuto, negli anni 1945-53, importanti e decisivi studi  musicali con il M° Guarnieri per il violino (dal 1945 al 1949), con il M° Roman Vlad per la composizione negli anni 1948-49, con  il baritono polacco Gronen-Kubitzkj negli anni 1949-52 per il canto e dal 1949 al 1953 con il M° Scherchen per la  composizione.  Musicista impegnato, eclettico e generoso, sostanzialmente autodidatta, ha attraversato con vigore e con partecipata emotività  tutte le stagioni della musica italiana del secondo dopoguerra. Sulla scia delle sue personali inclinazioni, nonché degli  insegnamenti attinti direttamente alle opere dei suoi autori prediletti (Schönberg,  Berg,  Bartók, Puccini), evitò di accogliere  metodiche compositive troppo rigide e vincolanti: pur aderendo a un principio di condotta seriale in alcuni suoi lavori giovanili  se ne discostò ben presto per adottare alcune forme di scrittura più personali e trasgressive, sensibili alle suggestioni dell'alea  e della libera improvvisazione. La molteplicità delle esperienze vissute dal M° E. Macchi (accanto alla composizione,  l'organizzazione musicale, l'improvvisazione, la musica elettronica, la musica applicata) denuncia, da un lato, la vastità e  l'estroversione dei suoi interessi musicali, dall'altro, i limiti stessi della sua produzione d'arte, rimasta di fatto ai margini della  storia della musica d'avanguardia italiana. Ha fondato, con i maestri:  Franco Evangelisti, Mario Bertoncini, Mauro Bortolotti,  Domenico Guaccero e Daniele Paris, l'associazione per la musica contemporanea “Nuova Consonanza” negli anni '60.  Ha scritto colonne sonore originali per documentari d'autore dal 1958, apprezzati composizioni strumentali e brani per teatro  musicale sperimentale fondando nel 1965 insieme con Guaccero e  Bussotti, la Compagnia del Teatro musicale di  Roma.  Vanno rammentati ancora l'istituzione dell'Archivio sonoro della musica contemporanea, all'interno dell'Istituto di ricerca per il  teatro musicale, fondato a Roma e la collaborazione musicale con la COMETA EDIZIONI MUSICALI con la quale ha prodotto  numerosi e originali dischi nei quali ha espresso tutta la sua estrosa arte compositiva.

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