Proiezione acusmatica Naqoyqatsi di Godfrey Reggio e musiche di Philip Glass

INNER_SPACES 2019-2020 – identità sonore elettroniche
In collaborazione con San Fedele Cinema Cin’Acusmonium - lunedì 25 novembre 2019
Auditorium San Fedele (Via Ulrico Hoepli, 3/b)  – Milano

Ore 20.30 – Proiezione acusmatica
NAQOYQATSI (2002)  
di Godfrey Reggio
Regia acusmatica: Dante Tanzi
Regia tecnica: Filippo Berbenni

Auditorium San Fedele Milano, Via Hoepli 3 /b
Ingressi:  € 5 studenti / € 7 fino al giorno prima del evento
Abbonamenti: SPOT Acusmonium - 6 spettacoli a scelta € 42
SPOT Acusmonium plus - 6 spettacoli a scelta + 4 Cin’Acusmonium - € 58
SPOT Acusmonium Tarkovskij - 6 spettacoli a scelta + 2 Cin’Acusmonium - € 50*in biglietteria e on line + prevendita

info e prevendite: Biglietteria Auditorium
lun-ven 10 / 12.30 – 14 / 18 - tel.0286352231  
www.centrosanfedele.net

Nell'ambito della rassegna #INNER_SPACES  continua l’apprezzato ciclo Cin’Acusmonium con la proiezione di quattro capolavori: Koyaanisqatsi (1982) e Naqoyqatsi (2002) di Godfrey Reggio e, per concludere l’integrale di Andrej Tarkovskij, L’infanzia di Ivan (1962) e Sacrificio (1986). L’Acusmonium non ha la funzione di potenziare l’audio del film, ma contribuisce a rendere più percepibile l’unità immagine/suono nell’esperienza cinematografica – intesa come aderenza alla realtà – e al tempo stesso la dimensione del cinema si fa più presente e vicina allo spettatore.

Titolo originale: Naqoyqatsi
Regia: Godfrey Reggio
Fotografia: Russell Lee Fine
Montaggio: Godrey Reggio
Musica: Philip Glass, Yo-Yo Ma
Produzione: Joe Beirne, Lawrence Taub, Godfrey Reggio per Qatsi Productions
Distribuzione: Mikado
Durata: 69'
Origine: Usa, 2002

Nell'opera di Reggio la percezione visiva continua a combinarsi con quella sonora. Dopo Koyaanisquatsi, osservazione degli scenari urbani del Nord America e Powaqqatsi, opera sulla vita in trasformazione in cui la visione della tecnologia moderna rivela anche tradizioni primitive, Naqoyquatsi sembra chiudere la cosiddetta "trilogia qatsi". Il titolo, dalla lingua hopi, scomposto in Na-qoy-quatsi può essere tradotto come "a vicenda – uccidere molte – vite". In un'opera dove le immagini sembrano seguire l'ininterrotto flusso sonoro della musica di Philip Glass – quindi il visivo che sembra diventare una sorta di "colonna sonora" della musica – e interpretata dal violoncellista Yo-Yo Ma, Naqoyqatsi si sviluppa in tre movimenti. Il primo guarda le novità di un mondo dominato dalla comunicazione e le premesse del passaggio dal linguaggio umano al codice numerico. Il secondo osserva il mondo dello sport, del gioco e della competizione. Il terzo infine  osserva la velocità, la forte accelerazione nell'esistenza del XXI° secolo. Reggio è come se cercasse di fermare momentaneamente quelle ininterotte traiettorie visivo-sonore, di utilizzare il proprio repertorio di immagini velocizzandole e rianimandole attraverso il digitale per cercare di trasformare il presente in memoria, di cercare di trovare quella linea di separazione ormai labile nel passaggio/fusione tra mente e macchina. Così non si tratta tanto di un "montaggio delle attrazioni" o di quella regola tipica dei formalisti russi dove "due immagini non hanno senso prese separatamente, lo acquistano tramite il montaggio". In Naqoyqatsi la fusione di immagini distinte e apparentemente insignificanti arriva tramite una circolarità dove un dettaglio o un colore ne apre altri amplificandoli. Così al movimento di atleti che cercano di superare i propri limiti si susseguono le immagini delle onde delle maree, sorrisi infantili, ghigni militareschi, volti dei grandi politici del mondo provenienti dal museo delle cere. Un'operazione estrema, sempre sul rischio di un sospetto di estetismo, ma comunque anche la forma di uno sperimentalismo fortemente coerente, realizzata da un cineasta che continua a negare la "parola". La vita per Reggio, come la "trilogia qatsi" dimostra, è solo la fusione di musica e immagini.
L’Auditorium San Fedele è l’unica sala in Italia dotata di acusmonium, un’orchestra di 50 altoparlanti che consente la spazializzazione del suono. Ideato su disegno di Eraldo Bocca, il sistema SATOR è costituito da diverse tipologie di diffusori distribuiti lungo tre corone concentriche e una sezione di effetti che, attivato da due mixer, consente la diffusione di musica acusmatica, elettroacustica e mista. Questa particolare strumentazione viene impiegata anche per valorizzare, attraverso un’interpretazione live, di quei capolavori della storia del cinema che presentano materiale sonoro di  particolare interesse ed elaborazione. L’ acusmonium rende la sala uno spazio acustico tridimensionale, nel quale il suono costruisce effetti di profondità e lontananza inimmaginabili con un semplice impianto provvisto di surround, offrendo dunque allo spettatore un’esperienza unica e coinvolgente.

INNER_SPACES 2018-2019
Una produzione
San Fedele MusicaGuest curator
PlungeCon il patrocinio di
Comune di MilanoMedia Partner
Lifegate, Poliradio, URSSS, Zero In collaborazione con
Conservatorio di Milano, Forum Austriaco di Cultura, Milano Musica, Università degli sudi di Milano – Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali

Un’iniziativa di
Fondazione Culturale San FedeleSoggetto di rilevanza regionale
Regione Lombardia Contatti

Uffici stampa: Antonio Pileggi SJ tel. 02.86352426
Stefano Sbarbaro tel. 02.86352429 / 392.9821475
musicasanfedele@gmail.com – stefano.sbarbaro@sanfedele.net
Michele Palozzo 3495584010
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Per informazioni
Auditorium San Fedele via Hoepli 3/b, 20121 Milano
Alessandra Gorla tel.0286352231 Segreteria.ccsf@sanfedele.net

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