Addio Krzysztof Penderecki

Addio Krzysztof Penderecki

La Polonia, nondimeno tutto il mondo della Musica, oggi ha perso uno dei suoi più importanti esponenti, Krzysztof Penderecki. Morto nella sua patria natia all’età di 86 anni, il compositore polacco, nato a Debica il 23 novembre 1933, aveva rinnovato il linguaggio classico con l’intromissione di stilemi avanguardistici elettronici fusi alla perfezione con corali liturgiche gregoriane, creando un nuovo modo di scrivere musica colta.

Penderecki con i suoi studi educativi condotti presso la Scuola Superiore di Musica di Stato di Cracovia e la sua formazione religiosa cattolica, e successivo insegnamento nella suddetta scuola e l’apprendimento dell’arte compositiva orchestrale per le immagini, che esse fossero relegate al teatro, al documentario, al cinema educativo e d’animazione del suo Paese, arrivò a concretizzare una musica al contempo di impianto sacro, moderno e sperimentale elettronico che non poco ha influenzato i suoi colleghi coevi e i susseguenti sia nell’ambito della musica colta, assoluta o classica contemporanea che nella Film Music. Egli stesso ha prestato dal 1959 la sua scrittura a corti e film polacchi, e non solo (in totale una quarantina di titoli), quali, i più noti Il manoscritto trovato a Saragozza (Rekopis znaleziony w Saragossie, 1965) di Wojciech J. Has, Je t’aime, je t’aime - Anatomia di un suicidio (Je t’aime, je t’aime, 1968) di Alain Resnais, Mani in alto! (Rece do góry, 1981) di Jerzy Skolimowski e La voce solitaria dell’uomo (Odinokiy golos cheloveka, 1987) di Aleksandr Sokurov. Tra le sue composizioni sinfoniche religiose e civili extra cinematiche adoperate copiosamente, anche in maniera errata in certuni casi, in pellicole di vario genere con commenti originali altrui o con uso di brani preesistenti, sono le celebri “Trenodia in memoria delle vittime di Hisoshima” (1961), “Stabat Mater” (1962), “Dies Irae” (1967), “Polymorphia” (1961) su L’esorcista, Shining, I figli degli uomini, Inland Empire, Shutter Island, Ready Player One e la serie Twin Peaks: il ritorno. La sua ultima colonna sonora risale al 2015 per il film fantasy horror di Marcin Wrona Demon. Il compatriota Krzysztof Zanussi ha girato un documentario nel 1968 su Krzysztof Penderecki, intitolato proprio con il suo nome. Jonathan Richard Guy Greenwood, in arte Jonny, polistrumentista e compositore inglese, nonché chitarrista solista dei Radiohead, nel 2012 collabora per un suo nuovo album con Penderecki, da sempre sua fonte d’ispirazione, accostando composizioni storiche del polacco con sue recenti originali.

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